Sergio Castelluccio: la strada verso le World Series Of Poker
Sergio Castelluccio è uno dei più forti giocatori italiani in circolazione. I suoi risultati nei tornei live lo rendono uno dei pro più vincenti non solo in Italia ma anche all’estero: 5 “bandierine” EPT, una delle quali è il prestigiosissimo 4° posto all’EPT Grand Final a Montecarlo l’anno scorso, 1 vittoria nell’Italian Poker Tour di Sanremo nel 2010 e altri 8 piazzamenti a premio nel tour di PokerStars.it, senza contare vittorie e “ITM” in tanti side event, sono il palmares eccezionale di un giocatore salito alla ribalta “soltanto” da 4 anni.
A tutto questo vanno aggiunti i risultati ottenuti online e soprattutto la sua abilità nel cash game, vero e proprio punto di forza delpro di Enjoybet.
Abbiamo incontrato Sergio Castelluccio a Sanremo, al recente Grand Final IPT, e siamo riusciti ad ottenere questa intervista in esclusiva per PokerNews Italia.
Ciao Sergio, e grazie per il tempo che ci dedichi con questa intervista. Per cominciare, complimenti per la tua vittoria di qualche settimana fa nel Sunday Special di PokerStars.it!
Un saluto e grazie a voi. Sì in effetti è stata una bella vittoria, soprattutto per un giocatore come me che non fa dell’online il suo “cavallo di battaglia”. Il Sunday Special è uno dei tornei online più importanti in Italia, con una partecipazione massiccia di giocatori, tanti regular e una prima moneta (50.000€) davvero importante. Fare risultato non è semplice.
E’ vero. Eppure ti vediamo in azione spesso nei tornei domenicali…
In effetti mi dedico soprattutto ai grossi tornei, con field numerosi e quindi prizepool importanti. Lo faccio anche perché nelle prime fasi del torneo trovo tavoli abbastanza abbordabili, sui quali riesco ad avere una discreta edge con il mio stile loose aggressive. Infatti riesco a piazzarmi itm con una certa frequenza.
Quale altro “segreto” ci puoi svelare per quanto riguarda il gioco online?
In realtà il giocatore online medio risulta abbastanza leggibile. Molti hanno difficoltà a variare il loro gioco o renderlo imprevedibile. La size delle puntate e il tempo impiegato ad agire spesso diventano delle costanti e, una volta individuato a quale tipo di situazione corrispondono, sono dei tells davvero molto utili. Ad esempio, tanti giocatori poco esperti se overbettano, facilmente sono in bluff, oppure se puntano poco, in particolare sulle ultime streets, cercano di intrappolare con una monster hand.
Sono suggerimenti molto interessanti per chi si dedica all’online. Ma, come già hai messo in evidenza, il tuo amore vero è per il poker live
Sì, il poker dal vivo mi piace molto di più e mi dà anche più soddisfazioni. E’ più articolato, ci sono più sfaccettature sia psicologiche che strategiche legate alla comprensione dell’avversario. Se uno riesce ad individuare i punti di debolezza di un giocatore e a sfruttarli durante un torneo o una sessione di cash game, il vantaggio diventa molto grande e molto…profittevole!
A livello di tornei live, quale è il tuo programma per i prossimi mesi?
Dopo l’IPT GF di Sanremo e l’EPT GF a Montecarlo, la tappa successiva saranno le WSOP. Andrò a Las Vegas dopo la metà di giugno, prima mi dedico un po’ alla famiglia e a recuperare le energie spese durante questa intensa primavera torneistica.
Che tornei giocherai a Las vegas?
Il budget che mi sono dato è di 30.000$ da investire in tornei. 10.000$ andranno ovviamente nel Main Event, che finora non mi ha mai dato grandi soddisfazioni, ma non si può non tentare! Prima, dal 24 giugno fino agli inizi di luglio, giocherò altri 4/5 eventi, un TH NL da 3.000$ e uno da 5.000$, un 6-max da 2.500$, e un paio da 1.500$, forse un “ante up”. Ovviamente, tornei a parte, per me uno dei motivi principali per andare a Las Vegas è la possibilità di dedicarmi al cash game. E’ il mio gioco preferito e lì si trova qualsiasi tipo di tavolo a qualsiasi ora. Negli ultimi due anni è stato proprio il cash game a darmi le maggiori soddisfazioni durante le WSOP.
Come si gestisce l’approccio ad un “mega torneo” come il Main Event delle WSOP?
Non so se esista un regola generale, ma vi posso dire come lo gioco io. In realtà non è molto diverso dai tornei domenicali online. Anche lì, ai primi livelli, è possibile incappare in tavoli con molti giocatori occasionali e questo opportunità va sfruttata per accumulare chips prendendosi qualche rischio su di loro. Il mio gioco resta loose aggressive anche al primo livello del Main Event WSOP, anche perché, con 7-8.000 iscritti se non gambli un po’ è dura…
Ma Las Vegas è solo poker per te? Cosa fai nel tempo libero da tornei, cash game a parte?
Ovviamente non trascorro tutto il giorno al Casinò. Ho bisogno di staccare, distrarmi un po’ e recuperare energie. Per farlo, di solito mi dedico all’altra mia grande passione, la musica (suono e ho anche insegnato chitarra). A Las Vegas ci sono negozi di strumenti musicali fantastici, con prezzi introvabili in Italia. E’ un po’ il mio paese dei balocchi e quindi mi dedico ad un po’ di shopping…compulsivo!
In fin dei conti, il poker non è tutto…!
Siamo assolutamente d’accordo con te, Sergio! E augurandoti una fantastica spedizione negli States, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato.
Grazie a voi, e un saluto a tutti gli amici di PokerNews Italia!