Intervista a Rosario Fiore: Mega Deep e Cash Games
Continuano le nostre interviste ai player che si sono aggiudicati i migliori tornei della stagione. Vi lasciamo ai commenti di Rosario Fiore vincitore del MegaDeep Italian Rounders al Perla di Nova Gorica, disputatosi a fine luglio.
Centomila chips, una struttura ottima e un buon field hanno caratterizzato il MegaDeep Italian Rounders al Perla di Nova Gorica e la tua vittoria su Matteo Felli, blogger toscano, un tuo commento a caldo su questo torneo e soprattutto sulla tua conquista.
Sono stati 4 giorni di Poker puro. E’ la frase che mi sono ripetuto più volte durante questa mia bella esperienza al Perla. In verità è quanto hanno detto anche gli altri giocatori e ci siamo ritrovati tutti con un comune denominatore: un bel torneo di poker, dove molto ha contato il saper aspettare la “mano giusta” per portare a casa la vittoria. Matteo Felli l’ho conosciuto in questo torneo e subito mi è diventato simpatico. Nelle varie pause abbiamo chiacchierato molto sia del torneo, che della vita quotidiana. Così come anche Giorgio Silvestrin è prima una bella persona e poi un ottimo giocatore.
Un heads up con un avversario scomodissimo, Matteo , che aveva eliminato parecchi giocatori nel final table, quando hai avuto la certezza di vincerla o semplicemente hai pensato è fatta. Puoi raccontarci come si è svolto lo scontro?
Io credo che ognuno di noi mentre gioca sogna il Final Table e la cosa più bella è svegliarsi da questo sogno ed esserci. Esserci poi con le persone giuste è il massimo! Un Final Table con Matteo Felli, Giorgio Silvestrin e Domenico Trotta (addetto ai lavori e compagno di Team) è quanto di più adrenalinico possa accadere. L’Heads up si è svolto in due fasi: la prima di studio tra di noi (infatti prima del Final Table non avevamo giocato allo stesso tavolo) e poi la seconda parte, dove entrambi abbiamo sferrato attacchi fino a quando uno dei due non è capitolato. La certezza di vincerlo l’ho avuta quando ho dimezzato lo stack di Matteo con la mia Favorite Heand: K7suited. Era già la terza volta che mi si proponeva questa mano e non l’ho mai giocata. La terza volta ho spizzicato le carte e in maniera automatica, quasi senza pensarci, sono uscito in all in trovando il call di Matteo. Quando ho vinto questa mano mi son detto: Questo torneo è mio!
Quali sono state le criticità che hai dovuto risolvere durante tutto il torneo, magari anche gli avversari che ti hanno messo in difficoltà?
Non ci sono stati dei momenti critici, io sono un giocatore abbastanza chiuso e gioco mani solo con la quasi certezza di vincerle. L’unico momento in cui sono stato in difficoltà è stato quando, sempre nel FT, ho chiamato un all in da terza posizione. La racconto in breve. Io sono di BB con circa 1.300K, UTG Antonio Scalzi spinge con KQ all in di 700K, fold di Silvestrin e call (solo call) di Foschini (credo fosse secondo in chips con circa 2.200K). Vedo le carte ed ho una coppia di donne. A questo punto contando in una mano non troppo forte di Foschini rilancio in all in sperando in un suo Fold, ma aggressivo e com’è (ed ecco l’unico momento di difficoltà del mio torneo) chiama mostrando AQ. Board bianco ed ecco che quasi triplico il mio stack.
Questo è un periodo per te molto favorevole, hai dovuto lavorare, sudare e impegnarti molto per arrivare ad avere delle soddisfazioni in questo gioco? Hai qualche suggerimento per chi si avvicina solo ora a questo gioca?
Il poker è per me un momento di svago e lo vivo come tale. Mi sono avvicinato quasi per caso 4 anni fa giocando dei piccoli eventi live tra amici. Ho scoperto che questo gioco mi è utile molto anche nel mio lavoro in quanto mi aiuta a prendere delle decisioni immediate. Poi c’è stato l’avvento dell’on line che ha completamente monopolizzato le mie serate in casa (o meglio, le nottate!). Man mano che la mia esperienza aumentava mi son sempre di più avvicinato ad eventi live, iniziando a giocare dapprima eventi minori nei vari casinò europei fino ad arrivare al Mega Deep appena giocato. Si può dire che questo è stato il mio primo evento importante con un risultato inaspettato ed incoraggiante. Per fare questo abbiamo creato un gruppo gioco chiamandolo Q.F.C.T. e ne facciamo parte io, Domenico Trotta, Fabio Ciociola, Salvatore Vernola, Claudio Rambaldi e Paolo Barra. Essenzialmente utilizziamo il nostro tempo libero scorrazzando qua e la per l’Europa e man mano miriamo a risultati maggiori, magari un IPT e perché no, magari un EPT. Senza tralasciare un WPT….lol! Consiglio a chi si avvicina solo ora a questo gioco di non dimenticare mai l’aspetto essenzialmente agonistico e soprattutto di ricordarsi che l’avversario che si ha di fronte è prima di tutto una persona da rispettare. Dopodiché shuffle up and deal!
Domanda per chiudere: Che ne pensi del cash game, ti ci stai dedicando? quale credi siamo le attenzioni che bisogna avere verso questa specialità e quali le reali possibilità?
Il cash game è una disciplina che non rientra nei canoni del mio gioco del poker. Come ho detto prima il poker per me è solo agonismo e questa interpretazione del Texas Hold’em ha ben poco di agonistico. Quest’ultimo infatti deve (a mio avviso) essere solo praticato da chi decide di investire una cospicua somma di denaro a questo gioco, senza intaccare quelle somme che servono a dare una vita dignitosa a se stessi ed alla propria famiglia. Avere una bad beat nel cash game può gravare in maniera irreversibile sulle finanze di chi (come me) fa questo gioco solo per divertirsi. Lasciamolo ai professionisti che vediamo in televisione o ai facoltosi industriali che vediamo spesso nei vari casinò.