Olivier Busquet Spiega la Strategia 6-Max: "Conta Adattarsi"
Il newyorchese Olivier Busquet si è guadagnato la reputazione di uno dei migliori giocatori di heads-up sit-and-go al mondo, in particolare online dove gioca con il nickname “adonis112” (su PokerStars) e “livb112” (su Full Tilt). Anche nei tornei di heads-up live è impressionante, come dimostra il suo piazzamento a premio alle 2015 World Series of Poker nell'Event #10: $10,000 Heads Up No-Limit Hold’em Championship, dove è arrivato fino agli ottavi di finale.
Vale anche la pena notare che cinque dei 23 in the money di Busquet alle World Series of Poker sono arrivati in tornei six-handed e "mix-max", incluso un piazzamento a premio nell'Event #12: $1,500 No-Limit Hold’em 6-Handed di quest'anno, cosa che dimostra quanto sia forte quando il gioco si fa short-handed.
Ma quando si parla di strategia dei tornei six-mas, Busquet non si appoggia necessariamente alla teoria tradizionale, secondo cui per vincere occorre aggredire a più non posso e allargare i range delle mani.
"La gente lo ripete di continuo, ma io penso dipenda da come ci si ragioni", ha dichiarato a PokerNews. "Io non gioco un range più ampio da bottone rispetto a quanto mi succede nei tornei normali".
"In un torneo six-max non sei mai under the gun o UTG+1 in un tavolo da nove - ti trovi sempre in una delle posizioni più avanzate", ha continuato. "Quindi gioco gli stessi range che giocherei da quelle posizioni, [ma] mi ci ritrovo semplicemente più spesso, quindi gioco più mani di quante ne giocherei in un normale torneo. Questa è l'unica differenza che vedo. Si paga più spesso il big blind, si è più spesso sul bottone, si giocano più mani".
In effetti, Busquet considera un errore giocare troppo loose in questi eventi short-handed
"Questo è proprio uno degli adattamenti sbagliati", spiega Busquet. "Le persone si adattano più del dovuto e giocano in maniera molto più folle, solo perché al tavolo ci sono meno giocatori. Giocano con più aggressività con mani che normalmente scarterebbero, solo perché stanno cercando di giocare più mani o di forzare un adattamento semplicemente non necessario".
Oltre a un maggiore spazio fisico al tavolo, l'unica cosa che cambia davvero nel six-max, secondo Busquet, è la dinamica tra avversari.
"Penso che nei tornei six-max, quando si diventa short-handed, si giocano più mani, quindi si cominciano a sviluppare dinamiche diverse contro gli altri singoli giocatori", ha dichiarato. "Magari contro un determinato giocatore, in un torneo normale, ti giochi tre mani in un livello, ma nel six-max ne puoi giocare anche sei o sette, cosa che può modificare il modo in cui nel prosieguo del torneo quell'avversario giocherà contro di te, in base alle mani precedenti. In particolare dipende dal tipo di giocatori di cui parliamo".
"Se parliamo di regular degli high stake o di professionisti esperti, le dinamiche magari non cambiano poi molto. Ma penso che i giocatori meno esperti o che non si conoscono bene possano iniziare a sviluppare dinamiche diverse, che possono cambiare drasticamente il modo in cui vengono giocate le mani, rispetto a quanto succederebbe normalmente o se si trattasse della prima mano in assoluto".
Se Busquet modifica il suo gioco nei tornei six-handed, lo fa sicuramente in base a questo: il modo in cui giocare più mani contro gli stessi avversari può influenzare ciò che succederà di conseguenza.
"Penso che sia qualcosa da tenere in considerazione, bisogna cercare di avvantaggiarsi delle situazioni che ne derivano", ha affermato. "Giocare mani con gli stessi giocatori e iniziare a cercare di capire e prevedere come loro percepiscono e reagiscono alle mani precedenti giocate insieme, e quindi usare queste informazioni. In effetti io stesso intraprendo alcune linee d'azione che non definirei standard o normali nel mio gioco, nel tentativo di avvantaggiarmi di tutto ciò".
Dopo essere andato a premio due volte nei tornei delle WSOP 2015, Busquet è pronto per un altro po' di azione six-handed.
"Mi sono davvero preparato per questa manifestazione", ha detto. "Sono entusiasta di essere qui. Sono felice e mi sento più fiducioso che mai nel poker live. Sono molto concentrato e rilassato, come non lo ero da tempo".
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