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FTP: ancora fermi i rimborsi USA, nubi anche sull'Italia?

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Nicola Pagano
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FTP: ancora fermi i rimborsi USA, nubi anche sull'Italia? 0001

A oltre tre mesi di distanza dall'accordo che ha permesso lo sblocco della "vertenza" Full Tilt Poker, i giocatori statunitensi sono ancora a bocca asciutta per quanto concerne il recupero dei 184 milioni di $ che la pokeroom (attraverso il Department of Justice USA - DoJ) deve loro. E le tempestiche sembrano allungarsi.

Secondo quanto è emerso da un incontro tra la Poker Players Alliance (l'associazione dei giocatori americana) e il DoJ, la situazione di stallo si protrarrà ancora per un po', dal momento che, come riportato dal direttore esecutivo della PPA John Pappas, "nessuna decisione è ancora stata presa dal DoJ in merito alle modalità con cui effettuare il rimborso."

Ad "impallare" il DoJ sembra sia proprio la complessità del calcolo in termini monetari dei bonus (Full Tilt Points ad es.), soluzione trovata in altri paesi riversando i bonus sugli account di PokerStars ma non applicabile negli USA (leggi qui per maggiori informazioni), la difficoltà nel ricostruire alcuni flussi di denaro e soprattutto la perdurante mancanza del vero e proprio soggetto liquidatore.

Manco a dirlo, totalmente negative sono state le reazioni della community del poker statunitense che, nella migliore delle ipotesi, ha definito questa situazione un vero e proprio "scherzo" governativo.

Ma se negli USA non si ride, anche in Italia c'è poco da stare allegri. AAMS ha definito, alcune settimane fa, ancora complessa la situazione dei giocatori italiani in attesa del rimborso, soprattutto poiché, al momento della sua chiusura globale, Full Tilt operava illegalmente in Italia. Dopo di questo nessuna altra notizia è trapelata da Roma.

Nubi all'orizzonte per i player italiani?

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Nicola Pagano

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