Gli anni d'oro del Poker: Sam Angel, Parte 1
Nella Las Vegas di una volta, in un mondo brulicante di personaggi brillanti, nessuno era più impressionante di "Suitcase" Sam Angel. Nonostante fosse alto soltanto 5 piedi (circa 1 mt e 52 cm), la sua straordinaria personalità — amata da alcuni, odiata da altri — lo ha fatto sembrare un gigante.
Quando gli hanno chiesto di Angel, Crandell Addington ha emesso una risatina confusa. "Il mondo è pieno di storie su Suitcase Sam Angel. Le cose che quel ragazzo fa fatto…."
Quasi tutti i racconti sulla vita di Angel hanno luogo dopo che egli aveva messo piede per la prima volta a Las Vegas nel Maggio del 1950. Prima aveva servito l'esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, me le sue migliori "storie di Guerra" si sono svolte nella Sin City. La sua introduzione al mondo dell' high-stakes gambling si è avuta immediatamente dopo il suo arrivo. Nick "The Greek" Dandalos, il famoso high roller che ha perso milioni contro Johnny Moss nel loro leggendario ciclo di heads-up al Horseshoe Casino nel 1951, lo aveva assunto come autista. Grazie a questo ruolo Angel poté avere una visuale ravvicinata dei meccanismi del comportamento di questo uomo misterioso.
"Una volta mi aveva fatto caricare delle vecchie statole di cartone dal suo garage al suo camion e me le aveva fatte portare in un casino," ha raccontato Angel. "Si è scoperto che erano piene di denaro. Non so, immagino che Nick credesse che il suo garage fosse un posto più sicuro della banca dove tenere i suoi soldi. In quel periodo forse lo era davvero."
Probabilmente ispirato dalle performance di Dandalo ai tavoli, Angel cominciò a giocare a poker con stakes sempre più alti, facendo una veloce gavetta fino a che non si ritrovò a giocare alcune delle più grosse partite disponibili in città negli anni '60. Il suo gioco migliore era il razz, ma non se la cavò male neanche quando i giocatori di strada Texani, compresi Johnny Moss, Doyle Brunson, e Crandell Addington cominciarono a diffondere anche il no-limit Texas hold'em. Infatti, nel 1967 al Golden Nugget, Angel assistette ad una delle prime partite high-stakes di no-limit hold'em mai giocata a Las Vegas. Quando il gioco più tardi migrò al Dunes, Angel si trasferì con lui, sperando un giorno di giocare a hold'em come facevano i texani.
Non c'erano molti giocatori di razz che volessero cimentarsi nell'apprendimento dell'hold'em— fortunatamente Angel mise su una fortuna vendendo braccialetti di diamanti e orologi Rolex agli high-stakes gamblers. Costantemente in movimento, trasportava la sua merce in una valigetta che non perdeva mai di vista, da qui il nickname che lo avrebbe accompagnato per tutta la sua vita. Talento naturale per il commercio, aveva l'abilità di allacciare rapporti con chiunque incontrasse. Amava ridere e far ridere con lui. Mentre pronunciava il suo saluto di rito — "Salve, come sta?" — allungava sempre l'ultima parola fino a che non otteneva un sorriso.
Angel e la sua valigetta diventarono parte integrante delle World Series of Poker, ed anche parte degli eventi che avevano luogo sui tappeti consunti e tra le cameriere di cocktails ormai in là con gli anni del Horseshoe. Apriva bottega su qualunque tavolo vuoto in procinto di vedere l'azione, vendendo i suoi articoli come i venditori ambulanti nella medina di Marrakesh. Il suo atteggiamento non preoccupava affatto il proprietario dell'Horseshoe Benny Binion. Infatti, in più di una occasione Binion aiutava Angel a vedere i suoi articoli, gridando, "Sam Angel è qui. Chi ha bisogno di qualche gioiello?"
Angel raramente faceva passare interamente le World Series vendendo soltanto la sua merce. Di solito partecipava agli eventi in cui pensava di poter avere delle probabilità di vincita abbastanza ragionevoli, per lo più eventi di razz o deuce-to-seven lowball. Questa strategia aveva successo. Durante il corso della sua carriera alle WSOP ha giocato 4 tavoli finali ed ha vinto due braccialetti d'oro,entrambi per il razz.
Il suo successo nei tornei di razz non sorprendevano troppo coloro contro cui giocava di solito. "Sam era un buon giocatore di razz, davvero un ottimo giocatore di razz," ha confermato Addington. "Ma aveva il vizio di bere ed aveva una tempra terribile ed ovviamente ciò lo portava ad uscire di testa quando veniva battuto. Andava in tilt molto più facilmente di tutti quelli che io abbia mai visto."
La facilità per Angel di arrabbiarsi con poco trovava le sue fondamenta per lo più nella sua passione per l'alcool.
La sua giornata tipica lo vedeva cominciare a bere a mezzogiorno, generalmente iniziava con un paio di Heinekens prima di passare al Seagram's V.O. Canadian Whisky. "Il mio dottore mi ha detto che non posso più bere," ha confidato un volta a Todd Brunson. "Davvero non berrai più, Sam?" "No, e non ho neanche intenzione di bere di meno."
Conosciuto com'era, diventò una facile preda per i rapinatori. Una volta calcolò di essere stato rapinato più di 130 volte nella sua vita. In uno di questi incidenti, nel 1984, tre ladri sottrassero gioielli per un valore di $130,000 dalla sua macchina a Las Vegas. Con il passare del tempo, i ladri cominciarono ad influire sia sul suo reddito che sulla sua psiche.
"Troppa gente conosce i miei affari, e non guadagno più un soldo," si lamentava. "E' abbastanza da farti piangere. C'era un tempo in cui facevo soldi ogni volta che facevo il giro della città. Ho guadagnato milioni ed ho speso milioni. Con i gioielli ho fatto i migliori affari del mondo, e sono stati tutti severamente in regola. Non ho mai venduto falsi. Ma sono diventato una pedina per tutti questi bastardi che continuano a rapinarmi, e rapinarmi e rapinarmi."
Dato che i suoi fondi calavano, Sam ha cominciato a giocare a poker sempre meno. Quando un giornalista gli chiese perchè non avesse ricostruito il suo bankroll giocando a livelli più bassi, Angel gli rispose con determinazione. "Se non posso permettermi di giocare ai limiti più alti, non gioco per niente."
Per un uomo che si suppone mettesse su feste da 1,700 dollari durante il suo periodo d'oro a metà del 1970, giocare a low-stakes poker era un affronto alla propria autostima, ma per il resto della sua vita questo sarebbe tutto quello che conosciuto.
Continua...