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Poker online: la Spagna punta ai ".com", l'Italia perde il 35%

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Nicola Pagano
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Poker online: la Spagna punta ai

Quella che riportiamo è semplicemente una conferma dell'andamento disastroso del poker online nel nostro paese, attraverso l'analisi di una rinomata società internazionale.

Secondo Gianluca Benedetti, partner della società Baker & McKenzie, intervenuto al convegno "2014 i-Gambling in Europe: rules, economics and business for the gaming market", nei primi 5 mesi del 2013, il mercato del poker online in Italia ha perso qualcosa come il 35% rispetto all'anno precedente.
Complessivamente il gioco online, da gennaio a maggio 2013, perde il 7%, ma in termini di gross gaming revenues, ossia la raccolta meno le somme restituite, i casinò online raggiungono uno stratosferico +80% e le scommesse un +10% (fonte Gioconews).

Quali le prospettive? Sempre secondo Benedetti, "...Media, interactive tv e mobile sono importanti per il futuro. La crescita arriverà da betting exchange, virtual bets e palinsesto complementare...Il mercato premia il global player e si prevede che in Europa il gioco sui mobile devices supererà nel 2017 i 60 miliardi di dollari statunitensi. Il mobile non è più un prodotto, ma un canale che implica l’utilizzo di nuovi strumenti di marketing e l’acquisizione di nuove competenze”.

Insomma, si preparano nuovi scenari per il gioco online, nei confronti del quali però la politica italiana dovrà farsi trovare pronta.

Ma mentre nel nostro paese la legislazione sul gioco rimane ancora piuttosto arretrata, i nostri vicini spagnoli annunciano passi in una direzione totalmente nuova.

Il nuovo presidente del DGOJ (ente regolatore spagnolo per il gioco online) Carlos Hernandez ha annunciato che a breve ci sarà un incontro, si spera risolutivo, con Francesco Rodano (responsabile di AAMS) per creare un unico mercato per il poker online con l'Italia.

Tuttavia, quella della liquidità condivisa con il nostro paese, è solo una misura temporanea per Hernandez, che guarda in maniera decisa verso la riapertura ai .com, anche se con maggiori tuteli per i giocatori spagnoli.
L'obiettivo dichiarato del nuovo presidente DGOJ, è di aprire ai .com entro la metà del 2014, secondo quanto riportato da Pokerfuse.

Il modello da seguire, in questo caso, è quello di Gran Bretagna e Danimarca: "la Danimarca – afferma Hernandez – ha appena iniziato questo percorso. La Gran Bretagna ha una tradizione che va in questa direzione e sta regolamentando il mercato...Un modello di liquidità internazionale ha una prospettiva di crescita migliore. E’ più attraente l’offerta e più grande sarà la domanda. Il nostro obiettivo è quello di mantenere attrattiva l’offerta legale. La chiusura del mercato nazionale è stato un errore. Si doveva continuare sul .com ma implementare l’offerta con misure protettive verso i giocatori”.

In sostanza, l'idea è che i giocatori spagnoli si possano registrare alle poker room nazionali in possesso di regolare licenza, ma con la possibilità poi di giocare, in maniera tutelata dal punto di vista legale, sui network internazionali legati alle pokeroom in questione.

Anche in questo caso, per trovare una corretta comprensione del mercato dell'online, noi italiani siamo costretti a guardare all'estero.

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Nicola Pagano

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