Brunson e Negreanu: ci vuole il clock per il poker live
Ultimamente gli scontri verbali a distanza tra due protagonisti della scena mondiale del poker si sono fatti sempre più serrati: Doyle Brunson e Daniel Negreanu hanno dimostrato più di una volta di non essere d'accordo praticamente su nulla.
Territorio dello scontro Twitter, ormai "location" preferita da tutti i pokeristi più in vista per commentare, giudicare, descrivere ogni avvenimento degno di nota.
In contro tendenza con questo scontro leggendario sembrano essere le ultime dichiarazioni di Doyle Brunson che supporta una tesi formulata dal canadese, PRO di PokerStars.
Negreanu ha da sempre sostenuto che il poker live ha bisogno di un colpo di spugna a causa della lentezza che sempre di più attanaglia le meccaniche di gioco ai tavoli dei tornei all'interno dei Casinò; lo spunto della critica verso il poker live viene dall'avvenimento più importante dell'anno, il final table delle WSOP: 11 ore di gioco con tre giocatori left.
If there was any doubt about the need for a clock in poker this is exhibit A. This is painstakingly tilting for casual viewers....
— Daniel Negreanu (@RealKidPoker)
Brunson gli ha fatto eco martedì sul suo blog: "Finalmente siamo d'accordo su qualcosa; deve essere istituita qualche regola per contrastare il gioco lento nel poker live. In TV i tavoli finali sono quasi inguardabili e un orologio che accorci i tempi di risposta dei giocatori chiamati in causa possa essere la soluzione migliore; penso che già un minuto sia già un sacco di tempo. Ho giocato un torneo a Lake Tahoe e ognuno di noi aveva 20 secondi di tempo per agire, è stato il torneo più divertente al quale io abbia mai partecipato".
Brunson sul suo Blog si è anche occupato delle notizie allarmanti riguardo un suo eventuale cancro, della guerra in Medio Oriente e di un giocatore di basket che ha segnato 138 punti in una sola partita.
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