Il 'Muro' del Poker Italiano Craccato dalla Astrabet
Siccome la legalizzazione continua ad essere nella mente dei giocatori di poker online e degli entusiasti dei casino qui negli Stati Uniti, l'interesse va anche alla battaglia che infuria nel mondo online del mercato europeo.
Un paio di mesi fa, abbiamo riportato tra le news che l'Italia ha messo al bando oltre 800 siti di poker online e di scommesse rendendole inaccessibili dal territorio statale. Bloccando i rispettivi siti attraverso l'Internet Service Providers (ISPs) in Italia, si è stati in grado di eliminare virtualmente tutto il traffico italiano verso questi siti. Poco dopo, il governo italiano ha annunciato che le operazioni di gioco su Eurobet avevano avuto il permesso di operare entro i confini, essenzialmente predisponendo un monopolio sponsorizzato dal governo riguardo il gioco online ed il poker
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La legislazione che in Italia ha messo in piedi tutto ciò, con l'Atto Finanziario Italiano, è immediatamente stata attaccata da tutto il mondo online ed i primi cedimenti sembrano aver pres oil via in Aprile, con una rapida diramazione in tutta Europa.
Il 20 Aprile, il Tribunale Civile di Roma ha sancito che la Astrabet deve essere rimossa dalla lista dei siti bloccati inseriti sulla lista del governo italiano e mantenuto invece dal Ministero dell'Economia e delle Finanze secondo L'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). Con questa decisione, la Astrabet, una compagnia con base a Malta, dovrebbe ottenere il permesso di accedere al mercato italiano a dispetto dei tentative del Atto Finanziario Italiano. Questo potrebbe portare ad ulteriori azioni da parte della commissione europea verso nazioni che, come l'Italia, hanno predisposto un sito di gioco sponsorizzato dallo stato nel tentative di accaparrarsi tutti gli utenti.
Molte alter nazioni in tutto il continente hanno predisposto azioni simili a quella realizzata in Italia. La Svezia ha un sito di gioco sponsorizzato dallo stato e lo stesso hanno fatto alcune altre nazioni, fatto che ha scatenato l'ira del mondo dell'online gaming. All'inizio di Aprile, la EU ha deciso di aprire un indegine per verificare se questi siti di gioco sponsorizzati dallo stato stiano violando il trattato firmato dai membri della Comunità Europea.
La Commissione Europea ha deciso di inviare una richiesta ufficiale sulle legislazioni nazionali che restringono il diritto di fornitura di servizi per scommesse sportive. Questo per sette stai membri: Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Olanda e Svezia. A tutti è stato richiesto di fornire tutte le informazioni per verificare se stiano violando l'articolo 49 del trattato della EC, il quale garantisce la libera circolazione di servizi tra gli stati membri (simile alla NAFTA in Nord America).
La Commissione Europea logicamente ha contestato il preteso diritto delle nazioni di limitare l'accesso dei propri cittadini a servizi di scommesse gestiti da altre nazioni se poi sono gli stessi stati ad incoraggiare i giocatori a partecipare a lotterie di stato, giochi di fortuna o altre scommesse che possono portare benefici alle sole tasche dello stato. Da parte loro gli stati membri oppongono il diritto di proteggere i propri cittadini. Ci sarà da ragionare su questo concetto di "proteggere" in quanto sono proprio i governi a promuovere o autorizzare una particolare offerta da un sito online o ad avviare il proprio servizio.
Ci sono stati eventi simili che hanno portato all'attenzione della Commissione Europea il problema in Francia, Germania ed Olanda. Si è aggiunta ora l'Italia, verso la quale si rivolge ora la Commissione Europea. Questo solo per dimostrare che gli Stati Uniti non sono il solo stato che ha qualche problema con il poker online e l'online gaming in generale. Noi, intanto, terremo gli occhi addosso alla situazione per vedere come si evolverà.
Nota Ed: Molti giocatori europei giocano su Everest Poker Tutto bene!