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Strategia per Tornei di Poker: il Leveraging con Amanda Musumeci

Kristy Arnett
Kristy Arnett
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poker stack

Questa estate, Bodog poker ha presentato Amanda Musumeci come nuova professionista del loro gruppo dopo una ricerca su scala nazionale per individuare giovani talenti femminili del poker. Sono stati gli impressionanti risultati nei tornei di poker online e le vincite a sei cifre a garantire alla Musumeci il contratto di sponsorizzazione. Musumeci discuterà con PokerNews tattiche e strategie da impiegare nei tornei. Nello specifico ci occuperemo del leveraging.

Prima di tutto, per coloro che non lo sapessero, puoi spiegarci esattamente cos’è il leveraging?

Ci sono due tipi di leveraging. Lo “Stack leveraging” ed il “positional leveraging” sono due esempi comuni. Lo Stack leveraging può essere impiegato o puntando o rilanciando tanto quanto basta per (a) far capire all’avversario che questo piatto è destinato a crescere rapidamente e che grosse puntate saranno probabilmente fatte al turn ed al river, oppure (b) dare l’illusione che chiamerai un eventuale reraise o all-in dell’avversario dando l’illusione di essere pot o stack committed. Il Positional leveraging consiste invece nell’usare la posizione a proprio vantaggio per minacciare lo stack dei tuoi avversari e costringerli a decisioni difficili.  


Parliamo dello stack leveraging. Puoi spiegarci in quali situazioni può essere usata questa tattica e come tu la impieghi?

Lo scopo del leveraging è rappresentare una mano più grande che non folderemo facilmente e lo facciamo effettuando puntate sempre più grosse ad ogni street. Diciamo che siamo in una mano a tre ed ogni giocatore ha 2,500 in chips con blinds a 25-50. Noi rilanciamo da middle position a 125 preflop, un giocatore in middle-o-late position si limita al call ed un altro tizio in late-position chiama. Il flop viene servito e non importa realmente di cosa si tratti. Il piatto vale ora circa 450, così noi giochiamo un c-bet al flop per circa tre volte quello che abbiamo rilanciato inizialmente (una volta per ogni giocatore in gara). Credo una puntata da 350 possa andare bene. Un avversario chiama, l’altro passa. Il turn viene servito e noi ora dobbiamo puntare abbastanza per dare l’illusione al nostro avversario o che siamo committed su questo piatto tanto da chiamare certamente un reraise e/o che ci stiamo preparando per una grossa puntata o un all-in al river. Quindi al turn il piatto è da 1,150 dopo il suo call al flop. Al vostro avversario restano circa 2,000 chips. È in questa situazione che o decidiamo di puntare 400-600 al turn oppure applichiamo il leveraging piazzando una puntata potente che implica che siamo committed o che abbiamo certamente deciso di andare all-in al river. La soluzione migliore è puntare tre volte quello che abbiamo puntato al flop. In questo caso una puntata più adatta potrebbe essere 700-900 al turn. Io opterei per 775. Entrambi resteremmo con circa 1,200 se l’avversario dovesse chiamare al turn e gli daremmo l’impressione che al river andremo all-in o saremo pronti a chiamare un suo all-in.

Sembra efficace ma rischioso.

È una giocata potente e può costare talvolta molte chips se effettuata nel momento sbagliato o contro il tipo di giocatore sbagliato. L’idea è di far partire il piatto da molto piccolo per il tuo avversario ma farlo diventare molto grosso nelle prime fasi della mano mettendo tanta pressione all’avversario da fargli credere di aver bisogno di un punto nut per continuare a giocare un piatto di queste dimensioni a questo livello e trovandosi con uno stack così deep.


Un’altra comune situazione nella quel possiamo applicare sia il positional sia lo stack leveraging è quando si ha un giocatore aggressivo alla propria destra che apre in mid-position e noi giochiamo un three-bet in posizione per una dimensione buona per rappresentare che probabilmente saremo pronti a chiamare un all-in. Possiamo anche fare puntate come questa postflop se loro si limitano al call. Possiamo fare puntate contro i nostri avversari per compromettere buona parte del loro stack così da fargli credere che siamo pot committed. È tutto parte dell’illusione che stiamo creando. In realtà abbiamo probabilmente una mano scarsa se facciamo una tale giocata e sarà facile foldarla quando l’avversario cerca di prendere il controllo dell’azione in un piatto già così ricco.



Allora usando il leveraging, non lasciamo ai nostri avversari la possibilità di effettuare una giocata contro di noi così che se vanno all-in contro di noi sappiamo che lo stanno facendo per valore e possiamo foldare, giusto? Inoltre, dato che devi impegnare così tante chips per usare questa tattica, come fai a sapere che è proficua?

Dato che loro solitamente non avranno una mano grande abbastanza per mettere a rischio tutte le loro 2,500 chips ad un livello 25-50 significa che nel 95% dei casi folderanno al flop o al turn lasciandoci un grosso piatto. Inoltre si può fare un rilancio più piccolo preflop per far coinvolgere un maggior numero di mani deboli, isolare limpers e assumere che chiunque abbia asso-king possa facilmente giocare un re-raise contro un rilancio di apertura così piccolo. In quest’ultimo caso per noi sarà un facile fold preflop. Mani con le quali è più facile si venga semplicemente chiamati preflop sono quelle con asso debole, coppie medie e carte connesse marginali o suited connectors. Alla gente piace vedere flop economici con questi tipi di mani così credo che il loro range sia parzialmente polarizzato quando si apre con un piccolo rilancio e si riceve solo un call.

Diciamo che il flop scende ten-high. Un giocatore con una coppia servita di sette potrebbe solitamente chiamare un c-bet al flop ma se punti forte al turn facendo capire che con questa mano andrai fino in fondo potrai facilmente far foldare quei sette. La stessa cosa vale se un giocatore chiude la top pair con un asso debole al flop. Quando si gioca un c-bet, il nostro avversario in genere chiama una volta. Puntando molto forte al turn dovrà decidere se è davvero pronto a giocarsi una mano debole fino al river. Inoltre, sulla base delle dimensioni del loro stack (nello scenario con 2.5k di starting stack a 25/50), limitarsi al call al turn con una puntata da 775 che li lascia con 1200 non è una giocata fattibile se si pensa di foldare al river quando ti sarà richiesto il resto del tuo stack. Quindi tipicamente i giocatori che agiscono in maniera normale lasceranno la propria mano a questa grossa puntata al turn con molte delle mani con le quali erano arrivati al flop.

Come si integra la pot equity in questa equazione? Cosa succede se trovi una buona equity al turn con una carta che ti da un progetto di scala e di colore?

Allora bisogna cambiare il proprio programma di conseguenza e giocare il nuts o i progetti come si farebbe normalmente. Se puntiamo forte al flop con progetti di riserva e troviamo out al turn e tipicamente giochiamo check/all-in allora si abbandona il piano di usare il leveraging e si giocano le chips per il progetto. Ovviamente tutto dipende dai giocatori e dalla situazione.

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Kristy Arnett
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