La Psicologia nel Poker, Vol. 51: l' "Implosione"
La scorsa settimana ho scritto del Provare ed ho affermato che provare costantemente decisioni particolarmente difficili al tavolo avrebbe reso queste stesse decisioni più semplici, con meno possibilità per un giocatore di trarne alcuna lettura fisica. Ho poi ascoltato uno dei miei vecchi professori di psicologia, che ha affermato che io avevo tralasciato "l'altro lato" di questo fenomeno. Mi ha quindi spiegato una tecnica terapeutica conosciuta con il nome di implosione.
L'implosione è un processo nel quale i clienti immaginano e rivivono alcune scene traumatiche o situazioni in cui producevano ansia. La terapia consiste nel far rivivere gli stessi stimoli negativi ma in un atmosfera di tranquillità o di minore ansia. La teoria dietro l'implosione è che gli stimoli negativi perderanno in questo modo la capacità di produrre ansia nel cliente.
Questo è simile a quello di cui parlavo nell'articolo sul provare, quando giochiamo online moltissime mani low-limit per produrre tanti esempi di situazioni che ci portano ansia. Tutti sappiamo quando può essere dura andare all in con dppia-coppia/top-kicker, ma è meno dura farlo per un dollaro che per mille. Ma c'è un altro modo per utilizzare la teoria dell'implosione in modo da de-sensibilizzarti dalla difficoltà di prendere decisioni nel poker. Non devi "immaginare" l'ansia prodotta dalla situazione; devi riprodurle realmente.
Supponiamo che il tuo problema sia sparare il terzo proiettile al river dopo che hai effettuato una continuation bet post-flop ed un'altra puntata al turn. La teoria dell'implosione suggerirebbe che tu hai bisogno di farlo abbastanza volte fino ad arrivare ad una situazione che non ti porta alcuna ansia. Questo mi ricorda una tecnica di apprendimento che mi è stata mostrata una decina di anni fa, e riguardava proprio il poker.
Il mio primo insegnante di poker era un giocatore tight di low-limit cash-game, che è cresciuto con lo stud ed i draw games. Poi si è dato al texas hold'em
giocando in alcuni dei primissimi siti di poker online. Non sono sicuro che quei primi giochi potessero definirsi "siti", perché erano basati per il 100% su testo, ma sto facendo una digressione. John, il mio insegnante, aveva avuto un sacco di problemi nel tentare la terza puntata e mi spiegò che aveva avuto un problema simile nell'imparare ad effettuare senza paura le continuation bet quando mancava il flop (la prima puntata/proiettile). Una volta che era riuscito a gestire la cosa, aveva superato la paura di perdere fiches facendo un'altra puntata al turn senza nulla in mano (il secondo proiettile) e probabilmente doveva affrontare anche l'ansia della terza puntata al river (il terzo proiettile), quando non aveva tirato su alcuna mano decente e tutte le carte erano ormai uscite. Ecco la soluzione di John ed un perfetto esempio di de-sensibilizzazione da implosione.
John giocava a poker online con low-limit stakes e avrebbe voluto sparare tutti e tre i proiettili ogni volta che fosse capitata l'occasione. Non importa quante letture avesse degli altri giocatori o su una mano in particolare. Avrebbe effettuato tutte e tre le puntate ogni volta che poteva fino a essere talmente de-sensibilizzato da non mostrare alcuna ansia né concedere alcuna lettura fisica di sé nel momento in cui le faceva.
Si, la somma delle sue vincite ne ha sofferto ma, come lui stesso ha detto, "Ho pagato per la mia lezione," e stava giocando a livelli di stack molto bassi. Effettuando costantemente le tre puntate, non aveva da pensare ad ogni singola mano per arrivare a queste decisioni; le puntate avvenivano ogni singola volta. Non ci è voluto molto perché il suo timore dinanzi a questo tipo di mossa scomparisse, è poi stata solo una questione di cambio di limiti per trasferire il suo gioco senza paura ai giochi live.
Che tu voglia considerare questo tipo di pratica come provare o implosione non è importante, nel momento in cui tu hai intenzione di fare una mossa reiterata fino a che non avrai completamente superato l'ansia che provavi nel farla. Nel Poker devi lasciare le tue emozioni lontano dal tavolo e giocare dando il meglio di te senza paura. Spetta alla pratica lasciare indietro le emozioni, perché nessuno di noi può — o dovrebbe – controllare completamente le nostre emozioni.
A meno che non siamo seduti ad un tavolo verde.