PokerNews vi Porta alla Festa Privata di Phil Hellmuth Per il 14° Braccialetto!
Che cosa ha fatto Phil Hellmuth la sera dopo aver vinto il braccialetto numero 14 alle World Series of Poker? Il nostro Chad Holloway ha avuto la possibilità di scoprirlo, dato che è stato invitato dallo stesso "Poker Brat" alla festicciola intima che si è svolta all'ARIA's High Limit Lounge.
Prima di cominciare, un riassunto della mia storia con Hellmuth. Sei anni fa ero semplicemente un suo fan. Quattro anni fa l'ho visto vincere il 12° braccialetto, conquistando l'evento Razz da 2.200 dollari alle WSOP 2012. Un anno dopo ero in Francia, dove ha fatto suo il braccialetto numero 13 al WSOP Europe Main Event.
In Francia, Hellmuth si era abituato alla mia presenza e ha persino invitato me ed alcuni colleghi di PokerNews alla sua festa, in un club davanti al casinò. C'erano decine di persone, almeno una per ogni bottiglia di champagne, e naturalmente un Hellmuth euforico. Ci fu anche una piccola rissa tra i tedeschi e alcuni giocatori di un altro paese, con il risultato che alcuni furono invitati a uscire dal club (incluso un Kyle Julius innocente al 100%).
Negli anni, ho intervistato Hellmuth in tantissime occasioni, ho passato del tempo con lui in Australia e ci ho persino giocato contro in televisione, a Poker Night in America. Se ci aggiungiamo che veniamo entrambi dal Wisconsin, e che condividiamo parecchie conoscenze, possiamo dire che siamo diventati buoni amici; da qui il mio invito alla sua festa per il braccialetto.
Dopo aver scritto il recap della vittoria di Hellmuth nell'Evento #17, un torneo di Razz da $10.000, ho sistemato le mie cose e mi sono recato all'ARIA. All'inizio mi aspettavo un sacco di persone, ma era l'1 di notte e il casinò era una città fantasma. Non ci sarebbe stato nessun party da urlo; piuttosto si è trattato di una piccola riunione di amici e familiari di Hellmuth, tutti seduti in cerchio in un angolo.
Mi sono avvicinato e ho subito ricevuto il benvenuto di Hellmuth, che era seduto accanto alla moglie, al suo coordinatore per gli eventi benefici Mike "Wisco" Murray (con signora), ai colleghi Brandon Cantu e Bill Lee e ad un investitore della Silicon Valley che ha investito in compagnie tipo Tesla, SpaceX, Hootsuite e Zaarly - coinvolto anche in Big Fish Games.
L'ex CEO di Remarq, che secondo GeekWire ha venduto a Critical Path per 265 milioni di dollari nel marzo del 2000, è volato con il suo jet privato per assistere alla caccia al braccialetto di Hellmuth. Cosa interessante, Lee ha ammesso che se Hellmuth non avesse vinto, se ne sarebbe tornato a casa con il suo jet senza nemmeno avvisare nessuno della sua toccata e fuga.
Fortunatamente Hellmuth ha vinto e Lee gli ha telefonato poco dopo (una chiamata che ha interrotto la classica intervista al vincitore). Tra l'altro, Hellmuth ha dedicato il suo braccialetto numero 14 a Dave Goldberg, noto imprenditore della Silicon Valley e CEO di SurveyMonkey, recentemente scomparso. Hellmuth ha aggiunto che il 15° verrà dedicato a Lee.
Dite quel che volete di Hellmuth e delle sue millantate conoscenze, ma posso testimoniare che conosce davvero alcune persone potenti. Tanto per dire, ha comprato dei biglietti in prima fila dal proprietario dei Golden State Warriors per Gara 5 delle finali NBA (costano circa 50.000 dollari ora), e ha intenzione di portarci Lee. Proprio in questo momento, mentre stava parlando di una partita di poker privata dalle sue parti, Hellmuth ha lasciato una delle perle della serata:
"Non fare mai tardi se il jet non è tuo, e non bluffare mai contro un miliardario."
Tornando alla bisboccia. Hellmuth stava bevendo un Macallan Sherry Oak invecchiato di 25 anni e mi ha chiesto gentilmente se ne volessi uno. Amando lo scotch, ho accettato con piacere. Non solo è stato il miglior scotch che io abbia mai bevuto, ma pure il più costoso: 1.100 dollari a bottiglia. Ne ho bevuti quattro.
Per buona parte della serata, Hellmuth e Lee hanno raccontato delle storie, ciascuna più o meno interessante. La moglie di Hellmuth ci ha salutati presto, e da allora c'è stato un certo viavai di persone. Sono passati due degli amici di Murray, quindi Ben Lamb, il vincitore del Player of the Year WSOP 2011 (proprio davanti a Hellmuth) nonché terzo posto al Main Event, che ha fatto visita insieme col fratello, un fan di Hellmuth.
Lamb se n'è andato, ma è tornato poi più tardi, scuotendo un po' la festa.
"Abbiamo entrambi un grosso ego, Phil", ha detto Lamb a un certo punto.
"È il tuo di ego che ti mette nei guai", ha replicato Hellmuth. I due hanno continuato a parlare delle rispettive skill nel poker, sfociando a volte nella polemica.
"Tu ce l'hai un ego?" ha chiesto Lamb.
Hellmuth si è fermato un attimo, e con più modestia di quanta potreste aspettarvi da uno come lui, ha risposto genuinamente: "Sarò ricordato come il miglior giocatore di poker mai esistito".
I due si sono punzecchiati per un altro po', prima di sistemarsi come fanno i giocatori di poker: scommettendo. I termini? Molto semplici: nessuno dei due dovrà più tirar fuori l'argomento "sono meglio io" quando si rivedranno in futuro, altrimenti dovranno dare all'altro 5.000 dollari.
Alla fine della serata, eravamo rimasti io e tre giocatori di poker (Lee se n'era andato poco prima, con il braccialetto di Hellmuth da consegnare alla famiglia Goldberg in California) e abbiamo parlato di strategia. Non voglio condividere nessun segreto, ma basti sapere che ho fatto del mio meglio per assorbire tutto come una spugna. Non capita tutti i giorni di imparare dai migliori al mondo.
Quindi eccoci qua. Vorrei dire che Hellmuth si è preso la sbronza più colossale di Las Vegas dopo aver vinto il 14° braccialetto, ma non è stato così. È stata tutta questione di ottimo scotch, persone ancora migliori e un singolo pezzo di storia del poker a brillare sul tavolo.
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