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Le Migliori Storie del 2009: Mike Sexton Eletto nella Poker Hall of Fame

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Mike Sexton

Considerato da molti come il primo ambasciatore del poker, l’elezione di Mike Sexton come 38° membro della Poker Hall of Fame è stata una cosa che tutti si aspettavano e il fatto che sia stato l’unico a essere nominato quest’anno testimonia il grande impatto che ha avuto sul gioco.

Il curriculum di Sexton parla da sè così come fa sul palco del World Poker Tour. Avendo passato molti anni a giocare high-stakes cash games contro forti avversari (uno dei requisiti per entrare nella HOF), Sexton è riuscito a ottenere vittorie nei grandi tornei, per un guadagno di $3.8 milioni nel corso della sua carriera.

Possiede inoltre un braccialetto World Series of Poker vinto nel 1989 all’evento $1,500 Seven Card Stud Split ed è andato 45 volte a premi alle WSOP. Nel 2006, Sexton ha dimostrato ancora una volta di far parte dell’elite di questo gioco con la vittoria dell’evento WSOP Tournament of Champions.

Anche se la forza mostrata ai tavoli sia un’ovvia ragione della sua elezione, i suoi comportamenti lontani dal tavolo hanno spinto la giuria della Hall of Fame a sceglierlo. Sexton ha dato una grossa mano a presentare il gioco al mondo come commentatore del WPT e rappresentante di Party Poker, ed ha aiutato a dare credibilità e legittimità a questo sport attraverso le sue azioni politiche e filantropiche che lo hanno visto donare metà della sua vincita di $1 milioni al TOC in beneficenza.

Sempre pronto al sorriso, nessuno può obiettare il sostegno che Sexton ha dato al gioco del poker portandolo dal buio delle sale alla luce della cultura pop.

Molte delle leggende viventi del poker hanno preso parte alla cerimonia di elezione di Sexton, che ha avuto luogo durante la pausa cena del tavolo finale 2009 WSOP Main Event. È stato Doyle Brunson a dare il via alla cerimonia seguito da altri come Howard Lederer, Phil Hellmuth e Tom il fratello di Mike, tutti che si sono complimentati con Sexton, sia come uomo che come giocatore di poker.

Sexton ha ricevuto una standing ovation di 30 secondi dopo tale riconoscimento. Avendo superato giocatori come Phil Ivey, Daniel Negreanu, Erik Seidel, Dan Harrington e Barry Greenstein per l’onore dell’unica elezione di quest’anno, è stata pienamente meritata.

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