Lo Strizzacervelli del Poker Volume 15 – Ottimismo al Tavolo da Poker
Alcuni anni fa ho partecipato ad uno studio sull'ottimismo; in particolare in merito a come un atteggiamento ottimistico possa influire sui risultati di vari test e giochi. Più tardi mi sono chiesto come poter applicare questi risultati al poker. Osserveremo solo uno dei risultati dello studio e proveremo in questo articolo ad applicarlo al poker.
Agli studenti del college è stato chiesto: "Sarete probabilmente nella migliore metà della classe in quanto ai risultati di questo test?" Quindi gli studenti che hanno risposto di essere certi di finire nella prima metà della classe è stato ditto che il test sarebbe stato scritto e molto difficile. E' stato quindi nuovamente chiesto loro di dire se sarebbero stati nella migliore metà. Il 75% degli studenti ha ora risposto che non sarebbe stato nella prima metà. Anche se il test sarebbe stato più difficile per tutti in ugual misura, gli studenti sentivano che avrebbero fatto peggio. Abbiamo cambiato la domanda affermado che il test sarebbe stato più facile ed ora il 75% ha risposto che sarebbe stato nella prima metà.
Sapendo di dover affrontare un'avversità (il test difficile) o un beneficio (il test facile) gli studenti hanno cambiato la propria opinione senza tenere conto del fatto che tutti in ugual misura avrebbero dovuto affrontare le stesse difficoltà o gli stessi benefici. Le loro chance non sarebbero cambiate per nulla ma la loro percezione del compito li induceva a ritenere che solo loro stessi ne avrebbero subito gli effetti e non il gruppo intero. Portiamo questo ragionamento al tavolo da poker.
Avete giocato in un torneo per alcune ore allo stesso tavolo. I giocatori al vostro tavolo sono sempre stati li e ci avete chiacchierato un bel po'. Poi una buona metà del tavolo viene fatta fuori o spostata così che il al tavolo c'è stato un grande turnover. Uno con uno stack davvero grande prende posto al vostro tavolo. Questo nuovo giocatore (X) è aggressivo e chiacchierone e anche un po' ubriaco. Lui incomincia a giocare ed il vostro vicino vi dice. "quello è uno buono per un raddoppio ma bisogna avere l'armatura per affrontarlo – o mettersi d'accordo per metterlo in mezzo".
Il nuovo giocatore rappresenta sia un'avversità sia un colpo di fortuna. Il poker però non è un gioco di squadra. Comunque di tanto in tanto si vedono giocatori che sottovalutano le proprie possibilità di vincere contro il giocatore X quando si trovano in una mano da soli contro di lui e spesso le sopravvalutano quando lo affrontano in una mano che vede più giocatori attivi. In qualche modo un gioco individuale si trasforma in gioco di squadra, spesso con cattivi risultati per tutti..
Perchè?
La risposta è semplice: perché questa è la natura umana. La risposta più completa è che il poker non è la vita. A dispetto di tutte le metafore del poker ("avrebbero dovuto foldare quell'offerta "), a dispetto dell'impiego del linguaggio del poker nella vita di tutti i giorni — il poker è un gioco individuale. Cooperare non è mai una buona strategia nel poker. Cercare di condividere i benefici al tavolo è sempre una strategia perdente.
Studi hanno dimostrato che l'ottimismo di un gruppo di contendenti aumenta davanti alla possibilità di un beneficio commune e diminuisce se si trova ad affrontare un'avversità. Ma il poker non ha un gruppo di contendenti; ognuno al tavolo è un individuo. Se doveste iniziare a pensare di formare come un piccolo gruppo al tavolo e vi sentiste ottimisti per questo allora la vostra strategia sarà probabilmente perdente. L'ottimismo al tavolo da poker deve essere parte del gioco ma lo deve essere anche il tentativo di rendere gli avversari pessimisti.
Ndr: Iscriviti a Full Tilt, siediti e gioca, sii ottimista e vedi che cosa succede. Siamo certi che sarai soddisfatto dei risultati.