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Operazione Gambling e Mafia: Malta Deve Aggiornare le Leggi Sul Gioco

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Giovanni Angioni
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Beto10
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Il Gaming a Malta è a Rischio?

Mentre le autorità italiane continuano a investigare i rapporti tra diverse aziende di gambling e la criminalità organizzata, sorgono dubbi circa l'efficacia delle leggi maltesi, centro di gravità europeo per l'industria del gaming online.

Considerata location ideale in Europa per stabilire un business legato al gioco online, grazie al suo regime fiscale vantaggioso e a una legislazione avanzata in materia, Malta ha visto crescere esponenzialmente, negli ultimi anni, il numero di compagnie attive nell'industria del gioco.

Secondo il report 2014: L'Anno della Trasformazione, redatto dalla Malta Gaming Authority (MGA) lo scorso 23 giugno, l'isola è diventata la casa di 283 compagnie autorizzate a offrire servizi di gambling virtuale. Questa cifra rappresenta un aumento del'8% rispetto al 2010, quando il numero di compagnie in possesso di una licenza era di 262.

Con il totale di licenze di gaming online targate MGA passato dai 358 del 2010 ai 419 del 2014, l'industria ha contribuito fortemente all'erario del paese, visto che da sole le tasse sul gioco hanno generato 25,8 milioni di euro l'anno scorso, un aumento del 21,7% rispetto ai 21,2 milioni del 2012.

L'immagine di Malta è a rischio. L'isola deve agire e correggere ciò che non funziona, o questo potrebbe riflettersi sull'economia maltese su vasta scala.

Anche se una parte dell'industria ritiene che questa crescita sostanziosa possa continuare nei prossimi anni, un'altra chiede alla MGA di riflettere sulla possibilità che il sistema maltese possa sostenere un'ulteriore espansione di questo business, senza il rischio di non avere le risorse necessarie a controllare il gambling online.

Secondo l'avvocato fondatore del Gaming Legal Group, l'esperto internazionale di gaming Bas Jongmans, il sistema potrebbe aver raggiunto la sua capacità massima, dato che l'operazione di polizia che ha condotto all'arresto di 41 persone e alla chiusura di diverse aziende di gambling dimostra come i controlli non siano stati così rigorosi come vorrebbe la legge.

"Per aprire un'azienda di gambling a Malta bisogna riempire moduli e fornire molte informazioni, inclusi eventuali connessioni politiche e la fonte dei guadagni", ha rivelato Jongmans a PokerNews. "Il problema è che molte delle compagnie che gestiscono queste informazioni non effettuano controlli postumi, spesso perché non ne hanno i mezzi necessari. Semplicemente hanno troppi clienti".

Secondo Jongman, i limiti del sistema maltese sono stati messi a nudo dall'Antimafia italiana e ora questo rischia di danneggiare il lavoro fatto dalle autorità maltesi per attirare investitori stranieri sull'isola.

"L'immagine di Malta è a rischio", ha affermato. "L'isola deve agire e correggere ciò che non funziona, o questo potrebbe riflettersi sull'economia maltese su vasta scala. Specialmente se questo cambierà il modo in cui le compagnie di gaming vengono organizzate".

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"La gente pensa che Malta abbia leggi rigide sul gambling, visto che bisogna passare attraverso numerose procedure, ma la verità è che le cose non sono così rigorose come sembrano", ha continuato Jongmans. "Il gioco online a Malta è cresciuto così tanto che è impossibile per alcune aziende fare tutte le domande che andrebbero fatte e soprattutto controllare le risposte. I professionisti dell'ambito legale e le società fiduciarie che accettano centinaia di clienti non hanno i mezzi per fare tutto ciò e diciamocelo, non sarebbe neppure conveniente per loro".

Anche se alcune aziende maltesi potrebbero non essere d'accordo con Jongmans, il problema dell'impossibilità di seguire con accuratezza i clienti da parte delle compagnie che forniscono servizi legali e fiduciari è reale, ed è anche ciò che ha convinto le autorità del nostro paese ad includere la maltese GVM Holdings e il figlio dell'ex primo ministro, David Gonzi, nell'indagine sui rapporti tra mafia e gambling.

Gonzi, in qualità di azionista e direttore di GVM Holdings, è responsabile della compagnia che ha fornito servizi fiduciari a Uniq Group Limited, accusato di collusione con la 'ndrangheta.

"Il ruolo di [David] Gonzi, figlio dell'ex primo ministro Lawrence Gonzi, deve essere fortemente condannato, dato che il suo coinvolgimento spunta più di una volta, anche se richiede ulteriori indagini", afferma il report redatto dagli investigatori.

"David Gonzi va collocato al vertice della struttura piramidale delle compagnie multinazionali operanti sul territorio e in possesso di una licenza maltese, che hanno agito come copertura delle attività criminali per le quali è indagato. Posto che sono necessarie ulteriori indagini, è plausibile collocare il soggetto proprio al centro di un network triangolare di affari criminali internazionali".

David Gonzi
David Gonzi \[Foto: Gonzi.com.mt\]

Nonostante le accuse, Gonzi ha negato fermamente un suo coinvolgimento in qualsiasi attività illegale condotta dai suoi clienti, affermando: "Uno si aspetta che un comunicato che afferma che io sono 'al centro' del network sia supportato da qualche prova, che evidentemente non esiste. In tutta onestà, il report afferma in conclusione che 'sono necessarie ulteriori indagini' e che la sua stessa sussistenza è 'legata ad ulteriori indagini necessarie'.

Secondo Gonzi, GVM Holdings ha effettuato sui propri clienti tutti i controlli richiesti dalla legge, e Uniq Group si era dimostrata perfettamente in linea con le norme quando fece domanda di una licenza di gambling a Malta. Nonostante offrisse servizi fiduciari all'Uniq Group, tuttavia, Gonzi ha affermato che né lui né GVM possono essere ritenuti responsabili per qualsiasi reato commesso da Uniq Group dopo l'ottenimento della licenza.

A complicare la posizione di Gonzi, però, c'è anche il rapporto particolare che aveva con Betsolutions4U Limited, una delle altre compagnie coinvolte nelle indagini e la cui licenza di gioco è stata sospesa dalla MGA il 22 luglio scorso.

Incalzato sull'argomento, Gonzi ha ammesso di aver offerto "servizi legali a Betsolution4u Ltd per un periodo di tempo", tra il 2014 e il 2015, anche se, ha spiegato, "GVM ha terminato tutti i contratti con le compagnie coinvolte", Betsolution4u inclusa.

"Con una legislazione più moderna ed efficiente, Malta sarebbe comunque un ottima base dove fare affari", ha commentato Jongmans. "Il regime fiscale è ottimo, è facile creare un'azienda e c'è un sacco di know-how sull'isola. Abbiamo solo bisogno di regole migliori, più trasparenza e norme più stringenti sul modo in cui lavorano le professioni legali".

Per innovare il sistema, l'avvocato del gaming crede che le autorità maltese dovrebbero non per forza adottare controlli più stringenti sugli operatori, ma potrebbero considerare una modifica alle norme sull'apertura delle aziende di gambling sull'isola e sul modo in cui funzionano i servizi legali.

"Abbiamo solo poche grosse compagnie legali che accettano tutti i clienti che possono, anche se è ovvio che questo influisca sulla loro abilità di condurre controlli accurati", ha detto Jongmans. "Se vogliamo più trasparenza nell'industria, dobbiamo fare in modo che sia più complesso nascondere certe persone dietro compagnie dalla struttura complicata, e adottare norme più rigide sui professionisti legali".

Un ambiente più moderno e trasparente potrebbe anche fare da traino all'industria e portare nuove aziende e capitali sull'isola. Secondo Jongmans, "molte fiduciarie con cui ho parlato sono molto esitanti ad entrare nel settore del gaming, perché non sono sicure di poter offrire procedure che escludano completamente il coinvolgimento di certe persone".

Inoltre, secondo Jongmans un buon modo per evitare casi simili a quelli di GVM e di compagnie di gambling come Uniq Group e Betsolutions4u Limited è costringere le aziende del gioco online ad adottare una struttura trasparente.

"Nel corso degli anni, ho proposto più volte di sbarazzarci di tutto il sistema delle fiduciarie e di quelle costruzioni legali che permettono alle compagnie di nascondere i veri proprietari", ha dichiarato. "Possono esserci motivi validi per introdurre una fiduciaria nel processo di creazione di un'azienda, ma nella maggior parte dei casi questi servizi sono usati per proteggere i veri beneficiari delle compagnie, esponendo tutta l'industria a rischi significativi".

La Soluzione? Un Approccio Europeo al Gambling

Una riforma delle leggi maltesi sul gambling, tuttavia, potrebbe non bastare per tenere lontana la criminalità organizzata dal gioco online perché, in fin dei conti, questo potrebbe semplicemente spingere alcuni individui a cercare legislazioni migliori e più convenienti da sfruttare.

"La soluzione è l'armonizzazione delle leggi sul gambling in tutta Europa. Solo così si creerebbe un sistema efficiente in tutto il continente", ha spiegato Jongmans.

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La frammentazione dell'Europa è un ostacolo allo sviluppo dell'industria del gaming.

"Il fatto che non abbiamo oggi un sistema europeo è ciò che spinge alcune persone a scegliere attentamente i paesi nei quali i controlli sono più deboli, esattamente come è successo per l'Uniq Group", ha affermato. "Una volta che la mafia ha avuto problemi con le leggi anti-riciclaggio e anti-mafia italiane, si è semplicemente spostata altrove, andando in un posto dove sapeva che probabilmente qualcuno non avrebbe fatto abbastanza attenzione per capire ciò che stava accadendo".

"L'industria del gambling diventerà molto più complessa in futuro: ci saranno sempre più operatori white-label a offrire servizi B2B e più operatori a condividere i loro business con altre compagnie. Ecco perché credo che sia fondamentale che i legislatori siano pronti ad affrontare le sfide e a minimizzare il rischio di attività criminali".

Mantenendo le cose come sono oggi, e permettendo alle diverse legislazioni europee sul gambling di coesistere sotto lo stesso tetto europeo, i legislatori permettono indirettamente l'esistenza di "punti deboli" nel continente, che possono essere utilizzati per perseguire scopi illegali.

"Pensate al dramma degli immigrati che si spostano dall'Africa all'Italia e a Malta: sanno quali sono gli anelli deboli dell'Europa e cercano di sfruttarli per entrare nel continente. Oggi, il crimine organizzato sta facendo la stessa cosa con il gambling online, ed è per questo che una legislazione comune europea sarebbe un grosso passo avanti", ha detto Jongmans.

La MGA Ammette: "Un Ambiente Sicuro Al 100% Non è Realistico"

Le preoccupazioni di Jongmans sull'efficacia delle leggi maltesi sul gambling sono state indirettamente confermate dalla MGA, in una nota diffusa il 25 luglio a commento delle indagini dell'Antimafia italiana.

"Alcune attività di gaming, o piuttosto alcuni modelli di business, hanno un profilo di rischio più alto di altre, così come certi individui coinvolti in un'operazione possono rappresentare rischi più alti e macchiare un'operazione altrimenti legittima", afferma la MGA.

Malta Gaming Authority

"In qualità di organismo regolatore esperto nel gioco online, è nostro dovere minimizzare tali rischi il più possibile e applicare una politica di gestione del rischio dettagliata, per gestire il rischio in ogni aspetto delle attività della MGA. Ma come ogni regolatore può garantire, è irragionevole aspettarsi che le leggi, i meccanismi, i protocolli e gli strumenti di controllo disponibili offrano un ambiente controllato e impermeabile al 100% in qualsiasi momento, anche se questo rimane il nostro obiettivo principale.

"Il rischio reputazionale è critico per la sostenibilità a lungo termine del settore del gioco a Malta, e mentre consideriamo come isolate le accuse nei confronti di questi operatori, la MGA rafforzerà duramente le sue norme e le sue regole per sostenere la sua reputazione, e introdurrà con decisione ulteriori misure per combattere questo tipo di violazioni di licenza".

Inoltre, in un messaggio pubblicato per annunciare il report annuale 2014: l'Anno della Trasformazione, la MGA ha ssicurato che "l'autorità sta affrontando le sue sfide future con ottimismo, per rimanere all'avanguardia nella sua funzione normativa e diventare la giurisdizione numero uno e il centro di eccellenza nel mondo per l'industria del gioco da remoto".

Image courtesy of The Telegraph

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