Giocare la bolla? L'opinione di tre pro
Siamo sinceri: chi di noi, appassionato di poker live o online, una volta arrivato alla fase cruciale di un torneo, la cosiddetta "bolla", non si è domandato almeno una volta "e adesso come la gioco?"
Il "bubble moment" è in assoluto il momento più adrenalico ed emoziante di un torneo, quello che decide se tutti i nostri sforzi durati uno o più giorni verranno premiati. E' difficile dire se esista una strategia unica per affrontare questo momento, ma di sicuro esistono molti criteri da valutare ogni volta che dobbiamo prendere una decisione in questa delicata fase. Averli presente può fare la differenza tra l'andare ITM o il ritornare a casa a mani vuote.
PokerNews ha chiesto un'opinione a tre pro durante l'ultima tappa del PokerStars Australia New Zealand Poker Tour, andata in scena a Queenstown, Nuova Zelanda. Di seguito le opinioni a questo riguardo di Lee Nelson, Aaron Benton e Matt Yates; più sotto potete trovare la video intervista integrale.
Lee Nelson: il criterio guida in questa fase è, a mio avviso, prima di tutto una decisione di carattere personale. Dobbiamo decidere per quale traguardo stiamo giocando. Giochiamo per vincere o quanto meno per puntare ai premi più grossi (final table) oppure il nostro obiettivo minimo è andare ITM? Se quest'ultimo è il nostro caso, allora l'idea generale è quella di "far durare le nostre chips", giocando tight, stando alla larga dai giocatori più aggressivi e lasciando che le eliminazioni degli avversari facciano il nostro gioco. Se invece il nostro scopo è più ambizioso, allora non dobbiamo avere remore, attaccare con frequenza soprattutto i giocatori che puntano alla sopravvivenza, i cosidetti "money scared". Se poi al nostro tavolo la tendenza di più giocatori è questa, allora dobbiamo fare azione anche sui nostri "concorrenti", per poter imporre la una forma di leadership.
Aaron Benton: in questa fase il mio focus è sullo stack, sul mio in rapporto a quello degli altri. Se mi trovo in una situazione di big stack, allora tendo a giocare soprattutto sugli small stack, chiamando più facilmente su di loro, mentre tendo ad evitare rischi inutili su quegli stack che mi possono danneggiare seriamente prima dello scoppio della bolla. Se invece sono io ad avere uno stack più ridotto, mi chiudo un po', divento tight e aspetto di andare a premio. Dopodichè abbandono le inibizioni e me la gioco, "gamblando" un po'. In situazione di "medium stack" cerco di giocare soprattutto su coloro che hanno uno stack vicino al mio e che quindi possono avere molto da perdere in uno scontro.
Matt Yates: in parte considero gli stack e in parte il tipo di payout: quanto "vale" il superamento della bolla, quanto sono pagahttp://it.pokernews.com/img/rtf/bold.pngte le posizioni a premio dopo lo scoppio. Ma essenzialmente mi piace puntare al "piatto grosso", il final table, per cui me la gioco buttandomi nell'azione e prendendo qualche rischio!
Per chi volesse approfondire l'argomento, vi rimandiamo alla nostra sezione di strategia, curata da Luca Pagano.