L'immagine al tavolo - Part 2
In questo articolo continueremo da dove ci siamo lasciati precedentemente ed andremo, inoltre, ad analizzare l’immagine del giocatore tight.
Se invece i maniaci siamo noi, è di vitale importanza che andremo a pottare anche i punti molto forti, data la nostra immagine saremo infatti difficilmente credibili nel caso in cui saremo in possesso di una buona mano e in una buona percentuale dei casi riusciremo a massimizzare il nostro punto.
Tuttavia questo tipo di lettura richiede comunque una lettura magistrale del nostro opponente per essere profittevole e, anche se ne siete in possesso (considerate però che meno dell 1% dei giocatori è in grado di saper sfruttare questa arma e uscirne con profitto) e comunque sconsigliabile dato che ci sono svariati altri metodi altrettanto proficui e molto meno rischiosi.
Infine un'altra immagine agevolmente riconoscibile e quella del giocatore tight.
Lo è colui che entra in pochissimi piatti e rilancia solo con mani estremamente forti.
Il modo migliore per sfruttare la nostra immagine è quello di utilizzarla in spot appropriati.
Supponiamo ad esempio di essere ad un cash game con bui 1/2.
Siamo di bottone e c’è già stato un reise standard x3 e un paio di call dietro, il piatto è quindi già arrivato a 21 euro (6+6+6+1+2) che sono circa il 10% del nostro stack pieno, è questo lo spot adeguato per piazzare uno squeeze ATC (con qualsiasi carta) e riusciremo con molta probabilità a portare a casa il piatto; nella rara eventualità in cui verremmo chiamati bisogna però fare attenzione. Se chi ci chiama è una calling station basterà puntare poco al flop se questo è dry -anche il 40% del piatto dovrebbe bastare- o cercare di mantenere il piatto basso e piazzare un bel reise al river; nel caso in qui il flop sia pericoloso e probabilmente il nostro avversario ne ha avrà preso un pezzo e non saremo in grado di farlo passare prima del river, solo lì, nel caso in cui la quinta carta è bianca e non chiude nessun progetto basterà puntare mezzo piatto per vincere il pot.
Nella stragrande maggioranza dei casi saremo comunque in grado di incrementare del 10% il nostro stack preflop, questa percentuale può sembrare minima ma per un giocatore chiuso rappresenta una bella cifra, dato che difficilmente si troverà a perdere una posta intera durante una sessione di gioco, se oltre ad essere chiuso è anche sensato.
Giocarci contro invece è molto semplice, il mio consiglio e quello di: NON FARLO!
A meno che non siamo in possesso di una mano premium, AA, KK, QQ, AKs ( 1.7% delle nostre mani) saremo praticamente sicuri di stare dietro ad una loro apertura.
Discorso diverso invece per i giocatori più esperti, per coloro che sanno massimizzare il loro punto ed hanno familiarità con le odds, sarà invece profittevole entrare con mani tipo suited connectors o qualsiasi coppia. Data infatti la forza della mano del nostro opponente saremo in grado di estrarre massimo valore nel caso in cui andassimo a settare al flop o a chiudere uno dei nostri progetti. La maniera migliore di valorizzare il tutto e di non nascondere il punto contro rilanciando immediatamente nel caso in cui riuscissimo a chiudere il nostro punto dato che un reise da parte nostra sarà praticamente sempre quantomeno chiamato, se non controrilanciato. Uscire fuori donkbettando nel caso in cui settassimo al flop è, ad esempio, un'altra strategia molto profittevole in questi casi.
L’immagine a cui ambire è ovviamente quella vincente.
Un buon giocatore o una buona squadra vince le proprie partite prima ancora di scendere in campo, data la suggestione che riesce ad imprimere all’avversario di turno. Vi garantisco che un giocatore temuto riesce infatti a bluffare più facilmente, specialmente pre-flop, dato che non molti saranno ben disposti a giocarci contro.
Chiudo citando l’immagine vincente tipica per eccellenza, ovvero gli “all blacks” della Nuova Zelanda rugbistica. Sono in molti infatti a pensare che loro vincano una buona percentuale di incontri prima ancora di scendere in campo, data la forza espressa nelle precedenti partite o con la danza “Haka” maori poco prima del calcio d’ inizio.
Imparate dunque a sfruttare la vostra immaginare e a carpirne quella dell’ avversario di turno e vi garantisco che alla lunga la vostra immagine sarà quella vincente.
Per qualsiasi dubbio o approfondimento postate pure i vostri commenti ai quali prometto di rispondere individualmente