Vicky Coren-Mitchell sbotta: "Gli uomini che giocano i Ladies Event? Idioti"
Dici European Poker Tour, dici Vicky Coren Mitchell. La britannica non è solo una delle tre donne ad aver trionfato nel principale circuito pokeristico europeo (insieme con Liv Boeree e Sandra Naujoks) ma è anche l'unico giocatore - a prescindere dal sesso - ad essersi aggiudicato ben due tappe: Londra 2006 e Sanremo 2014.
Nota nell'industria del poker come uno di quei personaggi che non hanno timore a dire ciò che pensano, la Coren - che tra l'altro è editorialista del The Observer e del The Guardian - ha fatto quattro chiacchiere con il nostro Giovanni Angioni, per condividere quel che pensa dei 22 uomini che hanno deciso di iscriversi all'EPT Ladies Event di Deauville.
"Così facendo i Ladies rischiano di sparire"
"Quelli non sono 22 uomini, sono 22 idioti", ha tuonato la Coren. "Un Ladies Event non è mica come essere presidente del consiglio, o come gestire un Paese - non è nulla di così importante. Si tratta solo di un gioco, la gente lo fa per divertirsi. Tradizionalmente, le donne non giocano a poker e in parte è perché alcune di loro ne sono intimidite".
Secondo la britannica, dunque, i Ladies Event non sono semplici 'contentini', ma strumenti di diffusione molto importanti: "I Ladies Event sono un bel modo per creare un evento divertente e allo stesso tempo attirare donne che altrimenti non giocherebbero".
Eppure, verrebbe da pensare che la creazione di eventi dedicati alle donne, o ai meno giovani (come gli eventi Senior), possa rappresentare una sorta di discriminazione o di segregazione. Ma la Coren ha un'altra idea in merito.
"Nel mondo non bisogna discriminare in base al genere o all'età. Ma io dico che gli uomini che partecipano ai tornei per donne, che siano a Las Vegas o in qualsiasi altro posto, non stanno rimarcando un importante punto politico: sono solo degli avidi".
Secondo la Coren, gli uomini che partecipano ai Ladies Event ottengono solo una cosa: mettere a rischio l'idea stessa di questo genere di tornei: "[Gli uomini] pensano che le donne non giochino bene e ci vogliono giocare contro perché sono avidi. Ma questo non può funzionare a lungo, perché si rischia che i Ladies Event vengano cancellati e che il gioco rimanga maschio-centrico come lo è oggi".
La due volte vincitrice di un EPT non le manda certo a dire: "C'è molta ingiustizia nel Medio Oriente o in Africa. Lo sai che l'omosessualità è illegale in Russia? Quindi, davvero, vuoi prendere una posizione coraggiosa? Allora vai da qualche altra parte, ma non pensare di attaccare alla tua partecipazione a un Ladies Event un significato che non esiste".
Il poker al giorno d'oggi
Nella lunga intervista concessa a PokerNews, la Coren ha spaziato anche su altri argomenti. Come ad esempio le differenze tra i giocatori europei e quelli americani, che a suo dire non sarebbero più così marcate come un tempo, grazie alla diffusione di Internet che ha un po' mescolato culture e comportamenti.
"Internet ha cambiato il mondo, oggi il poker è un gioco internazionale. Grazie ad Internet, giovani di tutti i Paesi parlano tra loro, guardano gli stessi video, ascoltano la stessa musica, comprano su Amazon e bevono caffè a Starbuck. Non esistono più quelle differenze tra nazioni che c'erano in passato. Le cose non sono più le stesse".
La forte giocatrice britannica ha poi fatto una riflessione su HendonMob, noto sito di statistiche che tiene traccia dei risultati dei professional poker player: "Non seguo più il sito, perché si è perso lo spirito iniziale. Penso che quando il poker era agli albori fosse un'idea divertente, sembrava una presa in giro alla mafia. Come una commedia di Ealing".
Una tendenza, questa, che si è persa con la modernità: "Ecco cosa penso del sito oggi: se stanno cercando davvero di rendere il poker uno sport, penso che abbiano perso parte della comicità intrinseca in questa impresa. Ma non importa. Il biliardo è uno sport? Le freccette? Gli scacchi sono uno sport? Non penso sia una domanda importante".
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