Come Capire Quando il Tuo Avversario Sta Giocando "Any Two"
Come abbiamo visto settimana scorsa, l'aritmetica delle situazioni "any two" suggerisce che persino il minimo sospetto che il vostro avversario stia giocando con un range molto ampio dovrebbe spingervi a reagire senza troppi crucci. Questo è vero specialmente quando i vostri avversari difficilmente possono rendersi conto che voi gli attribuite un range molto ampio, o quando per loro sarebbe molto costoso scoprire se state provando una mossa fantasiosa o meno.
Questa situazione ci porta a dover cercare di migliorare l'abilità di capire la propensione degli avversari a giocare "any two". Anche se non è possibile riuscire a rendersene conto in ogni circostanza, questa abilità ha così tanto valore che vale davvero la pena lavorarci su.
Ma come fare a scoprire quando un avversario sta probabilmente giocando qualsiasi mano di partenza? Come al solito, la risposta è valutare la situazione dalla prospettiva dell'avversario. Una volta capito il motivo di questa mentalità del "ci provo", dovrete semplicemente trovare quelle situazioni in cui queste cause possono diventare operative.
Ecco due situazioni comuni che dovrebbero mettervi particolarmente sull'attenti:
1. Bui molto chiusi e tentativi di furto
A volte i giocatori allargano drasticamente i loro range per motivi particolari, ma in altri casi è semplicemente una conseguenza logica. La situazione più diffusa capita quando i bui sono così chiusi che le probabilità di vincere il piatto uncontested pre-flop con un open-raise sono drasticamente più alte del solito - se basta un rilancio a vincere il piatto, non importa che mano abbiate!
Questo succede più spesso nei tornei, quando di solito le ante ingrandiscono il piatto pre-flop e quando i giocatori sono meno propensi a rischiare (nel bene o nel male). Un elemento caratteristico di chi è forte nei tornei è la capacità di trovare e sfruttare queste situazioni. Se avete motivo di credere che i vostri avversari siano ottimi osservatori e abbastanza audaci da cogliere tali opportunità, non esitate a reagire.
2. Il tilt
Sono olti gli esempi in cui l'emotività porta a giocare male. In effetti qualsisi sentimento molto intenso, persino se positivo, può impedire di giocare il proprio miglior poker.
L'attitudine al "diritto", tuttavia, causa impazienza, la quale a sua volta può influire negativamente sul gioco di una persona in una situazione particolare. La rabbia e il rimorso sono ottime fonti di errori, ma la sensazione di meritarsi il piatto è, secondo me, quella che spinge maggiormente a dimenticarsi - o a non curarsi - della propria mano di partenza.
Pensate a un giocatore di poker che conoscete e a cui spesso capita di sentirsi in "diritto" di dover vincere un piatto, e immaginate che ne abbia appena perso uno grosso contro un giocatore che secondo lui è incapace. Ora immaginate che si trovi da bottone in una situazione di steal, o che abbia visto un flop gratuito da big blind contro due soli avversari, voi e un limper al quale il piatto non sembra importare molto. Il giocatore in questione, secondo voi, vorrà davvero non provare a vincere un po' di quelle chip che ha perso e che "sente sue di diritto"?
Conosco molti giocatori che in queste situazioni aggrediscono al 100%, nemmeno dovessero raccogliere una loro chip da 100 dollari che è appena caduta sul pavimento.
Conclusione
Rubare i piatti agli aggressori, in queste situazioni, è un'ottima fonte di profitto a lungo termine. Ricordate, però, che sbagliare valutazione può essere costoso. I vostri avversari più forti non si sbilanceranno mai più di tanto: pensare che lo facciano vi porterà a commettere gravi errori.
Inoltre, a volte non c'è modo di avvantaggiarsi della situazione, anche se la riconoscete correttamente. Se gli stack sono esigui, se il giocatore è super-tiltato, o se ci sono troppi altri player nel piatto che potrebbero intervenire, dovrete abbandonare i vostri piani di re-steal.
Buona fortuna e buona caccia a quei giocatori che giocano "any two".
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