Mike Sexton Attacca le WSOP, Ty Stewart le Difende
Mike Sexton ha sempre speso belle parole nei confronti delle World Series of Poker (WSOP), ma nel suo ultimo post sul blog di partypoker, il professionista americano ha criticato il modo in cui si è evoluta l'organizzazione.
Qualcuno potrebbe pensare che ci sia un po' di conflitto di interessi, visto che Sexton è uno dei presentatori ufficiali del World Poker Tour (WPT), ma in ogni caso il punto di vista di un giocatore ancora così influente nel circuito del poker non poteva certo passare inosservato.
Ecco Cosa Pensa Sexton Delle WSOP
Il post di Sexton si intitola "Le mie preoccupazioni per le World Series of Poker". Qui, Sexton attacca principalmente il formato dei November Nine e la pausa di quattro mesi tra la composizione del tavolo finale del Main Event e la sua disputa effettiva. Sostenendo che la pausa non vada a beneficio dei giocatori né catturi lo spirito del torneo, Sexton suggerisce uno stop di un paio di giorni.
Inoltre, l'americano è apparso preoccupato del fatto che negli ultimi anni sia aumentato esponenzialmente il numero di braccialetti assegnati. Nonostante molti giocatori applaudano gli sforzi recenti delle WSOP di aggiungere eventi diretti a player di diversi livelli di abilità, Sexton crede che tale pratica stia sminuendo il valore della conquista di un braccialetto.
"Sono preoccupato, visto il continuo aumentare dei tornei, che il valore di ciascun braccialetto possa diminuire. Suggerisco a chi comanda alle WSOP di ricordare la tradizione e non lasciare che i loro tentativi distruggano il valore del braccialetto", scrive Sexton.
La Risposta di Ty Stewart
La replica delle WSOP non si è fatta attendere, per mano dell'Executive Director Ty Stewart. Il dirigente ha scritto di suo pugno un commento al post originale, addirittura più lungo rispetto all'articolo di Sexton.
Stewart ha fatto notare che grazie all'avvento dei social media e dello streaming live, il miglior modo di mostrare il tavolo finale, oggi, è prendersi una lunga pausa per permettere a ESPN - l'emittente che trasmette le WSOP - di trasformare il final table in uno spettacolo televisivo.
Inoltre, Stewart crede che le WSOP abbiano lavorato duramente per mantenere i principi originali delle World Series, aprendosi allo stesso tempo a un nuovo pubblico e offrendo buy-in variegati. Il fatto che oggi ci siano così tanti eventi che mettono in palio un braccialetto non solo è giusto nei confronti dei giocatori amatoriali e dei non-americani (si pensi alle WSOPE e alle WSOP APAC), ma rende anche la vittoria in un evento molto più difficile di quanto non accadesse in passato.
Tornando al discorso dei November Nine, Stewart è convinto che la lunga pausa vada a beneficio dei giocatori, che in primis hanno tempo per allenarsi al meglio, ma anche per trovare eventualmente nuovi sponsor e mettersi in evidenza anche al di fuori del mondo del poker. Inoltre, il dirigente delle WSOP ha fatto notare a Sexton che le World Series coprono i costi e le spese di viaggio per i November Nine che devono tornare a Las Vegas.
Infine, l'Executive Director ha ricordato come il 9° posto venga pagato immediatamente al termine della prima fase del Main Event, di modo che i giocatori possano subito mettere mano al premio minimo garantito dal raggiungimento del tavolo finale. Il resto del denaro viene conservato in un conto bancario, dove gli interessi maturati vengono naturalmente aggiunti al montepremi distribuito a novembre.
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