Le 5 Cose da Sapere Sulla Casa Degli Assi
Abbiamo sfruttato una breve pausa al termine del 4° livello per fare due chiacchiere con Maurizio Tansella, l'ex concorrente della prima edizione de La Casa degli Assi. Gli abbiamo chiesto quali sono le cinque cose da sapere assolutamente sul primo reality show a base poker mai organizzato nel nostro Paese.
"Prima di tutto - attacca Tansella - in questo genere di avventure non sempre vince il giocatore di poker più forte. Il meccanismo del reality è particolare: la maggior parte dei partecipanti magari gioca bene a poker, ma non è all'altezza come personaggio".
Maurizio non ha peli sulla lingua e non ha paura di affermare che "non tutti si divertono come dicono o come sembra. Non per colpa del formato, per carità, ma per il modo in cui approcciano questo reality. Quasi tutti la prendono troppo seriamente, invece di divertirsi e prendere le cose come vengono".
Anche se è rimasto davvero poco nella casa, Tansella ha le idee chiare: "Per resistere bisogna essere bravi a formare alleanze e amicizie. Io sono entrato per ultimo e sono stato visto come una minaccia ai rapporti che si erano già creati e consolidati. È stato un po' come se fossi l'elemento esterno al branco".
Fondamentale, secondo Maurizio, è "costruirsi un personaggio. Essere personaggi aiuta molto, ma non tutti lo sono - nel senso televisivo. Alcuni si sono inventati un personaggio che non sono nella vita reale, ma è giustissimo che sia così".
Infine, Tansella invita tutti coloro che passano dalla Casa degli Assi "a provarci ancora, fuori, se davvero il poker è qualcosa che amano. Io l'anno scorso sono arrivato 4° nella leaderboard del Mini IPT, partecipando a 4 eventi su 6. Chissà cosa avrei potuto fare se avessi partecipato a tutte le tappe".