Inside Gaming: Pubblicità PokerStars Illegale in Nuova Zelandia, Titan Riceve Licenza Francese e Altro
Titan Poker Ottiene Licenza Francese
Il mercato del gaming in Francia è in continua espansione e questa settimana, Titan Poker, uno dei più grandi memmbri dell’iPoker network della Playtech, ha ricevuto una licenza per operare in Francia con concessione dell’autorità Francese per il gioco online. Titan Poker opererà come titanpoker.fr e darà un importante contributo al network francese dell’iPoker, che fino ad ora ha avuto una scarsa presenza nel paese.
Il network iPoker.fr includeva inizialmente Chili Poker e recentemente ha aggiunto i casinò del gruppo JOA, Groupe Tranchant e Casino du Golfe. L’aggiunta di Titan, una delle sue maggiori rooms, è visto come una mossa significativa nella scena francese del poker online.
“Ottenere la nostra licenza per il poker è un nuovo livello nel processo di espansione della competizione nel mercato francese per il gambling e l’Internet gambling,” ha dettoBenjamin Issembert, presidente di Titan.fr e proprietario del The Nation Traffic. “Con oltre dieci anni di esperienza nel settore, siamo fiduciosi senza ombra di dubbio che avremo successo nella competizione con gli attuali leaders del mercato del poker francese e otterremo un posto nel cuore dei giocatori francesi.”
Inoltre, Titan.fr. Ha rilasciato un comunicato nel quale si afferma “Gli ex- utenti di TitanPoker.com riceveranno eccellenti condizioni per riprendere la loro attività su Titan.fr mentre i nuovi membri potranno godere di offerte promozionali particolarmente ricche. Tutti i giocatori di Titan.fr, sia vecchi sia nuovi, si possono attendere bonus accattivanti, tornei, freerolls ed un generoso programma VIP.”
eWalletXpress Fuori Dagli Stati Uniti
L’applicazione di una legge federale ha portato all’emissione di un avviso di garanzia negli USA per il gestore di pagamenti online eWalletXpress, e come risultato la compagnia ha deciso di non fornire più servizi ai cittadini statunitensi. L’annuncio non è sorprendente dato che già settimane fa voci di corridoio affermavano che la presenza di eWalletXpress era in declino nei siti di gioco presi di mira dagli USA.
Il gestore canadese aveva inizialmente attribuito la decisione a “cause tecniche,” ma ha poi rilasciato un comunicato ai propri clienti statunitensi nel quale si spiega la decisione: “Siamo spiacenti di informarvi che non siamo più in grado di contiuare ad offrire il servizio a causa di un avviso di garanzia federale emesso per porre sotto sequestro i nostri fondi”.
Nuova Zelanda Decide Contro PokerStars
Questa settimana il pacifico Meridionale sembra essere il punto focale del poker. Non solo il Team PokerNews è in Australia per raccontarvi tutta l’azione dell’APPT 2010, ma una corte suprema della Nuova Zelanda ha recentemente deciso che le pubblicità per l’APPT, sponsorizzato da PokerStars, sono contrarie alle leggi sul gambling in vigore nello stato dato che promuovono gioco d’azzardo oltre mare in violazione del New Zealand’s 2003 Gambling Act.
Una prima decisione di una corte del distretto di Auckland aveva sancito la regolarità delle pubblicità per l’APPT ma l’autorità regolatoria della Nuova Zelanda è ricorsa in appello. Si tratta di una caso con il quale il New Zealand Department of Internal Affairs aveva fatto causa a TV Works per aver trasmesso pubblicità dell’APPT sui canali TV3 e C4 . La prima sentenza aveva stabilito che le pubblicità erano legali perché non promuovevano gioco d’azzardo oltre mare dato che l’APPT era strutturato attorno ad un premio.
Sfortunatamente per l’APPT, la decisione è stata ribaltata dalla corte suprema della Nuova Zelanda alla fine dello scorso mese. Anche se molti giocatori sono arrivati all’APPT vincendo il posto su PokerStars.net, il sito di poker gratuito, la corte è venuta a sapere che altri hanno comprato direttamente gli ingressi. Poiché quel denaro andrà a costituire il montepremi, la corte ha ritenuto che il torneo costituisca effettivamente gioco d’azzardo e pertanto le pubblicità che lo riguardano sono illegali
Anche se le pubblicità violano la sezione 4 del New Zealand Gambling Act 2003, il giudice ha ammesso che la legislazione in merito al caso non è chiara.