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Federico Butteroni e il Sogno WSOP: "Dura Per Tutti se Raddoppio"

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Francesco Cammuca
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Federico Butteroni

L'Italia del poker può tornare a sognare grazie a Federico Butteroni, che ha riportato il nostro Paese rappresentato tra i November Nine del Main Event delle World Series of Poker, cinque anni dopo l'impresa messa a segno da Filippo Candio. Il giocatore romano ha raccontato in esclusiva per PokerNews Italia le sensazioni provate al momento in cui ha capito di essere entrato tra i magnifici nove che si giocheranno il braccialetto più ambito, oltre ai suoi programmi nei giorni che lo separeranno dal 10 novembre, giorno in cui scatterà il Final Table.

Partiamo dal Main Event: quali sono state le sensazioni nei momenti che hanno seguito l'eliminazione del decimo classificato?
"Le sensazioni a caldo sono state quelle di aver completato un'impresa e di aver realizzato il sogno di ogni giocatore di poker, ovvero raggiungere il Final Table di un evento così importante".

C'è stato un momento (o più di uno) in cui hai creduto veramente di farcela e uno (o più di uno) in cui hai temuto che tutto finisse?
"Di momenti in cui ho pensato che tutto finisse non ce ne sono stati, c'è stato un momento di down quando eravamo in 13, ma ci ho sempre creduto fino alla fine. Essere positivo mi ha aiutato tanto. Quando ho floppato il poker di 6 ho iniziato seriamente a pensare di farcela, ho avuto la sensazione positiva quando ho visto cascare quei due 6. Ho pensato che le carte fossero con me, e ciò mi ha aiutato a fare il mio gioco".

Hai già pensato di affidarti a qualcuno nelle settimane che precederanno il Final Table?
"Ho un paio di idee, ma ancora nulla di concreto. Sto ascoltando quanti più consigli possibili, ma per il momento non ci ho pensato bene".

Come pensi di affrontare i primi momenti del Final Table, avendo poco più di 15 big blinds?
"Non ho deciso una strategia, il Final Table bisogna studiarlo bene in ogni dettaglio su tutti i giocatori. Intanto mi riposo, mi godo il momento, a inizio agosto inizierò a pensarci. Non sarà facile, vuol dire che potremmo affrontare uno showdown nelle primissime fasi del torneo, ma se riuscissi a raddoppiare presto sarebbe sicuramente una cosa positiva per affrontare i giocatori".

Chi temi di più tra gli altri November Nine?
"Rispetto tutti, ma penso che i più preparati siano Steinberg e McKeehen, gente che sa giocare veramente bene, ma se dovessi tornare deep difficilmente andrei a intralciare la loro strada in colpi importanti. Sono in posizione su McKeehen, perciò proverò a trarne dei vantaggi".

A queste WSOP hai ben figurato anche al Monster Stack: pensavi di poter fare meglio in questo evento?
"È stato il mio primo torneo, mi ha dato una grande iniezione di fiducia. Arrivare ventesimo su un field gigantesco mi ha scoraggiato inizialmente, ma poi mi ha dato grande fiducia nei miei mezzi. Qualche mano poteva andare diversamente e far prendere un'altra piega al torneo, ma sicuramente sono soddisfatto del risultato anche perchè mi ha dato fiducia".

Prossimi appuntamenti in vista del 10 novembre?
"Sicuramente andrò a giocare le WSOPE a Berlino, poi deciderò quali eventi fare tra l'IPT di Saint Vincent e l'EPT di Barcellona. In base a questi, deciderò quando prendermi una vacanza".

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Francesco Cammuca

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