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I Principi Fondamentali dello Staking con Faraz Jaka

Kristy Arnett
Kristy Arnett
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Faraz Jaka

Staking, acquisto di percentuali e accordi di finanziamento stanno diventando sempre più importanti nei tornei di poker. Faraz Jaka, che si è imposto con successo sia nei tornei online sia in quelli dal vivo guadagnando in due anni oltre $3.8 milioni, spiega a PokerNews i principi fondamentali dello staking.

Se qualcuno finanzia al cento percento la partecipazione di un giocatore ad un torneo pagandogli il buy-in come accordo una tantum, come ci si divide il premio in genere?

Solitamente per un singolo torneo la gente fa accordi da 70-30. Se non investi nulla, allora ti prendi il 30 percento dei profitti. Ovviamente questo può variare in base all’esperienza. Se non ti sei fatto un nome o se non hai molti risultati da vantare, potresti trovarti a dover accettare qualcosa del tipo 80-20. I giocatori che hanno una grande reputazione possono invece sperare in qualcosa meglio di un accordo al 30 percento, specialmente alle WSOP dove i fields sono deboli.

E per un pacchetto multi-evento? Le percentuali restano le stesse?

Sì, si possono organizzare pacchetti. Io ho appena fatto un pacchetto da cinque tornei per un totale di buy-ins da $10’000. Prima di tutto devi decidere quale dovrebbe essere il tuo utile lordo ed io ho venduto il 35 percento. Per fare i conti basta prendere $10’000, moltiplicarli per 135 e quindi decidere quanto del pacchetto si vuole vendere. In genere la gente ne vende circa la metà ma tutto dipende da noi. Quello da tenere presente è però che non si vuole venderne troppo. Se già tu stesso ti vendi quasi tutto, chi ti sovvenziona potrebbe pensare che non avrai un incentivo sufficiente per fare bene.

Se il giocatore stakkato va a premio, come ci si divide il premio? Chi ha sovvenzionato si prende la percentuale direttamente dall’ammontare totale del premio?

Questa è una bella domanda poiché io credo uno dei più grandi problemi dello staking sia quello della mancanza di comunicazione. È molto importante che fin dall’inizio entrambe le parti comunichino le proprie aspettative e chiariscano cosa si farà nel caso di piazzamento a premio. Se qualcuno si è preso il 10 percento della tua partecipazione allora ha diritto al dieci percento del profitto o del premio. Per quanto riguarda le tasse, di norma il giocatore che incassa il premio deve farsi dare da chi sovvenziona il codice fiscale, nome e cognome, e indirizzo completo per compilare il modulo della dichiarazione. Non è corretto che a pagare le tasse sia chi ritira il premio. Tutti questi aspetti dell’accordo devono essere chiariti dall’inizio.

Come si ufficializzano questi tipi di accordo?

Per essere certi che l’accordo sia ufficiale bisogna ottenere messaggi testuali da entrambe le parti con tutti i dettagli e con dichiarazione di assenso. Lo si può anche fare via email o in un forum. In questo modo non ci sono discussioni.

Che consiglio puoi dare a qualcuno che sta pensando di sovvenzionare un giocatore?

Diciamo che hai deciso di sovvenzionare qualcuno con un accordo a lungo termine. Alcune delle cose che io credo importanti sono la comunicazione e l’organizzazione. Credo che molte persone sottovalutino questi aspetti. Pensano che solo perché sono bravi giocatori di poker possono essere anche buoni backers, ma le competenze necessarie sono completamente diverse. Qui ti servono davvero tutti i fogli excel con le informazioni sui tuoi cavalli. Non puoi fare affidamento solo su di loro perché ti diano tutte le informazioni. Oltre a questa forma di comunicazione bisogna anche guidare i propri giocatori. Se hai un accordo a lungo termine con qualcuno, non dovresti solo investire il tuo denaro e poi voltarti dall’altra parte. Resta in contatto con loro e cerca di capire se stanno giocando bene o se hanno bisogno di qualche consiglio. Collabora con loro. E come se tu fossi il manager.

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Kristy Arnett
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