Rilanciare sulle Continuation Bets
Uno dei modi per incrementare le nostre vincite prima dello showdown è rilanciare sulle continuation bets. Quando vengono fatti al momento giusto, questi raise possono avere un effetto positivo sul nostro tasso di vincite. Rilanciare le continuation bet (cbet) implica che non siamo l'aggressore preflop. Per questo ci sono due situazioni possibili: c'è un raiser e noi chiamiamo in position (IP) o, meno spesso, c'è un raiser e noi chiamiamo out of position (OOP). La ragione per cui la seconda situazione avviene meno spesso è perché è più difficile giocare un mano OOP con profitto, mentre IP è più semplice sfruttare una situazione traendone vantaggio in termini di vincite.
La cbet% di cui parla Holdem Manager è, senza dubbio, il modo migliore per decidere se rilanciare o meno su una cbet. Quindi, quale cbet% cerchiamo quando pensiamo di rilanciare una cbet? Per rispondere a questa domanda, daremo un'occhiata a quanto spesso una gamma di mani otterrà un punteggio al flop. In questo caso per "hittare il flop" intendo ottenere qualcosa contro cui un cbet raise non è una buona idea. Per fare questo utilizzo un programma che si chiama Pokerrazor, che si basa su una condizione standard. Questa condizione è: coppia alta o meglio, progetto di scala bilaterale, progetto di colore con due hole cards e progetto di colore con una singola hole card.
Una gamma media per il raise UTG è 22+, AJ+, ATs, KQ, KJs. Alcuni giocatori sono più tight, alcuni un po' più loose. Questa gamma hitterà la nostra condizione circa il 35.2% delle volte. Se aggiungiamo un paio di mani a questa gamma, otteniamo: 22+, AJ+, ATs, A9s, KQ, KJs, QJs, JTs. In questo modo hitterà il flop 35.4% delle volte. Non c'è molta differenza come puoi vedere. Una gamma più ampia come con 22+, A5+, A2s+, K9+, K7s+, QT+, Q9s+, J8s+, 76s+, 97s+ hitterà la nostra condizione il 31.4% del volte. Anche un giocatore che rilancia il 40% delle sue mani al bottone otterrà un punteggio al flop comunque il 29.3% del volte. Quindi possiamo dire che una buona media per ottenere un certo punteggio al flop si aggira da 1 a 3 o il 33%. Ciò che è degno di nota è che gamme più vaste non sono molto peggiori di quelle ristrette e più tight. Questo è importante da sapere, dato che contraddice l'ipotesi secondo la quale puoi rilanciare più cbets contro giocatori con gamme più ampie. Solo con gamme di oltre il 40% di tutte le mani possibili questa percentuale comincia a decrescere al 27%, numero che resta comunque molto vicino al 33%.
Ora che sappiamo ciò possiamo stabilire una relazione con la cbet%. Un giocatore con una cbet% di circa il 40% o meno non folderà quasi mai la sua mano davanti ad un raise, dato che avrà sempre una mano piuttosto forte. Anche qualcuno con una cbet% tra il 40% ed il 65% avrà spesso una mano forte, anche se possiamo ritrovare nel mix anche qualche bluff. I giocatori con una cbet% tra il 65% ed il 100% sfruttano una sacco le cbet, specialmente quelli con percentuali del 75%-80%.
Ovviamente qui è molto importante poter contare su un campione esteso. La Cbet% otterrà valore solo dopo un grosso numero di mani. Se qualcuno gioca 18/15/3 e tu hai 500 mani di questo giocatore su cui poter contare, significa che ha rilanciato 0.15 x 100 = 75 volte prima del flop ed ha la possibilità di fare una cbet. Se quindi fa 50 cbets, la sua cbet% sarà 50/75 o il 66%. Ma i campioni devono vedersela anche con le discrepanze. Con i metodi statistici puoi calcolare con un'accuratezza del 95% tra i cui due estremi la cbet% potrà non essere esatta. Con un campione di 100, la sua cbet% sarà scorretta tra il 43% ed il 90%. Con 200 mani lo sarà tra il 50% e l' 83%. Con 500 lo sarà tra il 56% ed il 77% e con 2000 lo sarà tra il 61% ed il 72%. Come puoi vedere, con un campione di 2000 è possibile per un giocatore che tenta le cbets il 61% delle volte su lungo raggio, essere classificato con una percentuale del 66%. Questi sono tutti effetti di eventuali discrepanze. Puoi così capire perchè sia necessario avere a disposizione un campione elevato perché la cbet% diventi attendibile.
Quando calcoliamo quanto spesso una mano otterrà un buon punteggio al flop, come abbiamo appena fatto, non avremo avuto tante informazioni quante ne avremo una volta che il nostro avversario fa la sua cbet. Questa informazione arriva al flop stesso. Vediamo il seguente esempio. Immaginiamo di avere un giocatore con una gamma di 22+, AJ+, ATs, KQ, KJs. Come abbiamo appreso prima, questo giocatore hitterà il flop il 35.2% delle volte. Ma questo vale prima che abbiamo visto il flop. Dopo aver visto il flop, possono cambiare un sacco di cose. Guarderemo 6 flop e calcoleremo quanto spesso questa gamma hitterà una coppia alta o meglio, un progetto di colore con due hole cards, un grosso progetto di colore con una hole card o un OESD.
Flop 1: A♣ K♦ Q♥, gamma avversario in condizione il 44.7% delle volte.
Flop 2: A♣ K♦ J♥, gamma avversario in condizione il 37.9% delle volte.
Flop 3: K♦ 5♦ 10♠, gamma avversario in condizione il 34.4% delle volte.
Flop 4: 5♠ 6♣ 7♣, gamma avversario in condizione il 44.7% delle volte.
Flop 5: 2♣ 5♦ 9♠, gamma avversario in condizione il 27.7% delle volte.
Flop 6: 2♣ 5♦ 10♠, gamma avversario in condizione il 25.7% delle volte.
Flop 7: A♣ 5♥ 5♦, gamma avversario in condizione il 33.3% delle volte.
Flop 8: 9♣ 5♥ 5♦, gamma avversario in condizione il 23.9% delle volte.
Ora vediamo con una gamma più ampia: 22+, A5+, A2s+, K9+, K7s+, QT+, Q9s+, J8s+, 76s+, 97s+. vediamo quanto spesso questa gamma hitterà al flop.
Flop 1: A♣ K♦ Q♥, gamma avversario in condizione il 45.2% delle volte.
Flop 2: A♣ K♦ J♥, gamma avversario in condizione il 49.0% delle volte.
Flop 3: K♦ 5♦ 10♠, gamma avversario in condizione il 35.0% delle volte.
Flop 4: 5♠ 6♣ 7♣, gamma avversario in condizione il 38.2% delle volte.
Flop 5: 2♣ 5♦ 9♠, gamma avversario in condizione il 22.2% delle volte.
Flop 6: 2♣ 5♦ 10♠, gamma avversario in condizione il 22.3% delle volte.
Flop 7: A♣ 5♥ 5♦, gamma avversario in condizione il 35.4% delle volte.
Flop 8: 9♣ 5♥ 5♦, gamma avversario in condizione il 23.2% delle volte.
Come puoi vedere, non è sempre l'idea migliore rilanciare i flop con le carte alte (flop 1, 2 and 7) o su flop con progetti (flop 3 and 4), specialmente contro gamme più tight, dato che il nostro avversario hitterà questi flop frequentemente. Su altri flop, come il 5, il 6 e l'8, è molto meglio rilanciare, dato che il nostro avversario raramente hitterà una mano di valore con cui chiamare. E' sempre meglio quindi rilanciare la sua cbet su un dry board. Non solo perché il nostro avversario hitterà questi flop meno spesso, ma anche perché folderà spesso la mano migliore sui dry boards. Immagina che abbia 99 ed il flop mostra 8♣ 4♦ 2♠. se rilanci, non può pensare che tu abbia un progetto forte, dato che non ce ne sono sul board. Quindi penserà che tu abbia TT+ o addirittura un tris. Se il flop invece riporta dei progetti, comunque, può pensare che tu ne stia seguendo qualcuno, il che gli rende più semplice risponderti.
Immagina che stiamo giocando un 100NL game e siamo in BTN. Tutti foldano fino al CO, uno che paga 20/18/4 con una cbet% del 76% su un campione di 800 mani. Egli apre con $3.50 e noi chiamiamo con K♠ J♥. I bui foldano ed il piatto resta a $8.50. Il flop porta 2♣ 7♦ 5♠. Egli punta $6, portando il piatto a $14.50. ora possiamo scegliere di fare il raise. Diciamo che la sua gamma per il raise dal CO è di circa il 28.5% di tutte le mani. Questa gamma hitterà coppia alta o meglio , un progetto forte di colore o un progetto di scala bilaterale solo il 21.1% delle volte. Per cui è moto probabile che stia bluffando. Rilanciamo di $17 e lui folda.
Più grosso è il nostro raise, più spesso questo deve avere successo per poter essere +EV. Sappiamo che l' EV di un raise come questo è uguale a (dove per "potsize" intendo la taglia del piatto e per "raisesize" intendo la cifra del raise):
EV = (fold%)(potsize) – (not-fold%)(raisesize)
e siccome la not-fold% è uguale a 1 – fold%, otteniamo:
EV = (fold%)(potsize) – (1 - fold%)(raisesize)
Perché il raise si chiuda in pareggio, stabiliamo una EV uguale a 0. In questo modo possiamo sapere di quale fold% necessitiamo perchè il nostro raise sia +EV. Il piatto ammonta a $14.50 ed il nostro raise a $17. Se poniamo questi numeri in una equazione otteniamo:
0 = (fold%)($14.5) – (1 - fold%)($17)
Ed ora calcoliamo la fold%;
0 = (fold%)(14.5$) – (1 - fold%)(17$)
0 = (fold%)(14.5$) – (17$ - (17$)(fold%))
0 = (fold%)(14.5$) – 17$ + (17$)(fold%)
17$ = (fold%)(14.5$) + (17$)(fold%)
17$ / fold% = 14.5$ + 17$
fold% = 17$ / (14.5$ + 17$)
fold% = 0.5397
Fino a che il nostro avversario folderà più del 53.97% delle volte, il nostro raise diventerà +EV. Dato che la sua gamma di mani preflop hitterà il flop con 2-5-7 solo il 21.1% delle volte, in questo caso può essere una buona idea rilanciare sulla sua cbet.
La formula generale che puoi utilizzare per calcolare quanto spesso bisogna foldare per far si che il tuo raise sia +EV è:
Alcune persone potrebbero sostenere che, se il tuo avversario punta $6 e tu rilanci a $17, la cifra del raise è $11. Solo per evitare qualsiasi fraintendimento: questo NON è quello che intendo quando parlo di raisesize. Con raisesize intendo la somma che impieghi dal tuo stack per rilanciare sull'avversario, che in questo caso è $17.
Per renderti le cose più semplici, puoi usare la tabella qui sotto. L'ammontare del tuo raise dovrebbe avere sempre un certo rapporto rispetto alla somma che è già nel piatto. Nel nostro esempio, il piatto era di $14.50 ed il nostro raise era di $17. Questo raise era 1.17 volte più grande del piatto di $14.50. Questo rapporto è la base su cui si fonda questa tabella.
Come puoi vedere, più è grande la cifra del tuo raise, più il tuo avversario dovrà foldare per renderla +EV. Rilanciare somme troppo alte non serve a nulla, dato che l'avversario folderà anche davanti a raise più ristretti. Rilanciare troppo poco potrebbe causare dei danni perché molti avversari, per esempio, se la sentiranno di rischiare e chiamare con poca spesa il tuo minraise. Altra cosa importante: puntare 1x pot dal tavolo non è lo stesso che cliccare il bottone "bet pot" del tuo software di poker. Se rilanci il piatto al tavolo, prima chiami la puntata iniziale e poi rilanci tutta la cifra che c'è nel piatto, compreso il tuo call. C'è differenza rispetto punti 1x pot dal tavolo dato che il tuo call non è incluso. Il mio consiglio è di contare il piatto prima di fare un cbet raise. Poi di decidere quanto vuoi rilanciare e che relazione c'è tra il tuo raise e la somma del piatto sul tavolo.
Immagine che la nel piatto al flop ci siano $30. Il tuo avversario fa una cbet di $20 portando il piatto a $50. Un raise appropriato qui sarebbe intorno ai $60, che è 1.2 volte la taglia del piatto (60/50). Come puoi vedere dalla tabella, il tuo avversario deve foldare la sua mano il 56% delle volte (o più) per rendere questa mossa +EV.
Quale metodo scegliere per determinare quanto spesso il tuo avversario dovrà foldare il tuo cbet raise +EV dipende da te. Puoi usare una calcolatrice con la formula per trovare la percentuale, oppure puoi limitarti a osservare con i termini della tabella proposta. Entrambi i metodi sono semplici e veloci da utilizzare al tavolo. Per i live games la tabella è probabilmente l'opzione migliore, anche se le persone che se la cavano bene con i numeri riescono anche a calcolare la percentuale utilizzando a mente la formula.
Qualunque cosa tu faccia, assicurati che sia +EV. Adatta le somme dei tuoi raise per non crearti uno svantaggio. Non rilanciare troppo poco ma neanche troppo. Assicurati anche di rilanciare sui giusti boards. Non vorrai mica che il tuo avversario pensi che sei in progetto e che stai tentando di rifilargli un semi-bluff. E non vuoi nemmeno che la sua gamma di mani possibili possa hittare il flop troppo spesso. I Dry boards con 3, anche 2 carte basse sono quelli ideali.
E, come sempre, sentiti libero di postare qualsiasi commento, domanda o reazione nel nostro forum. Spero che questo articolo ti sia piaciuto e che ne abbia colto un paio di dritte.
Kurt Verstegen (Riverdale27)