Ilaria Bramezza: Una 'Tagliatrice di Teste' Alla Guida Del Casinò di Venezia
Classe 1964, trevigiana, padre friulano e madre della Marca: è la prima donna nella storia del casinò a ricoprire il massimo ruolo della casa da gioco lagunare.
UN CURRICULUM IMPRESSIONANTE. Dice lei stessa: "non sono mai stata un giorno senza un incarico, anzi, spesso mi sono trovata nell'imbarazzo di dover scegliere." Nessun imbarazzo nella scelta invece da parte chi le ha sempre affidato ruoli di primissimo piano, a cominciare, dall’ultimo, delicatissimo della presidenza del casinò di Venezia.
Laurea a Ca' Foscari con una tesi sull'evoluzione demografica dei Comune di Venezia, Phd in economia urbana regionale e dei Trasporti in Olanda a Rotterdam con un libro sul management urbano che analizza il caso dell'area centro-veneta.
Incarichi di insegnamento a Zurigo e alla Bocconi di Milano e esperienze ministeriali: prima con Paolo Costa (ex sindaco di Venezia) come capo della segreteria tecnica del Ministero dei Lavori pubblici, poi con Tiziano Treu come coordinatrice del nuovo piano generale dei Trasporti.
Poi le esperienza nel privato: Confindustria, la nomina a direttore dell’Agens, l'agenzia confederale dei servizi e dei trasporti, la Edison la chiama come direttore delle Relazioni Istituzionali ed Internazionali.
LA SVOLTA. Il momento della chiave della Bramezza è il 2000 quando Costa – che la notò fin dal giorno in cui discusse la tesi di laurea e lui era Rettore - la nomina direttore generale del Comune. Oggi è presidente del Casino e comunque suscita scalpore. Figuratevi cosa volle dire per quella ragazza, seppur molto in gamba ma ancora poco conosciuta, a 35 anni, ricoprire un ruolo di quel genere. Qualcuno pensava persino che guadagnasse troppo. Beh in poco tempo diventò la 'lady di ferro' e si fece la fama di 'tagliatrice di teste'.
CAMBIO FRONTE. Prima di prendere il timone del casinò lagunare Ilaria stava dall’altra parte della barricata. Nei mesi scorsi ha rappresentato il colosso americano della Caesar's Palace di Las Vegas alla gara per la privatizzazione della gestione del casinò, bando poi andato deserto.
ERA UNA CORSA A TRE. Bramezza l’ha spuntata al fotofinish contro altri due pretendenti che sulla carta, ma solo sulla carta sembravano favoriti. Ha soffiato il posto all’ex direttore di Campione, Giulio di Matteo e all’ex direttore del personale del casinò Luciano De Gasperi.
Quel che è certo è che qualcuno doveva prendere il posto del dimissionario Massimo Miani, ormai in rotta da tempo con l’amministrazione.
SOLO UN TRAGHETTATORE? Quel che non è certo è la durata dell’incarico. La fine del mandato del Cda scade proprio a maggio 2015: in teoria Ilaria Bramezza ha solo un trimestre di lavoro per risollevale le sorti del casinò di Venezia, ormai sempre più in crisi.
Ma Ilaria “lady di ferro” nella sua vita è abituata alle sfide impossibili, allo scetticismo, alle critiche. Lei ha abituato tutti a far cambiare idea portando risultati nei più importanti settori e negli enti più difficili e prestigiosi.
Non è da escludere che il commissario Zappalorto, dopo averla preferita agli altri pretendenti possa affidarle il timone di Venezia anche oltre il mandato attuale.
Ringraziamo la Nuova di Venezia e Mestre per l'immagine
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