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Intervista con Roy 'The Boy' Brindley

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Intervista con Roy 'The Boy' Brindley 0001

L'espressione 'from rags to riches' (passare dalla miseria alla ricchezza) è spesso utilizzata per descrivere la storia di successo di qualcuno che da umili origini passa alle vette della fama. Ma quando descrivo Life's a Gamble (La vita è una scommessa), la biografia del professionista del poker Roy 'The Boy' Brindley, portandola ad esempio di passaggio da miseria a ricchezza, sto parlando di come questa cosa sia umanamente possibile. Il libro documenta la turbolenta vita di Roy Brindley che, lottando con la dipendenza dalle scommesse sin da giovane, si è trovato a vivere per strada e in fuga dalla polizia prima di scoprire il poker e cambiare la sua vita, diventando uno dei migliori giocatori in Europa.

Dopo aver letto il libro, ho raggiunto Roy per parlare di ciò che lo ha spinto principalmente a scrivere questo libro:

"Il libro è stato lavorato per due anni, ho cercato di scriverlo prima che qualcuno lo scrivesse per me e non raccontasse la storia come volevo che venisse raccontata. Il risultato di ciò è che ho scritto da solo ogni singola parola e ne sono davvero fero. Scrivere questo libro mi ha permesso di chiudere un capitolo della mia vita, mettervi un punto. Sono stato capace di soddisfare me stesso e so che ho fatto quello che ho fatto all'epoca per i giusti motivi, e che oggi sono una persona molto migliore di allora"

Scrivere non è nulla di nuovo per Roy Brindley, che era un giornalista fisso al Racing Post e anche nella sua rivista Greyhound Magazine, ma quanto ha inciso per lui scrivere da solo ogni singola parola di questo libro nella sua programmazione da giocatore di poker?

"Tutti si considerano giocatori di poker professionisti al giorno d'oggi, ma in realtà pochi di loro possono definirsi giocatori professionisti a tutto tondo, conosco forse tre persone che possono. Il gioco del poker non copre il 100% dei miei introiti, proprio come succede per qualsiasi altro giocatore di poker, io scrivo, commento il poker in TV e faccio molte altre cose, proprio come qualcuno come John Virgo nel mondo dello snooker, per cui ho visto la stesura di questo libro semplicemente come una estensione di ciò che faccio"

Questo spinge entrambi a parlare delle similitudini tra snooker e poker. Nel libro, Roy riporta molti paragoni tra i due e di come siano arrivati alla ribalta inglese, sostenendo che il poker sta facendo oggi quello che lo snooker faceva negli anni '80. Nel libro, sostiene che se il poker fosse trasmesso dalla BBC, sarebbe diventato un pilastro della cultura:

"Negli anni '80 quando è esploso lo snooker, tutti comprarono una stecca e si recarono nelle sale da biliardo, ma la realtà è che molti di loro con riuscivano a fare neanche 25 punti in una singola partita. Nel poker è diverso; un giorno puoi guardarlo in tv, il giorno dopo puoi vincere."

"Ma non vedremo presto trasmesso sulla BBC o su ITV. Ieri ho rilasciato interviste radiofoniche per 7 diverse filiali regionali della BBC e tutte erano incentrate sul fatto che il libro promuove le scommesse, ho risposto "cosa c'è che non và con ciò?" – Se è una cosa in cui gli ascoltatori possono riconoscersi, allora è una storia che va raccontata. Avevo quasi ottenuto una intervista con la troupe di This Morning che sarebbe stato davvero un grosso affare, ma quando hanno sentito che il libro parlava di scommesse hanno rifiutato. Passerà ancora del tempo perchè il poker sia trasmesso sui canali della BBC o di ITV, hanno ancora una impostazione mentale di vecchia scuola quando si parla di scommesse."

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Il libro è scritto molto bene e cattura l'attenzione, ma ciò che ti assorbe completamente sono i grossi problemi che Roy ha dovuto affrontare per vivere una vita normale. Roy Brindley è cresciuto tra le scommesse e ne è stato ossessionato, scommetteva qualsiasi cosa avesse ed alla fine ha lasciato che la dipendenza distruggesse le relazioni intorno a lui, lo mettesse in pericolo con la polizia e lo lasciasse senza casa a chiedere l'elemosina per strada.

"Ero davvero un dipendente dalle scommesse, ma non sapevo quanto la situazione fosse pessima.....Non ho mai capito di star male all'inizio. Ci sono nato dentro e non conoscevo niente di meglio, anche se ora con il senno di poi realizzo quanto stessi male. Se avevo del denaro, dovevo puntare su qualcosa, la scommessa doveva portarmi alle stelle o ferirmi come un inferno, altrimenti non valeva la pena farlo."

Il libro illustra perfettamente come funziona la mente di un gambler malato e come questi veda il denaro in un modo diverso rispetto al resto della società. Ogni giocatore di poker che pensa di passarsela male, dovrebbe leggere questo libro per capire cosa significhi davvero "passarsela male" o "fare bancarotta":

"Qualcuno ieri mi ha chiesto in una intervista 'Quale è la cosa più grande che hai perso?' e la mia risposta li ha sorpresi tutti. Ho detto loro che sono stati £7.50 nel 1989. Lo scorso anno ho perso 10k su una singola corsa di cavalli al Cheltenham, ma per me, perdere quei £7.50 è significato perdere tutto. Quando ricevi un assegno di disoccupazione di £8 a settimana e ne perdi £7.50 che ti servivano per mangiare, ecco che hai veramente perso tutto. Quando devi scappare di 10 miglia da casa dai bookmakers, mangiare fagioli su un toast per una settimana e farti prestare dei soldi per scommettere ancora, ecco cos'è perdere tutto".

Ma sono state proprio queste esperienze a plasmare ed a trasformare Roy Brindley nel giocatore di poker di successo che è oggi. A volte sembra assolutamente senza paura ai tavoli e quando racconta la sua storia dice che, quando ha difficoltà a prendere decisioni al tavolo, ritorna spesso a quando era in strada per rendersi conto di come sia davvero una situazione dura:

"Non penso che si debba necessariamente provare l'esperienza di perdere tutto per diventare un giocatore di successo, ma penso che l'aver sofferto di privazioni aiuti, devi aver provato sulla tua pelle la rinuncia di alcune cose o aver avuto umili origini. Questi giovani giocatori Scandinavi che vincono milioni di dollari online non possono dire di essere passati attraverso periodi duri, ma auguro loro buona fortuna lo stesso."

A volte, Life's a Gamble è brutale, non vorresti augurare neanche al tuo peggior nemico alcuni degli stenti e delle conseguenze della dipendenza di Roy Brindley per le scommesse. Ma come tutti sappiamo, c'è il lieto fine per Roy The Boy: recentemente il libro è stato un vero trionfo per lui ed anche tu dovresti essere felice per lui. Ad un certo punto della sua vita pokeristica, tutto quello di cui si è preoccupato Roy Brindley non era vincere trofei ma diventare un padre di famiglia lo ha cambiato in un genitore/compagno più responsabile. Ma desidera ancora con tanto ardore la gloria di un titolo importante?

"I miei risultati dicono chiaramente di no, nel 2002 mi sarei picchiato da solo se non avessi vinto ogni evento ai cui partecipavo, ma ora quando vengo eliminato il primo giorno riesco ad accettare la cosa facilmente, la prendo molto meglio ultimamente. Non gioco molti tornei ora, mi piace di più trascorrere del tempo con la mia famiglia, ho giocato solo due tornei quest'anno"

"La vera soddisfazione per me ora arriva in situazioni come le WSOP di qualche anno fa. Un giovane giocatore è venuto da me e mi ha chiesto un consiglio mentre già era tra i 70 finalisti del main event. Io ero stato eliminato il primo giorno ed una settimana dopo lui mi ha chiesto un consiglio. Si era qualificato con $5 su William Hill ed era estasiato dal fatto che aveva vinto abbastanza soldi da poter aprire una piccola attività come tassista e comprare un taxi – questo è il poker, ecco perché lo amo, non avresti mai potuto fare una cosa del genere con un bookmaker."

Lifes a Gamble è davvero un libro fantastico allo stesso tempo accattivante e shockante. Roy Brindley ha catturato brillantemente quello che passa per la mente di un dipendente dalle scommesse ed alcune delle storie che sentirai ti faranno chiedere come faccia Roy Brindley ad essere ancora qui tutto intero, nonché uno dei giocatori di poker di maggior successo in Europa. Ma più di ogni altra cosa, la sua storia è finita proprio nel migliore dei modi, permettendogli di arrivare dove è oggi. Potrai tirare un respiro di sollievo perchè la fortuna finalmente gli ha sorriso e gli ha dato una vita da invidiare. Questa è senza dubbio una delle migliori biografie sul mercato e sicuramente la migliore biografia di poker che io abbia mai avuto il piacere di leggere.

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