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Moschitta dopo le WSOP: “Rispettare il bankroll è la cosa più importante”

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Stefano Villa
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Moschitta dopo le WSOP: “Rispettare il bankroll è la cosa più importante” 0001

Le WSOP sono in dirittura d’arrivo e per qualcuno è già tempo di bilanci. Luca Moschitta è tra questi. Il giovane Pro del Team Online PokerStars ci ha confidato le sue riflessioni a caldo sia sul gioco che sulla location. Un’analisi critica e costruttiva che evidenzia la natura molto equilibrata di uno dei talenti italiani che fatto più strada negli ultimi due anni, da Catania a Las Vegas, da appassionato di poker a Pro nella Mecca del gioco.

-Ciao Luca, ci racconti la tua idea di Las Vegas? due cose bellissime e due pessime della "città del peccato"?

“Las Vegas è come tutti sanno la capitale mondiale del Poker. Non credo esista giocatore di poker che non sogni di andare un giorno in questa città. Come in ogni grande realtà ci sono degli aspetti positivi e degli aspetti negativi.
Due cose bellissime di Las Vegas? Metto in prima posizione tutte le feste in piscina organizzate dai vari resort (ce ne sono dozzine ogni giorno). In seconda posizione metto la quantità di poker room e tornei che si trovano nei vari casinò, si può giocare a poker praticamente ovunque e in qualsiasi ora del giorno!
Due cose pessime? La temperatura di Las Vegas è sicuramente al primo posto, non tanto per i 40-50 gradi all'esterno durante il periodo delle wsop, ma per i 10-15 gradi all'interno del casinò nello stesso periodo! Un'altra cosa che non mi piace è il sistema di pagamento: al momento dell'acquisto ti viene quasi sempre comunicato il prezzo di qualsiasi cosa senza tasse e senza mancia, mentre al momento del pagamento gli extra li esigono eccome e i prezzi in percentuale lievitano esageratamente.”

-Negreanu l'altro giorno ha detto che un signore gli ha regalato 125K all'aeroporto, a parte le sparate eccessive, si dice che a Las Vegas succedono cose assai bizzarre, ce ne racconti una?

“A Las Vegas succedono cose davvero assurde. In un party in piscina ho visto un ragazzo farsi stappare addosso 5 bottiglie di champagne da 5k dollari l'una da 5 ragazze diverse per festeggiare i suoi 25 anni. Sembra assurdo, ma l'ho visto con i miei occhi.”

-Che cosa ti ha insegnato questa edizione delle WSOP?

“Mi ha insegnato che nel poker giocare in bankroll è ancora più importante delle skills al tavolo. Andare a giocare le WSOP senza un bankroll dietro, ma solo facendo affidamento sulle proprie abilità è come andarsi a buttare da un precipizio. Qui anche il più forte giocatore al mondo, considerando la struttura dei tornei, può "bucare" tutti i tornei e perdere cifre da capogiro, senza considerare le spese extra poker. Guarda Elky, probabilmente top 3 mtt player al mondo, alle Wsop 2012 ha perso parecchio.”

-Quale è stato il giocatore che ti ha colpito di più?

“Probabilmente Phil Ivey che in 15 giorni ha centrato 5 final table. Non credo sia umanamente possibile!

-Che consiglio daresti ad un giocatore che pensa di partecipare alla prossima
edizione delle WSOP?

“Consiglierei prima di tutto di creare un budget per i tornei, un budget per il cash game e un budget per i divertimenti vari (e non oltrepassare questi limiti). Poi consiglio di pianificare il viaggio con largo anticipo in modo da poter risparmiare il più possibile su tutte le spese di viaggio, volo e hotel in particolare. “

-Quali sono le differenze principali nella struttura dei tornei WSOP rispetto a quella dei tornei IPT/EPT?

“Le strutture Wsop sono diverse. In tutti i tornei lo starting stack è pari al triplo del buyin. Quindi i tornei con buyin ristretto sono tornei turbo che fanno tantissimi iscritti e montepremi assurdi, si può vincere 1 milione di dollari spendendo 1-2k di buyin in alcuni di questi, finiscono di solito in 3 giorni e sono pieni di dead money. I tornei con buyin più elevati, ad esempio il main event, sono tornei con struttura molto più simile a quella di un EPT, IPT.”

-Non tutti i Pro italiani sono andati alle WSOP, c'è un motivo specifico e perché tu hai deciso di partecipare?

“Purtroppo in Italia c'è un po’ di confusione riguardo le tasse da pagare sulle eventuali vincite nei tornei all'estero. Ero un po’ confuso anche io, come tanti altri pro italiani. Sono stato spinto dal fatto che con la mia ragazza avevo già prenotato il viaggio per Las Vegas (la mia ragazza gioca anche a poker) e poi ovviamente andare a Las Vegas e non giocare le WSOP era come osservare una bistecca di carne mentre sei affamato. Quindi ho deciso di partecipare lo stesso. Il braccialetto delle WSOP è un trofeo che può cambiare la vita di un giocatore di poker. Anche se a dire la verità tra un braccialetto WSOP e un EPT preferirei il secondo.”

-Un giocatore Pro che va alle WSOP investe anche di tasca sua?

“Certo, ogni pro ha un contratto diverso e quasi nessuno ha per intero tutto pagato dalla propria compagnia.”

-Puoi dirci un giocatore come te quanto budget e quanti buyin aveva a disposizione?

“Le Wsop non rientravano nel budget del mio contratto di sponsorizzazione, quindi ho dovuto sostenere le spese per intero. Ho investito 20k dollari in tornei (ho pubblicato la lista dei tornei nel mio blog), e ho speso circa 5k euro tra le varie spese di viaggio.”

Adesso che programmi hai? torni subito al tavolo o vai in vacanza...senza pc o tablet?

“La vita di un giocatore di poker è o una vacanza di 365 giorni l'anno o un lavoro di 365 giorni l'anno, dipende dal punto di vista. Sinceramente quest'anno me la sono già spassata tra Bahamas, Las Vegas, IPT ed EPT vari. Adesso ho voglia di grindare online e riposarmi un po’ a casa dopo un 2012 continuamente in viaggio. Da ora fino alla fine del 2012 mi troverete quindi per molte ore su Pokerstars!”

Grazie Luca e buon river!

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Stefano Villa

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