Poker Online Italia: il Mercato Continua a Declinare
Non si arresta l'emorragia che ormai da un paio d'anni ha colpito il poker online in Italia. Gli ultimi dati, relativi alla prima metà del 2015, raccontano di una relativa stabilità del formato a torneo, ma di un crollo verticale del cash game, che ha lasciato per strada il 23% rispetto allo stesso periodo dell'ano scorso.
Nel 2010, l'Italia introdusse una nuova legge che permise alle aziende di gambling straniere di fare richiesta di ottenimento di una licenza di iGaming all'AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, oggi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), con la quale poter operare all'interno dei confini nazionali.
Negli ultimi due anni, però, l'organismo regolatore italiano non ha fornito report statistici ufficiali, anche se spesso ci ha pensato Agimeg a fornire stime affidabili. A fine agosto, però, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha inviato ai media italiani un prospetto informativo relativo al periodo gennaio-giugno del 2015.
Com'era lecito aspettarsi, il mercato italiano riflette il trend più ampio dell'industria del gambling online mondiale. Un trend in espansione, ma non per merito del poker. Il poker online, infatti, continua a perdere i pezzi.
Secondo le statistiche, il volume d'affari dell'iGaming italiano si attesta sui 390 milioni di euro, il 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Ad aiutare la crescita ci sono i giochi da casinò online, cresciuti addirittura del 24%. Bene anche le scommesse sportive, che hanno fatto segnare un ottimo +18%.
L'altro lato della medaglia è rappresentato dal poker online. Come detto, i tornei di poker online hanno generato volumi simili a quelli dell'anno scorso, ma il cash game è precipitato del 23%, fermandosi a 44,7 milioni di euro.
Naturalmente il declino della popolarità del poker in Italia è causato, tra le altre cose (e secondo alcuni principalmente) dalla segregazione del pool di giocatori, che porta a una liquidità severamente limitata.
La cosa interessante è che l'Europa intera rappresenta il 40% del volume d'affari del gioco online mondiale e, come in Italia, il Vecchio Continente ha visto contrarsi il mercato del poker online del 20% da quando il Dipartimento di Giustizia Americana ha di fatto tagliato i giocatori statunitensi dal resto del mondo.
Viceversa, i casinò online sono cresciuti ad un tasso di quasi 15 punti percentuali l'anno: il mercato dell'iGaming europeo attualmente è stimato attorno ai 14,7 miliardi di dollari. Negli USA, attualmente si può giocare solo nel Nevada, nel Delaware e nel New Jersey, ma altri stati come Pennsylvania, New York e California stanno ragionando sulla possibilità di dotarsi di una regolamentazione.
Secondo Morgan Stanley, il mercato del gioco online degli Stati Uniti d'America potrebbe valere attorno ai 2,7 miliardi di dollari entro il 2020. Bruscolini, se li confrontiamo con i 14,7 miliardi di dollari dell'Europa.
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