Poker live non è una priorità, parola di AAMS
Nessuna nuova sala da poker, nè ora nè in tempi brevi. Queste in sostanza le lapidarie dichiarazioni di Luigi Magistro, direttore generale dei Monopoli di Stato.
In un'intervista rilasciata al quotidiano "Avvenire", il numero 1 di AAMS dimostra quindi di avere le idee ben chiare sull'argomento che tanto tocca il mondo del poker italiano: "Immaginare di poter offrire da un giorno all’altro un nuovo gioco, nel quale i concorrenti non si misurano con una macchina, ma tra di loro attorno ad un tavolo non è una cosa semplice. Si tratta di una situazione complicata da gestire. Bastano un paio di interrogativi: chi controllerà le giocate? Chi sorveglierà la regolarità delle partite? Fino a quando non saranno trovate risposte precise, non ci saranno sale per il "poker live". E non credo che ciò, se mai avverrà, si potrà realizzare nel giro di pochi mesi."
Le parole di Magistro sanno quindi di chiusura netta verso il poker live nei circoli e sono sconfortanti per chi vorrebbe vivere il nostro amato gioco nellalegalità.
In Italia nel contempo si continua (e si continuerà sicuramente) a giocare, e Magistro questa situazione sembra ignorarla totalmente. I social network, facebook su tutti, sono ogni giorno bombardati da post e locandine di tornei live in qualsiasi parte d'Italia, con buy in spesso contenuti (la maggior parte non superano i 50-100€). Ogni tanto c'è un blitz della Guardia di Finanza che chiude un circolo, ma contemporaneamente in altre città ne nascono altri due. Tanti giocano solo tornei da poche decine di euro, ma nei medesimi circoli allo stesso tempo si giocano partite live che spesso trasformano questi circoli in vere e propria bische. Impossibile che i Monopoli di Stato non siano a conoscenza di ciò. In Italia, anche dopo il divieto di gioco live al di fuori dei casinò, si è sempre continuato a giocare, senza la minima sosta.
Sicuramente c'è chi da questa situazione continua a trarre vantaggio, perchè non avere una legge che regolamenti il poker live permette a tanti gestori di non pagare le tasse che invece andrebbero a pagare qualora questa legge ci fosse. Ma i gestori delle sale non sono gli unici che da questa situazione traggono un grande beneficio. C'è qualcuno che di live non vuole proprio sentir parlare. Parliamo di AAMS appunto, o Monopoli di Stato, che dir si voglia. Se la gente si riversasse nei circoli a giocare diminuirebbe in maniera drastica il giocato nell'online, e ciò vorrebbe dire guadagnare molto meno, dal momento che il movimento di denaro che c'è durante un torneo live non si potrebbe gestire come accade per l'online (dove le tasse vengono scalate già all'atto dell'iscrizione).
Esempio: un organizzatore di eventi live potrebbe benissimo dire di aver organizzato un torneo con 30 iscritti con buy in di 30€ (pagando un tot di tasse), quando gli iscritti di quel torneo sono invece stati 80 con buy in di 100€ (l'ammontare delle tasse da pagare sarebbe quindi completamente diverso).
C'è già troppa offerta di giochi, dice qualcuno. Ed intanto da qualche giorno nei casinò online sono apparse le nuovissime slot machine, fino a pochi giorni fa vietate ed ora legali. "Non è vero che abbiamo autorizzato mille nuovi giochi su internet, ma un solo gioco, la slot-machine on line, che però può avere diverse varianti. Tuttavia non mi nascondo dietro alla questione, perciò dico con franchezza che è venuto il momento di una riflessione su di un ulteriore aumento delle tipologie di gioco legale. Ne abbiamo già molte e dobbiamo valutare come renderle più sicure, anche in termini di prevenzione di eventuali patologie connesse al gioco." chiosa Magistro.
Spunta quindi il fattore "compulsività", che come tutti sanno, è spesso una caratteristica dei giocatori di Lotto, Gratta & Vinci, Slot Machine, VLT, etc. e quasi mai del giocatore di poker live, dato che le possibilità di iscrizione ai tornei dal vivo sono molto minori rispetto all'online. Ovviamente anche in questo caso esistono le eccezioni, ed anche tra i giocatori di poker live si risconterà il caso della compulsività.
Fino a qualche giorno fa le speranze di rivedere il poker live legale in Italia entro un breve periodo erano vive, adesso sono soltanto utopia. Quanto ancora potremo andare avanti con questa situazione? Quanto dovremo attendere perchè si possa arrivare ad una regolamentazione del poker live, con relativo bando per l'apertura di sale legali?
I tempi, come detto, non saranno brevi. Ma uno spiraglio in fondo al tunnel sembra esserci: le prossime elezioni politiche potrebbero ribaltare la situazione e portare ad un'apertura statale verso il poker live. Chi vivrà vedrà!