Come Giocare Short Stack: Tre Consigli di Strategia di Poker
Giocando a poker, vi capiterà inevitabilmente in qualche caso di rimanere short stack.
Alcuni giocatori credono che la strategia da utilizzare, ovvero quella del "push or fold", sia davvero semplice da attuare, ma in realtà le cose non stanno proprio come si potrebbe pensare.
Questa strategia potrebbe infatti non essere profittevole se attuata nella maniera sbagliata, soprattutto pushando anche in spot che dovrebbero assolutamente essere evitati. Oggi vi andremo a parlare proprio di questo e cerchermo di spiegarvi come giocare con uno short stack.
Consigli per giocare short stack: gli spot giusti
Per semplificare la "simulazione" supponiamo di avere sempre circa 10 big blind a disposizione. Quella dei 10BB è la classica situazione dello short stack, quella in cui bisognerà pushare anche con mani più marginali del solito perchè non ci sarà più tempo di aspettare una premium hand.
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Per esempio, poniamo il caso che l'azioni arrivi a noi da cutoff o da bottone senza che nessuno sia entrato in gioco prima di noi. Bene, questa è una di quelle situazioni in cui bisognerebbe fare all in praticamente ATC (Any Two Cards, quindi con qualsiasi mano) per cercare di incassare bui ed ante uncontested.
Questo ragionamente assume ancora più valore se riteniamo tight i giocatori sui bui. A seconda delle situazioni potremo ovviamente passare mani "spazzatura" ma se spilleremo anche solo una figura, un asso o dei connectors la decisione più giusta da prendere sarà il push.
Se ci troveremo ad agire da early position la situazione sarà invece più complicata, perchè bisognerà restringere il range con cui solitamente andremmo all in.
Normalmente da early position sarà giusto un push con delle combinazioni di Broadway (QxJx, JxKx, KxQx etc.) o con la maggior parte degli AxXx, anche se, in linea teorica, pushare con Ax3x o Ax4x potrebbe essere più profittevole che farlo, ad esempio, con Ax6x o Ax7x, in quanto con le prime due mani descritte avremmo maggiori possibilità di fare scala qualora venissimo chiamati da un Asso più forte del nostro. Ovviamente tutte le coppie e le premium hands rientrano nella mani con cui fare all in, ma probabilmente non c'era bisogno di ricordarvelo.
Consigli per giocare short stack: gli spot da evitare
Anche se vi ritroverete ad essere molto short, non dovrete giocare tutte le mani medio-forti nello stesso modo, e questa è la parte in cui i giocatori amatoriali commettono più errori.
Spesso infatti pensano "Oh no, ho solo 10/15 big blind! Dovrò pushare qualsiasi mano decente d'ora in poi". Certo, ci saranno momenti in cui fare all in sarà la scelta più giusta, ma ce ne saranno altri in cui foldare sarà un'opzione da considerare.
Uno degli spot importanti a cui prestare attenzione lo ritroveremo quando ci verrà distribuita una mano medio-forte con dell'azione già in corso prima di noi. Ad esempio una mano come Ax8x sarebbe ottima per pushare da cutoff o da bottone se prima di noi tutti avessero foldato, ma sarebbe invece una mano molto debole se prima di noi ci fossero stati un raise ed una 3bet, oppure un raise ed un call.
Tante volte, anche giocatori molto solidi, commettono l'errore di overvaluare la propria mano in situazioni al limite. Il problema nel ritrovarsi con 10BB sarà che qualsiasi giocatore che avrà investito chips nel pot (nella maggior parte dei casi con un rilancio) sarà spesso committato in caso di un nostro push. Per questo motivo è sempre meglio fare la prima azione sperando nel fold dei nostri avversari, a meno che non ci venga distribuita una premium hand che ci possa permettere di raddoppiare.
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Consigli per giocare short stack: non fatevi prendere dal panico
Rimanere con 5 big blind o meno è un grosso errore perchè difficilemente si riuscirà nella risalita, ma è importante ricordare che con uno stack intorno ai 10 big blind ci sarà ancora la possibilità di foldare se la situazione lo richiede. Ricordate di non farvi prendere dal panico ed aspettate uno spot che pensate possa essere più profittevole.
Un altro grosso errore che si vede commettere spesso è quello di entrare in modalità "push or fold" quando in realtà non si è ancora short. Un esempio potrebbe essere quello di un giocatore che shova diretto per circa 20 BB con una mano medio-forte perchè crede di essere short.
Ricordate che si può essere short se comparati con il resto del tavolo o con l'average del torneo, ma essere comunque ampiamente in corsa con 20 big blind. Spesso quando andremo a shovare in una situazione simile a quella descritta e verremo chiamati, nella maggior parte dei casi l'oppo avrà una mano più forte della nostra e ci estrometterà dal torneo.
Queste regole sopra descritte sono "generali" ed andrebbero adattate rispetto alla situazione in cui ci si trova. Ciò significa che in base alle informazioni in nostro possesso un push che in alcune situazioni potrebbe essere sbagliato, in realtà in alcuni spot potrebbe essere corretto.
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Come giocare short stack: i consigli di un pro
Durante le World Series of Poker (WSOP) del 2013, abbiamo discusso del modo migliore per giocare da short stack con Brett Richey, un pro americano che ha dalla sua vincite live per 1,5 milioni di Dollari e qualcosa come ventitdue piazzamenti ITM alle WSOP tra il 2006 ed oggi.
Se stai cercando di capire come giocare da short stack e come far fruttare al meglio quelle (poche) chips che ti sono rimaste sul tavolo, dai uno sguardo a questo video e poi prova a consultare gli articoli di approfondimento suggeriti alla fine dell'articolo. Buona visione!
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