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John Racener e lo Slow Playing con le Regine

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John Racener
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John Racener

Il Full Tilt Poker Red Pro John Racener discute di slow playing con una coppia di donne in una mano di no-limit hold'em dal Tavolo Finale del World Series of Poker Main Event 2010.
Eravamo rimasti in sette con i bui a 4,000/800,000 e 100,000 di ante. Ho preso QQ da small blind e, sebbene Michael Mizrachi fosse da bottone, l’azione è passata a me. Ho deciso di limpare. Avevo circa 15 big blinds, e Filippo Candio era da big blind con un grosso stack – circa 35 milioni. Ho pensato che con i salti nei premi così alti, e il mio gioco tight, lui avrebbe sicuramente rilanciato. Sfortunatamente, non lo ha fatto, quindi siamo andati al flop di Q74.

Ho floppato il top set. Normalmente di solito avrei puntato a questo punto, ma ho pensato che Candio avrebbe cercato di spingermi fuori dal piatto, quindi ho fatto check. Lui ha risposto con un check, cosa che ovviamente non mi è piaciuta.

Il turn ha portato A.

Ero sicuro al 100 percento che non avesse un asso, ma ho pensato che se avessi puntato, lui avrebbe rilanciato sapendo che non avevo un asso in quanto non ho rilanciato preflop. Quindi ho puntato circa metà del piatto e lui ha deciso di fare solo call.

Il 2 è sceso al river.

Non sapevo cosa aveva a questo punto, ma ho pensato che probabilmente avrebbe fatto la sua mossa al river. Sapendo ciò, ho puntato di nuovo. Questa volta ho puntato metà del piatto, forse un po’ di più, cercando di spingerlo a fare la sua mossa, cosa che ha fatto, mettendomi all-in.

La maggior parte delle persone avrebbe chiamato all’istante, e normalmente anch’io, ma visto quello che c’era in gioco ho voluto pensare per un minuto. L’unica mano che avrebbe davvero potuto avere era un doppio gutter – bisognoso di un sei o un due al river per chiudere la scala. E, allo stesso tempo, ho capito che stava cercando di spingermi fuori dalla mano, che comunque era il mio piano di gioco.

Ho fatto call vincendo il mio più grande piatto della serata, finalmente trovandomi con un po’ di chips con cui lavorare.

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