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Le Reazioni dei Giocatori al Torneo dal Buy-In di $1 Milione per One Drop

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Danielle Barille
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Torneo dal Buy-In di $1 Milione

La settimana scorsa, le World Series of Poker hanno annunciato un torneo dal buy-in di $1 milione in favore di One Drop, una iniziativa promossa da Guy Laliberte che ha lo scopo di fornire acqua pulita nel mondo. L’evento si svolgerà durante le WSOP 2012 dall’1 al 3 luglio al Rio All-Suite Hotel and Casino di Las Vegas. Abbiamo incontrato alcuni giocatori al Rio per sapere le loro reazioni all’annuncio.

Jonathan Duhamel, Campione del WSOP Main Event 2010 – Conosco Guy ed è davvero una brava persona. Conosco anche la sua fondazione, One Drop, quindi è un ottima occasione per raccogliere molti fondi. Il 10 percento andrà in beneficenza, quindi è una cosa molto bella. Ha detto che ci sarà un cap a 48 e penso che parteciperanno tutti questi giocatori perché c’è un anno per chiunque per trovare i soldi. Sarà un torneo davvero bello. Ci saranno i migliori pros del mondo e naturalmente anche un paio di grande uomini d’affari, quindi credo che assisteremo ad una dinamica interessante per una ottima causa. Potrei giocare, non sono ancora sicuro, ma forse si.

Vanessa Selbst, Team PokerStars Pro – Penso sia ridicolo distrugge completamente la sacralità dei braccialetti. Rovina completamente l’idea delle statistiche del poker. Tutto è ormai sfuggito di mano. Penso che siano già abbastanza stupidi i tornei con buy-in da $100k e $250k. I tornei high-roller sono da $25k, che è sufficiente, questo è quello che i giocatori possono permettersi di giocare ed è un evento high-roller. Altri eventi, se si vuole pagare un buy-in superiore, lo si può organizzare per sé, va bene, ma non quando include le diverse statistiche, tracking e tutto il resto. Distrugge completamente l’idea. È ridicolo.

Per fare una analogia politica è come ciò che sta avvenendo in America. Si sta eliminando completamente la classe media. Sono i giocatori più ricchi che possono permettersi di giocare tornei con i buy-in più alti che gonfiano artificialmente le loro statistiche facendoli apparire come i migliori giocatori al mondo. È molto più difficile per i giocatori da buy-in inferiori emergere. Come ha fatto invece Dwyte Pilgrims che ha avuto un grande successo ai tornei da $1,500 fino a salire ai buy-in più grandi. Ciò è molto più difficile da ottenere perché tutti questi eventi con buy-in alti gonfiano le statistiche. I tornei da $100k e $200k sono davvero una cattiva idea.

Jeff Madsen, Player of the Year WSOP 2006 - Lo voglio giocare, ma non potrò farlo perché ci vogliono molti soldi. Voglio dire le WSOP continuano a rafforzarsi. Prevedo che ci saranno esattamente 51 partecipanti.

Liv Boeree, Team PokerStars Pro – Non si può nemmeno provare un satellite per un torneo da un milione di dollari. Non c’è modo di arrivarci tramite un satellite; non succederà mai. Quindi in pratica ci saranno solo i giocatori di super high-stakes e persone che hanno fondato le società di poker anni fa. Questo è quello che vedrete. Saranno sempre gli stessi dannati giocatori e sarà come vedere un altro episodio di Poker After Dark.

Ci sarà una persona che otterrà il più grande premio di sempre per aver vinto un torneo ma che è già un miliardario. I tornei con i buy-in più alti sono una cattiva idea perché sono dei tornei con piccoli filed e non bisogna essere così bravi per vincere. Sapete, non sto sminuendo Erik Seidel; quello che ha fatto è incredibile, ma il punto è che non potremo dire che questa persona è il migliore giocatore del mondo e lo stesso otterrà questo elogio perché ha un milione di dollari per partecipare a questo torneo.

Maria Ho, Last woman standing, WSOP Main Event 2007 – Penso che il torneo dal buy-in di un milione per One Drop sia una grande cosa perché serve per lo spettacolo, e lo dico da tanto tempo, i giocatori di poker sono tra le persone più generose che conosca. Naturalmente giocano per qualcosa di importante in palio, ma allo stesso tempo donano una parte significativa in beneficenza. Ammiro davvero tutte le persone che vogliono partecipare e accettano questa sfida e spero di vedere altre cose del genere, dove si può unire la sana competizione ad una grande causa.

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Danielle Barille

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