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La Mano Del Giorno Con Alec Torelli: un Hero Fold Pazzesco Contro Joe McKeehen

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Alec Torelli
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Beto10
3 min read
Alec Torelli

Alec Torelli è un giocatore di poker professionista originario della California, anche se gira il mondo con la moglie Ambra. Torelli ha vinto più di 1,5 milioni di dollari nei tornei live (inclusi due tavoli finali alle World Series of Poker e altrettanti al World Poker Tour), oltre a più di mezzo milione nei tornei online. Oltre al poker, insieme con la moglie gestisce un business milionario online, grazie al quale viaggia per il mondo.

Nella sua serie "La Mano del Giorno", Torelli analizza mani che ha giocato lui stesso o che gli sono state sottoposte da altri. Anche oggi esamina una mano di cash game giocata contro il chip leader del Main Event delle WSOP 2015, Joe McKeehen e tratta nuovamente da Poker Night in America.

* * * * *

Per la seconda volta nella stessa sessione di Poker Night in America, mi sono trovato a prendere una decisione difficile contro l'attuale chip leader del Main Event WSOP 2015, Joe McKeehen.

Come ho detto nella mano di settimana scorsa, McKeehen stava giocando in maniera davvero solida: per il suo avversario vincere un piatto contro di lui era proprio difficile.

Date un'occhiata all'incredibile situazione nella quale mi sono trovato qui!

Al rischio di prendermi del nitty, ho deciso di fare un hero fold. Una combinazione di lettura della mano, history e istinto mi ha portato a concludere che la mia mano non era buona, nonostante dovessi avere la mano migliore solo il 30% delle volte, per giustificare un call.

Esaminiamo un po' meglio ciascuno dei tre fattori che hanno influito sulla mia scelta.

1. Lettura Della Mano

Per un calcolo matematico della mia decisione tra call e fold, date un'occhiata alla tabella qui sotto. Non ho attribuito bluff a McKeehen (perché in questo spot particolare semplicemente non pensavo potesse bluffare) e un range ampio di mani da value bet.

La Mano Del Giorno Con Alec Torelli: un Hero Fold Pazzesco Contro Joe McKeehen 101

Anche così non avevo abbastanza equity per giustificare un call. Ricordate che sono stato molto largo sul range attribuito a Joe (un fattore a favoer del call), e nonostante ciò non riuscivo a trovare abbastanza equity per chiamare.

Inoltre, la sua puntata al turn pari a quasi il piatto - e la sua linea molto forte di puntare tre volte su un board molto dry - mi ha portato ad attribuirgli una mano premium.

2. History

Non avevo motivo di credere che McKeehen potesse piazzare un grosso e inatteso bluff. Aveva giocato in modo molto solido fino a quel momento, quindi il solo fatto che avesse rilanciato da under the gun era sufficiente a farmi credere che avesse una mano forte.

Affrontando una decisione difficile al river, è comune logica ragionare così: "Questa è una delle mani migliori che posso avere, quindi faccio call". Ma la cosa molto più pratica è capire come vi vede il vostro avversario. Chiedetvi: "Quanto è probabile che bluffi in questo spot?".

Mi sono risposto che non era probabile, quindi ho foldato.

3. Istinto

Ci si fa un'idea delle intenzioni degli avversari mentre stanno per intraprendere una determinata azione. Non sempre si ha ragione, ma il mio intuito mi diceva che McKeehen voleva che io chiamassi, cosa che mi ha portato a restringere ulteriormente il suo range alle mani forti con cui fare value bet, eliminando completamente i bluff.

Che cosa avreste fatto al posto mio? Quali fattori considerate quando dovete prendere una decisione difficile? Fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto!

Volete far parte dei prossimi episodi de "La Mano del Giorno"? Inviate le vostre mani ad Alec qui.

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