I Tornei di Poker con Jeremiah Smith, Vol. 1: Le dinamiche al tavolo – Fiches grandi = Piatti grossi
Non appena ho preso posto al tavolo, la prima cosa che ho notato su questo torneo "deep stack" è stato il numero delle fiches. O piuttosto, ho notato la penuria di fiches. Anche se ho cominciato con più di 300 grandi bui, il numero delle fiches di per sé era davvero basso. Anche un avversario ha menzionato la carenza di fiches ma io penso che la maggior parte dei giocatori di medium-stakes non riescano a comprendere l'impatto che questa cosa abbia su un tavolo.
E' una di quelle eccentriche dinamiche al tavolo che ho visto dimostrate prima: stack alti significa piatti grossi.
Quando i giocatori non hanno una buona dose di fiches, tendono a puntate quello che hanno davanti. Il nostro tavolo ha subito dimostrato questa grande verità con due eliminazioni veloci in seguito a delle overbets. È un concetto che spesso sfugge ai giocatori quando si parla di strategie di un torneo. Ho letto un sacco di articoli su quanto puntare, sul re-steal, e sulle letture — parte di questi li ho scritti io stesso. Comunque ho sentito non molte (se ce ne sono state) discussioni sulla psicologia inerente alle big-chip.
Non c'è bisogno di dirlo, questo non era qualcosa che mi aspettassi di vedere al Main Event del WSOP 2008. Nonostante il ME vanti la migliore struttura torneistica nell'universo conosciuto, il mio stomaco è stato pervaso da un senso di irrequietezza quando ho giocato all' Amazon Room nel Day 1. Appena ho cominciato a contare le mie fiches mi sono reso conto che per noi sarebbe stata una giornata dura. Nonostante avessi più di 200 grandi bui con ci cominciare a giocare, la maggioranza delle fiches che componevano il mio stack di 20,000 si riduceva a un paio di fiches arancioni e una manciata di gialle.
Penso che Wayne Newton stesse ancora annunciando "Shuffle up and deal! (che le carte siano mischiate e servite)" quando il primo raise 8x ha fatto la sua comparsa al nostro tavolo. Non c'è niente di meglio di un raise a 800 con dei bui di 50/100 cominciare bene la giornata... questa è stata una notizia pessima per qualcuno che cercava una scusa per giocare qualsiasi altra mano.
Spesso ci sono dei semplici accorgimenti da seguire quando succedono queste cose. In questo caso, sapevo che avremmo dovuto stabilire velocemente un opening raise decente. Nella mano successiva, ho aperto con 250. Nella terza mano ho aperto con 250. Ed anche nella quarta mano. Non c'è voluto molto che un altro giocatore al tavolo aprisse con la stessa somma; e non ci siamo più avventurati molto oltre la soglia dei 3x per tutto il resto del Day 1.
Ovviamente, ci sono un sacco di altri modi per aiutare il tavolo a dividere mentalmente una fiche grossa. Nell'evento deepstack di cui ho parlato, un professionista di rispetto mostrato tutto il suo charme. Ha semplicemente fatto notare che le opening bets erano un po' troppo alte rispetto al piatto. "Sono qui per divertirmi un po' oggi; perché tutti devono rilanciare così tanto?" Ha fatto un gran bel sorriso ed ha detto, "E Andiamooooooo, vediamo qualche flop!"
Nota ce non mi sarebbe mai saltato in mente di rimproverare un altro giocatore al tavolo. Non sono un fan del far sentire qualcuno stupido per le sue azioni quando si sa che tutti hanno bisogno di un po' di sano e gentile incoraggiamento. Questo giocatore sapeva davvero come fare a far funzionare il tavolo; una piccola paternale amichevole era tutto quello di cui avevano bisogno per sistemare le cose.
Se un giocatore si trova in un tavolo big-chip/big-pot, potrebbe facilmente combinare questi due elementi. Durante le WSOP 2009, potresti trovarti in una situazione simile alla mia. Comunque, invece di aprire quattro mani di seguito, potrebbe bastartene una sola. Se vedi uno di questi bizzarri raise 8x, dici educatamente, "Intendevi prendere proprio "quelle" quattro fiches?" (una blu da 500 e tre nere da 100) mostrandogli invece due nere e due verdi, per un totale di 250. Tira fuori tutto il tuo fascino e stabilisci il raise standard in una sola semplice azione.
