Il Poker Cinese Open Face? Secondo Todd Brunson è il cancro del poker giocato
Non è bello quel che è bello ma è bello quel che piace, recita un famoso detto. Possiamo farlo valere anche per il gioco del poker e per tutte le sue varianti.
Di altro parere è Todd Brunson che non ha mezzi termini per dare la sua definizione:
"Il poker Cinese Open Face è il cancro del poker. Non rientra nemmeno nella definizione di poker! Non ti lasciano giocare a Gin in una sala da poker e per la stessa ragione non dovrebbero permetterti di giocare al poker Cinese. Il poker è un'altra cosa: guardi la tua mano e scommetti. Ecco il poker."
Il Poker Cinese Open Face è sulla scena da una quindicina di anni, si è giocato in casa, nei Casino di tutto il mondo e, con l'avvento della tecnologia, anche sulle app dedicate.
Perfino le World Series of Poker hanno organizzato un evento di OFC nel 2013, senza alcun braccialetto in palio.
Ma la questione rimane ancora dubbia e la domanda è: il poker Cinese dovrebbe essere inserito nelle poker room?
Se Brunson rimane fermo sulla sua posizione ecco chi invece si schiera a favore: Paul Volpe.
Da sempre appassionato di OFC, ha sempre sostenuto la sua "candidatura" ufficialmente:
"Nessun problema per me. Se è un gioco regolamentato con un mazzo standard non vedo perché non chi ne avesse intenzione non possa giocarci."
A Volpe si aggiunge anche la voce di Shaun Deeb, uno dei grandi sostenitori del poker Cinese Open Face.
"Io sono abbastanza d'accordo sul fatto che non sia esattamente poker, è molto piu' simile al blackjack. Ma c'è da considerare che ci sono mani da giocare, molta azione, scommesse.. Moltissimi nomi famosi hanno giocato a poker Cinese e l'Open Face è solo una variante."
Aggiunge ancora: "Credo che sia un gioco che debba rimanere, piace alla gente ed è divertente. Qualsiasi persona, principiante o meno, puo' riuscire in questo gioco anche solo facendo da spettatore."
La questione rimane aperta, il dibattito pure.
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