PartyPoker Big Game IV: è David Viffer il Grande Trionfatore
Molti di noi hanno imparato a giocare o a migliorare il proprio gioco guardando il poker in televisione e se c’è una lezione che abbiamo imparato guardando il PartyPoker Big Game IV, è che gran parte del lavoro la fa l’immagine che diamo di noi al tavolo. Questo è quanto ha dimostrato David Viffer che ha sfruttato l’intero periodo di 48 ore per crearsi e sfruttare appieno l’immagine al tavolo più loose che si possa immaginare.
Solo due giocatori sono riusciti a restare al tavolo per tutte le 48 ore, si tratta di Viffer e Neil Channing, che si sono anche affrontati in numerosi ricchi piatti creati con i loro stack veramente deep. Viffer è arrivato al tavolo giocando come un maniaco con overbet, reraise, trash talk ed in genere facendo da capitano del tavolo cercando di farsi pubblicità per poi sfruttare la propria immagine nelle fasi successive. Ad un certo punto si è trovato con solo £40’000 ma tutti hanno continuato ad avere la sensazione di aver trovato in lui il capitano del tavolo.
Inoltre giocando in modo così aggressivo con statistiche disponibili in tempo reale dal team di Matchroom Poker, Viffer ha potuto evitare di essere nominato dagli avversari per l’eliminazione - in fondo era lui ad avere tante chips e a giocare più degli altri. In questo modo Viffer è presto riuscito a crearsi un enorme stack con il quale ha potuto mettere forte pressione a tutti gli avversari. Stra i fatti straordinari quello che stando alle statistiche è proprio lui ad aver perso la maggior parte dei più grandi piatti giocati e ciò nonostante ha concluso la gara in positivo di £147’275.
Non solo sarà lui ad essere ricordato come maggiore vincitore e come giocatore più pazzo ma anche come uno dei personaggi più divertenti in sala. Anche questa impresa non da poco dato che in questo settore si trovava a competere con noti “buffoni” del tavolo da poker quali Tony G, Channing, Phil Laak e Roland De Wolfe.
E cosa dire della pressione di 48 ore di gioco? Per Viffer e Channing la maratona non ha influito particolarmente sulla qualità delle giocate ed i due hanno infatti continuato a dimostrare lucidità per tutto il periodo. Jesse May ha commentato per quasi tutte le 48 ore e un’altra grande performance è stata quella di Dusty "Leatherass" Schmidt che era venuto con l’idea di giocare per solo un paio d’ore e poi ha finito col fare 24 ore filate per la prima volta nella sua vita.