Justin "BoostedJ" Smith ed il super bluff rifilato al campione di boxe Manny Pacquiao
Quando ci si ritrova davanti un campione di boxe del calibro di Manny Pacquiao, non per forza su un ring ma anche ad un tavolo da poker, l'emozione è sicuramente difficile da nascondere.
Il campione filippino infatti, oltre ad essere una delle icone del pugilato tanto nel proprio Paese quanto nel resto del mondo, è un grande appassionato di texas hold'em che di tanto in tanto non disdegna di sfidare i migliori giocatori al mondo ai tavoli di cash game high stakes.
E' questo il caso ad esempio di Justin "BoostedJ" Smith, recentemente condannato a due anni di libertà vigilata per aver avuto un ruolo (seppur marginale) nell'organizzazione di alcune partite illegali di cash game, che ha raccontato al grande pubblico l'esperienza di un bluffone rifilato a "Pacman".
"La storia è questa: un giorno, mentre io e Manny stavamo giocando per la prima volta insieme, mi sono ritrovato a fare uno dei bluff più incredibili della mia carriera proprio contro di lui. Siamo arrivati al river e qui ho fatto una puntata di oltre $100.000, lui ci ha pensato su per oltre 5 minuti ed alla fine ha foldato mostrandomi la sua top pair d'assi".
"A questo punto ha cominciato a chiedermi di mostrargli il mio punto. Avevo una delle mani più brutte di sempre, ma grazie alla lettura che avevo su di lui ho deciso di continuare con il mio bluff. Naturalmente non sono solito mostrare le mie carte e soprattutto non volevo sbattergli in faccia il fatto di averlo outplayato in quel modo. Allo stesso tempo però non volevo che si arrabbiasse perchè non volevo mostrargliele visto che me lo stava chiedendo con insistenza, quindi gli ho chiesto per ben tre volte se fosse sicuro di voler vedere le mie carte: lui ha risposto scuotendo in maniera energica la testa per acconsentire".
"Quando gli ho mostrato quello che probabilmente è stato il bluff migliore della mia vita, lui ha guardato le mie carte e poi il board per cercare una connessione che non esisteva, prima di rialzare lo sguardo e di incrociare il mio serrando i pugni. E' stato proprio in quel momento che ho realizzato di aver fatto incazzare non solo una persona di cui sono un grande fan, ma soprattutto un campione del mondo di boxe in 8 categorie differenti. Lui si alzò di scatto cominciando a camminare verso di me, anche io feci lo stesso ed a quel punto lui scoppiò a ridere, mi strinse la mano e mi diede una pacca sulla spalla. Ha rispettato la mia giocata perché ama la competitività anche al di fuori del ring".
"Manny è un simbolo internazionale ed è sicuramente in cima alla lista delle persone la cui presenza mi ha messo in soggezione assoluta. Si sente che c'è qualcosa di veramente speciale in lui. Sono sicuro che qualsiasi pericolo, compresa la morte stessa, verrebbe vanificato dal suo perpetuo ed iconico sorriso, è sempre talmente rilassato e sfacciato da risultare a tratti inquietante. Quest'uomo è una leggenda ed una grande ispirazione non solo per me ma anche per tantissime altre persone sulla faccia della terra. Sono davvero felice di aver avuto la possibilità di vedere con i miei occhi come gestisce se stesso e come si approccia alla vita di tutti i giorni".
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