Chris Moorman contro il re-entry: "Snatura il gioco, ci vorrebbero più tornei freezeout"
Dopo che il Tournament Director Matt Savage la scorsa settimana aveva parlato dellapossibilità di riconsiderare la formula re-entry in favore di quella freezeout, arriva un altro nome altisonante del poker mondiale ad appoggiare le parole di Savage.
Nel suo più recente post sul suo blog personale, Chris "moorman1" Moorman ha infatti espresso la propria opinione sui tornei re-entry, definendola una formula che snatura il gioco.
Ciò che fa molto riflettere sull'argomento re-entry in questa situazione, è che Savage è stato uno dei primi a proporre questa formula nei maggiori tornei del mondo, e che Moorman è un professionista che da questo format dovrebbe solo trarre benefici, avendo in questo caso maggiore vantaggio sui giocatori occasionali che raramente potranno permettersi di investire 2 o 3 buy in nello stesso torneo.
Se anche queste personalità, che dovrebbero teoricamente avallare i tornei re-entry a scapito dei normali freezeout, cominciano a "remare contro", probabilmente questa formula avrà vita breve nei maggiori circuiti mondiali.
Moorman sul suo blog non usa mezzi termini al riguardo: "Credo non siano una buona cosa per questo gioco e che siano insostenibili nel lungo periodo. Voglio sottolineare inoltre che non parlo dei tornei da 100.000$/€ che sono diventati una normalità negli ultimi 5 anni, in quanto credo che quella formula faccia si che ci sia del valore in quei tornei grazie ai ricchi uomini d'affari che possono permettersi di effettuare uno o più re-entry. Parlo invece di eventi alla portata come ad esempio il World Poker Tour che ho giocato a Montreal la scorsa settimana."
Moorman ha portato all'occhio l'esempio del WPT Montreal per far capire quanto sia difficile fare profit in un evento del genere con un semplice in the money, in quanto il payout non rispecchia correttamente quello che è il format del torneo. Nella maggior parte dei casi infatti i giocatori che hanno approfittato della possibilità di re-entry non riusciranno neanche a fare breakeven andando a premi, ma dovranno per forza scalare il payout verso le posizioni più alte.
Il grinder inglese ha poi chiosato sui vantaggi che i giocatori professionisti hanno sui giocatori amatorialinei tornei che prevedono la possibilità di re-entry: "Questo formatpermette ai professionisti di "gamblare" un paio di entries nella speranza di costruire subito un buono stack che li potrà avvantaggiare più avanti nel torneo. Questo fa si che il gioco sia snaturato. Ad esempio sarebbe stupido pensare di bluffare Daniel Negreanu o Phil Ivey al day 1a di un torneo re-entry, quelle cifre non sono così importanti per loro ed avendo la possibilità di rientrare in gioco non si farebbero problemi a chiamare, mentre diverso è il discorso nei tornei freezeout perchè a nessuno piace bustare un grosso torneo in maniera "stupida".
Infine "moorman1" analizza anche alcuni aspetti positivi dei tornei re-entry, riproponendo comunque l'idea di aumentare nuovamente i tornei freezeout: "Intendiamoci, i tornei re-entry non sono poi così male. Senza questo format i prizepool non potrebbero neanche sfiorare quelli attuali, e ciò probabilmente scoraggerebbe tanti giocatori a sobbarcarsi lunghe trasferte. Credo però chein alcuni tornei bisognerebbe aumentare il buy in riportando il torneo alla classica modalità freezeout, così che tutti i giocatori possano giocare allo stesso livello".
E voi cosa pensate dei tornei re-entry? Preferite questa formula o i classici tornei freezeout?
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