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Le Pagelle di Beto10: speciale IPT Saint Vincent

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Beto10
3 min read
Raffaele Castro e Giuliano Bendinelli

Si è concluso lunedì sera l’IPT Saint Vincent by PokerStars.it, con la vittoria dello svizzero Eric Joss, l’uomo capace di ribaltare ogni pronostico e passare da poco più di un buio ad un assegno da 47.000 euro, con annessa picca.

Sono stati cinque giorni di poker intenso, durante i quali abbiamo visto all’opera tanti giocatori: dal professionista affermato al giovane in rampa di lancio, passando per il playera amatoriale. Non potevano mancare le nostre personalissime pagelle, da prendere naturalmente con il sorriso sulle labbra

Via con i voti!

Eric Joss voto 10

Perde quasi tutto lo stack, rimane con un buio circa, non viene eliminato nella mano successiva – come tutti si sarebbero aspettati, fa double-up, poi raddoppia ancora, ancora, e ancora, quindi arriva al final table, si accorcia, recupera, infligge una batosta al più forte (Gustavson), comincia l’heads-up in svantaggio, recupera, va a vincere, trasforma l’acqua in vino, moltiplica pani e pesci, fa giocare bene il Milan e alla fine alza la picca. IL NUOVO JESUS

Raffaele Castro voto 9

È svizzero, parla italiano, francese, ma soprattutto la lingua delle carte. Dà del tu a raise e re-raise, gioca un gran bel poker e soprattutto lo fa con grande sportività. Nonostante spesso si trovi al tavolo con i big, si dimostra a suo agio come Homer Simpson davanti al bancone di Boe. Peccato per un final table che poteva sicuramente andare meglio. CASTRO-MAN

Giuliano Bendinelli voto 8

L’emblema non tanto del “vorrei ma non posso”, ma del “vorrei ma contro la sfiga non posso”. Perde un piatto che lo avrebbe fatto diventare strachipleader a 2 tavoli left, poi prova a mettere fine alla run di Eric Joss ma contro l’evidente figlio del dio del poker non c’è nulla da fare. IPT comunque positivo per lui. ANTI-JESUS

Alessandro Minasi, Delfino Novara e Marco Monello voto 8

Un tris azzurro al final table, tre modi diversi di interpretare il poker, tre persone squisite che si meritano questo bel risultato. Forse ai tre possiamo imputare di aver giocato un po’ col freno a mano tirato al tavolo finale, ma giudicare a carte scoperte è una cosa, trovarsi sotto la luce dei riflettori decisamente un’altra. I TRE MOSCHETTIERI

Luca Pagano voto 7.5

Inizia bene, con un poker di donne che gli viene pagato, tanto che pensa di correre all’anagrafe e cambiare il cognome da Pagano a Paga. Sul più bello il karma gli volta inspiegabilmente le spalle e gli fa perdere qualcosa come sette piatti di fila. Alla fine chiude da bubble-man del final table. PAGA…MAGARIUNALTRAVOLTA

Aristidis Theodorids voto 7

Oltre al talento ha la faccia tosta. Oltre alla faccia tosta una bella lingua lunga. Se non ti stordisce con qualche giocata, ti rincitrullisce a suon di parole. Aggressivo come neanche Rocco Siffredi in un harem di 40 vergini, il buon Aris centra un in the money che con un po’ di calma in più sarebbe potuto essere di gran lunga più ricco. ARISHOW

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