Luca Pagano a tutto tondo: dal poker giocato all'imprenditoria
Da "Luca Pagano, pokerista di professione", Giulia Cimpanelli, Corriere della Sera.
“Il poker non è un gioco d’azzardo, se si studia si può vincere”. A dirlo Luca Pagano, uno dei più quotati giocatori di poker sportivo a livello mondiale. Che di poker ha deciso di vivere. Facendone una vera e propria professione.
La sua storia inizia 15 anni fa, quando il Texas Hold’em in Italia non è ancora diffuso: “Ero a Nova Gorica in Slovenia – racconta - gli amici giocavano a roulette e black jack ma continuavano a perdere. Ho chiuso subito la mia giornata d’azzardo e ho iniziato a girare per il casinò. A un tavolo ho notato otto giocatori che ridevano e socializzavano tra loro durante il gioco. Mi sono incuriosito e il croupier mi ha spiegato: “Questo non è un gioco d’azzardo, se si prendono le decisioni giuste è più facile vincere piuttosto che perdere”. Non ci credevo ma sono rimasto a guardare”.
Un colpo di fulmine: “Nonostante la mia prima piccola perdita mi sono reso conto che al tavolo i due professionisti vincevano, giocando in modo preciso, diverso dal resto del tavolo”. Il successo, però, è arrivato dopo anni di studio di strategie e statistiche: “Insomma, da allora ho deciso di farlo seriamente, come un vero e proprio lavoro, con la giusta disciplina e preparazione fisica e mentale”.
Di poker, dunque, si può vivere andando a premio nei tornei e vincendo nelle partite libere: “Si può guadagnare molto ma è difficile prevedere quando e se arriverà il grande risultato. Inoltre le spese di viaggio per partecipare ai tornei non sono da poco”. Non solo. Non sono solo i guadagni delle partite a mantenere un giocatore professionista, ma anche l’interesse di media e sponsor.
E se anni fa vivere di Texas Hold’em era possibile, oggi i giocatori capaci si sono moltiplicati ed emergere e vincere è sempre più arduo. La vita da giocatore richiede un’oculata analisi di costi e ricavi: “L’attenzione al proprio stile di vita è fondamentale, soprattutto quando si giocano tornei molto lontani da dove si vive. Oggi organizzazioni come Pokerstars offrono gare di qualificazione per garantire ai più abili la possibilità di partecipare a tornei prestigiosi grazie a pacchetti premio che comprendono anche vitto e alloggio”.
Del resto, lo stesso Pagano, non è esclusivamente un giocatore professionista, ma sul poker ha fondato la sua realtà imprenditoriale: “Un’evoluzione naturale quella di passare dall’altra parte del tavolo, sfruttando la mia passione per il poker e la mia esperienza da giocatore”.
È nata così PaganoEvents, società che da anni si occupa di organizzare tornei di poker nei casinò italiani ed europei e fornisce una gamma di servizi come pacchetti di viaggio per i giocatori, analisi dell’andamento delle prestazioni. Gestisce inoltre parecchie figure professionali all’interno di questo mondo, tra cui prevalentemente croupier, operatori di sala, blogger, responsabili della logistica. Anche nel poker dunque, è lo spirito imprenditoriale che conta.
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