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Poker USA: il punto della situazione

Nicola Pagano
Nicola Pagano
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Poker USA: il punto della situazione 0001

Il poker online ha gli occhi puntati sugli USA. Non c'è dubbio che la prevista apertura del mercato a "stelle e strisce" porterà un grande cambiamento nello scenario del poker a livello mondiale, oltre ad una boccata d'ossigeno per un business che da un anno e mezzo a questa parte registra una forte recessione.

In questo momento, dopo il blocco totale del Black Friday, tre stati americani hanno dato il via libera al poker online: Nevada, New Jersey e Delaware. Sulla scia di questo esempio, Pennsylvania, New York, Massachusetts, Hawaii, Washington, Connecticut e Texas stanno lavorando per giungere alla medesima risoluzione in favore del poker online legale.

Nello stato del Nevada, il 30 aprile scorso si è giocata la prima mano di poker online sulla piattaforma UltimatePoker.com alla quale, dopo la prevista fase di verifiche, l'11 luglio il Nevada Gaming Control Board ha dato luce verde per la prosecuzione dell'attività.
Per quanto riguarda il New Jersey il via libera al poker è fissato per il 26 novembre, mentre nel Delaware si comincerà con i giochi da casinò a settembre per aprire al poker poco dopo. A differenza del Nevada, in questi due stati non ci saranno limitazioni al numero di licenze né una "black list" per quegli operatori che hanno continuato ad accettare giocatori statunitensi post UIGEA (leggi PokerStars in primis).

Quello che però tutti stanno aspettando è una posizione del Governo degli USA, sperando in una legge federale favorevole al gioco, che regolamenti il poker online per tutti gli stati americani e che consenta la condivisione della liquidità dei giocatori statunitensi, al momento limitata ai residenti in ogni singolo stato.

Nel frattempo, alcuni dei principali attori di questo settore si muovono sul fronte del poker live, puntando ad acquistare casinò o creando partnership con società che li possiedono con lo scopo di aumentare la propria reputazione agli occhi delle istituzioni USA (in questa direzione, PokerStars ha realizzato un accordo con Resorts Casino Club per puntare alla licenza nel New Jersey, mentre il gruppo inglese 2UP Gaming è in fase di acquisto di un casinò di Atlantic City).

Chi invece si è chiamato fuori dalla bagarre per il poker USA è Zynga. Il colosso dei social gaming, quali ad esempio il famosissimo Farmville, dopo aver iniziato nel dicembre scorso le procedure per una licenza di operatore "real money" per il Nevada, ha deciso di ritornare sui suoi passi e di rimanere concentrato sui social game gratuiti, il vero core business della società.
Zynga continuerà invece ad operare nel settore del gaming a soldi veri nel Regno Unito, dove già possiede una piattaforma di poker online, Zynga Poker Plus, operativa all'interno del network di PartyGaming.

Scelte di mercato o sentori di problematiche made in USA? Per saperne di più non ci resta che aspettare...

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