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Il Cammino di Federico Butteroni: Dal Critico Day 3 ai November Nine

Francesco Cammuca
Francesco Cammuca
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Federico Butteroni

L'Italia del poker celebra il proprio ritorno tra le nazioni protagoniste nell'atto finale delle World Series of Poker. Federico Butteroni prenderà parte al tavolo finale del Main Event, cinque anni dopo aver visto Filippo Candio tra i November Nine dell'edizione del 2010. Ma il cammino del giocatore romano è stato ricco di insidie e complicazioni, fin dai primi livelli di questo pazzo e meraviglioso Main Event.

Federico decide di schierarsi al Day 1C, il flight più frequentato con ben quasi 4.000 giocatori che si sono iscritti per tentare l'accesso al Day 2. Alla fine della giornata, ben 2.765 giocatori sono riusciti ad imbustare chips: Butteroni chiude la busta con 52.650 gettoni, al 853° posto di giornata, e nessuno poteva aspettarsi qualcosa di clamoroso nei giorni a seguire.

I 2.765 giocatori che hanno superato l'ultimo flight a loro disposizione, hanno poi tentato l'accesso al Day 3. Sono stati circa 1.770 quelli che sono riusciti nel loro intento. Butteroni risale rapidamente la china, quadruplica lo stack rispetto al giorno precedente andando ad imbustare poco più di 200.000 chips e si aggira intorno alla centesima posizione nel chipcount di giornata.

Il sogno, dunque, continua. Anche se il Day 3 è stato probabilmente il giorno più difficile nel cammino del giocatore romano. Raramente l'azzurro è andato sopra le 200.000 chips imbustate ieri sera, rischiando il tracollo nel finale di giornata ma arrivando a limitare i danni. I gettoni chiusi nel cuore della notte di venerdì sono stati poco più di 125.000. Ma una volta raggiunta la zona 'in the money', la strada di Butteroni si è fatta ormai in discesa.

E se il Day 3 è stato il più duro, il Day 4 è stato quello che ha consacrato Federico Butteroni in questo Main Event WSOP. L'azzurro vive una giornata fantastica, sfondando rapidamente il muro del milione di chips grazie a una serie di colpi fondamentali. Alla fine della giornata, il romano chiude al 22° posto nel chipcount sui 237 giocatori rimasti in gioco, risvegliando i sogni degli appassionati italiani.

Altri segnali decisamente incoraggianti arrivano dal Day 5. Iniziano ad apparire nomi importanti, come quelli dell'esperto Pierre Neuville, della mina vagante Daniel Negreanu e di un'altra vecchia volpe come Max Steinberg, ma Federico resiste e chiude la giornata al 31° posto nel chipcount, chiudendo la busta con dentro una cifra vicina ai tre milioni di chips. I giocatori rimasti in corsa sono 69, il cerchio si stringe e i sogni diventano sempre più vicini alla realtà.

Arriva un'altra giornata fondamentale, il Day 6. Butteroni sgomita, gli avversari iniziano a sentire la pressione e si lamentano per qualche suo tank considerato eccessivo, ma la situazione resta sempre sotto controllo per l'azzurro. Sbuca dal nulla Joseph McKeehen, il quale inizia ad incamerare chips e scalare il chipcount, assieme ai già citati Negreanu, Neuville e Steinberg e al fenomeno dell'online Fedor Holz. Federico chiude a quota 5 milioni di chips.

Ecco il fatidico giorno, il Day 7, quello in cui si andranno a scoprire i protagonisti del Final Table. Butteroni vuole una sedia a tutti i costi, perde un colpo in avvio ma poi effettua due double-up di fondamentale importanza, restando in Top Ten per gran parte della giornata. Il momento più complicato arriva in fase di bolla pre-Final Table, con Federico che si accorcia, resiste e poi accoglie con gioia infinita l'eliminazione al decimo posto di Alexander Turyansky.

Ora Federico Butteroni tornerà in azione tra poco meno di quattro mesi, il prossimo 10 novembre, quando i November Nine si troveranno nuovamente attorno a un tavolo per dare la caccia alla storia. Tra giocatori esperti e veri e propri amatori, l'azzurro proverà a far valere la sua legge nonostante uno stack non esattamente corposo. Per migliorare il sesto posto di Candio nel 2010, e magari sognare qualcosa di grandioso.

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