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Strategia Avanzata: No-Limit Hold'em con Vinny Pahuja

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Vinny Pahuja
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Vinny Pahuja

Il poker è un gioco di informazioni ed è con questa convinzione che PokerNews sviluppa una sezione dedicata alla strategia di gioco per permettere a tutti i nostri lettori di migliorare i propri risultati al tavolo per mezzo di una migliore conoscenza delle tattiche vincenti. Come risulta chiaro già dal titolo, questo articolo riporta i consigli di un grande giocatore di poker per giocatori già esperti che ma desiderosi di far crescere ancora più il proprio stack.

Il Giocatore: Vinny Pahuja

Dopo aver trascorso cinque anni alla Lehman Brothers, una dei più grandi gruppi finanziari del mondo, Vinny Pahuja, ha deciso di lasciare nel 2007 perché stanco delle fatiche aziendali e peché dubitava delle possibilità di sviluppo dei mercati in cui era coinvolto. Giocatore abituale dei cash games di New York City sin dal 2004, Pahuja ha deciso di dedicare più tempo alla sua nuova passione: i tornei di poker. In meno di due anni, Pahuja ha guadagnato oltre $800’000 nel circuito live ottenendo il riconoscimento del 10° posto nel Player of the Year 2008 di CardPlayer.

Il Gioco: No Limit Hold’Em

Trasformare la propria mano in un bluff

Poiché il poker è un gioco particolarmente influenzato dalle situazioni specifiche, è difficile dire con estrema certezza che una particolare giocata è corretta, scorretta, +EV, o –EV. Trasformare un punto realizzato in un bluff è un concetto sia troppo poco utilizzato, sia frainteso tanto dai giocatori alle prime armi tanto da quelli più esperti. Si tratta di prendere una mano che in circostanze normali ha "showdown value" ma per qualsivoglia ragione, non lo ha più in una specifica circostanza e pertanto crea una situazione nella quale bluffare per vincere il piatto diventa la giocata ottimale.

Come può essere impiegata:

Ecco un esempio preso da una partita dal vivo. Si tratta del Foxwoods World Poker Finals World Poker Tour evento championships da $10’000 dello scorso novembre. Un giocatore apre con un rilancio a 300 nel livello di bui 50/100 da middle position con uno stack di partenza da 30’000. Io ho chiamato con uno stack simile dal cutoff con 64. Ci ritroviamo in heads up al flop che da 1074. Il giocatore che ha aggredito preflop apre con una puntata da 450 ed io decido di chiamare in posizione con bottom pair perché (a) la mia coppia di 4 potrebbe tranquillamente essere la mano migliore, (b) Ho in riserva progetti di scala e colore e (c) potrei costringere il mio avversario a lasciare il piatto a seconda di quello che sarebbe calato a turn e river. La carta del turn è stato il 6 che mi ha dato la doppia coppia. A questo punto il mio avversario ha puntato 1’000 in un piatto da 1’500.

A questo punto, ero piuttosto certo lui avesse una overpair e non avevo ragione per credere che la mia doppia coppia fosse in svantaggio. Anche se lui fosse stato in bluff ci sarebbero comunque state troppe carte al river che avrebbero distrutto il mio progetto, e noi tutti sappiamo quanto siano vulnerabili le doppie coppie basse. Ho rilanciato a 3’300 ed il mio avversario ha chiamato rapidamente. Il river è stato il 10 che annullava il mio punto. Io ero disgustato da quella carta, ma anche il mio avversario è sembrato almeno altrettanto infastidito ed ha rapidamente fatto check. Molti giocatori in questa situazione fanno l’errore di seguire l’avversario pur sapendo che adesso ha quasi certamente la mano migliore.

Quando vi trovate a prendere una decisione al river per un grosso piatto, prendetevi il tempo per riflettere. Ripercorrete le vostre azioni e quelle del vostro avversario ad ogni street. Che tipo di storia sta cercando di raccontarci? Che storia voi state cercando di raccontare? In ogni forma di poker noi stiamo raccontando una storia sulla base delle nostre puntate; la vostra ‘linea’ ha un senso per un giocatore competente, altrimenti i vostri bluff non avranno credito.

Dopo aver rigiocato la mano nella pia mente, ero certo che il mio avversario avesse una overpair e al river avesse realizzato una doppia coppia migliore della mia. Se io avessi fatto check dopo di lui avrei quasi certamente perso il piatto. Così ho preso una mano (doppia coppia) che avrebbe normalmente valore ad uno showdown e l’ho trasformata in un bluff. Ho puntato 5’200 al river ed il mio avversario ha pensato per circa 30 secondi, ha detto “nice river” ed ha spinto nel muck due jacks a faccia in su.

Nel poker, e specialmente nei tornei, dovete trovare modi per creare piatti che non necessariamente meritate. Trasformare un punto in un bluff, quando usato nella situazione giusta contro l’avversario giusto, può essere uno strumento efficace nel vostro arenale per vincere piatti con la mano peggiore.

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