Lo strizzacervelli del Poker, Vol. 53: Il Fenomeno del Mondo-Giusto
Il "just-world phenomenon" è la tendenza psicologica delle persone di credere che il mondo sia giusto o leale e che quindi la gente ottiene ciò che merita. Tutti abbiamo questa convinzione in una certa misura, per cui quando ti accade qualcosa di buono, potresti concludere che il mondo sia giusto perché sei una persona buona. Allo stesso modo, quando vedi che capita qualcosa di male a qualcun altro, penseresti che qualcuno ha fatto qualcosa per cui si è messo nei guai. Altrimenti non sarebbe accaduto, dato che il mondo è ha in sé una sua giustizia.
Da molti anni protagonista del poker professionale, Phil Hellmuth è il principale sostenitore del fenomeno della giustizia del mondo; Phil ne è convinto e ti direbbe che si è meritato la vincita di quella mano o quel torneo perché in un mondo giusto e leale il migliore giocatore dovrebbe vincere . Mike Matusow è la mascotte dell'altro lato della storia. Mike ti direbbe che se gli è andata male e non ha mai vinto con un coin flip perché il mondo non è né giusto è leale.
Ultimamente Mike ha cambiato la sua attitudine ed ora si comporta seguendo un punto di vista più ottimista. Phil, beh, Phil sarà sempre Phil. La domanda è: Qual è il punto debole del credere nella giustizia del mondo?
Il poker è un gioco leale? Il tavolo di poker è un buono o cattivo esempio del fenomeno della giustizia nel mondo? Dovresti considerare di essere leale quando giochi a poker?
Prima di tutto, il poker potrebbe essere un modello assolutamente perfetto per un punto di vista che si basa sulla giustizia del mondo. Noi tutti sappiamo che la migliore mano iniziale del poker è la coppia di assi. Sappiamo anche che la mano peggiore che si può ricevere è 2 7. Lo sappiamo, giusto? Ma dovremmo anche sapere che in una mano di heads-up, in mezzo a mani migliori o peggiori, con un all-in pre-flop, la coppia di Assi vincerà approssimativamente l'88% delle volte. In una situazione di mondo Leale, la mano grande vince, ma nel mondo Reale, non in una situazione fuori della norma, ma in un mondo che allo stesso tempo sia Reale e Leale, il 7 2 servito vince la mano il 12% delle volte.
Lo sai vero? Per cui, se vinci l' 88% delle volte e perdi il 12% delle volte, come mai sei così turbato il 12% delle volte e non sei altrettanto felice l'altro 88%?
La giustizia è giustizia. Non sei una buona persona per vincere quando ottieni le carte giuste; nè sei cattivo, una persona da poco insomma, quando le tue mani potenti perdono a causa della sfiga. Il problema nasce quando il nostro gioco soffre dell'equilibrio del modello "mondo-giusto" e ci troviamo ad affrontare delle bad beats.
Se tutta la vita fosse semplice come calcolare le percentuali di probabilità in un mazzo di 52 carte, allora dovremmo tutti cullarci in un mondo di giustizia. Ma il mondo non è prevedibile con la stessa facilità del poker. Il che porta alla domanda, se il poker è figlio della matematica e della capacità di fare previsioni, allora perché i giocatori restano così turbati, e perché si arrabbiano davanti a quella percentuale di carte pessime?
La risposta è semplice. Noi pensiamo che il mondo abbia una sua giustizia, sappiamo che le cose si livellano a lungo andare. Sappiamo che vinceremo l' 88% delle volte. Ma tendiamo, siccome siamo esser umani, a focalizzarci su una singola mano o un singolo torneo o un'unica sessione di cash game, e questo non è un punto di vista "globale". Le percentuali che hanno un brutto impatto sul mondo si calcolano su lunga scala, un periodo di tempo più ampio che una mano di poker.
Per cui, per la nostra sanità, per la nostra salute mentale e per mantenere nei limiti la nostra pressione sanguigna, ricordiamo: Il mondo è davvero giusto, almeno sui tavoli di poker, il che non significa che doppia coppia, di 2 e 7, non batterà la tua coppia di Assi…. Qualche volta.
