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Wsop 2012: Phil Ivey e i colleghi ‘sconosciuti’

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Wsop 2012: Phil Ivey e i colleghi ‘sconosciuti’ 0001

Phil Ivey e’ considerato da molti il miglior giocatore di poker del mondo. Ma allo stesso modo e’ anche riconosciuto come uno dei giocatori piu’ ‘insofferenti’ nei confronti della poker community mondiale.

8 braccialetti Wsop in carriera, proprio ieri sera Ivey chiudeva il suo 5° final table alle Wsop 2012, sfondando il muro dei 500.000$ incassati e insediandosi al 7° posto nella corsa al Player of the Year 2012.
Ma nonostante lui sia uno dei volti piu’ noti del circuito, il buon Phil, incredibilmente, non conosce nomi, volti e quant’altro riguardi i suoi spesso illustri ‘avversari’. Daniel Negreanu ha appena raccontato un aneddoto sull’illustre collega, che la dice molto lunga sulla sorprendente situazione:

‘Gli ho presentato Vanessa Selbst, spiegandogli chi fosse e che tipo di giocatrice era…lui mi ha risposto che non l’aveva mai sentita nominare. Phil non ha tanti amici nel mondo del poker, per scelta sua. Non vuole finire in storie di gossip o altro, lui vuole solo vincere’.

Una settimana fa, nell’Omaha eight-or-better, Ivey sedeva di fianco a un pro di cash game high stakes come Brian Hastings.
Bene, dopo l’inizio del tavolo, lo stesso Hastings ha riferito che Phil pensava che il suo nome fosse Brian Madsen (Player of the Year Wsop 2006…)…
Hastings dice di non essersi offeso, anzi, la cosa e’ stata molto divertente, anche perche’ i due si eran incrociati piu’ volte on-line (su FT Poker, la defunta piattaforma Usa di cui Ivey era uno dei testimonial di punta…) e nello show televisivo dell’NBC, il celebre Poker After Dark.

Le storie sono tante. Si dice che una volta Ivey dichiaro’ di non sapere che Joe Cada aveva vinto il Main Event Wsop del 2009. Quell’anno Phil arrivo’ 7°, giocando il Final Table di novembre insieme a Cada

Insomma, abbiamo ampiamente compreso di come a uno dei primi 5 poker player del mondo, non interessi affatto la conoscenza dei suoi avversari, nemmeno quando si prepara a eventi importanti come le World Series of Poker.
E questo, naturalemente, non ne fa esattamente l’idolo dei suoi ‘colleghi’: per fortuna di Phil, nessun addebito gli e’ mai stato mosso per la questione Full Tilt.
Altrimenti c’e’ da credere che in quel preciso istante, si sarebbe scatenato un inferno contro uno dei fenomeni del texas hold’em. Un fenomeno che non ha interesse alcuno nell’approfondire i rapporti umani, ma che vuole soltanto arrivare al suo obiettivo…30 braccialetti Wsop al termine della carriera...
Ci sentiamo di fare un in bocca al lupo al ‘solitario’e ‘disinteressato’ Phil…

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