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Editoriale: La Prima Settimana di WSOP

Rich Ryan
Rich Ryan
3 min read
Jake Cody

La prima settimana delle World Series of Poker 2011 è ormai negli annali del poker e ci sono già alcune interessanti argomenti e storie da trattare qui al Rio. L’inglese Jake Cody è riuscito nell’impresa del Triple Crown (vincendo WPT, EPT e WSOP) grazie al successo nel $25,000 Heads-Up World Championship. Eugene Katchalov ha vinto un bracciale nel $1,500 Seven Card Stud dopo aver affrontato tre tavoli finali nella passata edizione senza mai vincere. Allen Bari si è aggiudicato l’evento $5,000 No Limit Hold’em per il primo premio più ricco assegnato finora: $874,116.

Queste le mie considerazioni in merito alla prima settimana delle WSOP 2011.

1. I tifosi americani cantano all’unisono

…e il coro dice “USA! USA! USA!”

Quando Jake Cody era all’heads-up con Yevgeniy Timoshenko nell’ultimo round dell’evento #2, gli americani sono stati zittiti dai cori britannici. I tifosi d’oltre oceano sono stati tanto rumorosi e vivaci, alzando le mani più in alto possibile, da irritare alcune troupe.

Il poker è talvolta noioso da vedere dal vivo ma questi due gruppi di tifosi hanno dato quasi più spettacolo dei giocatori. Io personalmente adoro i cori forti e rumorosi e se devono essere i britannici a cantarli allora God Save the Queen.

2. Eugene Katchalov non Demorde

Quando è arrivato all’heads-up contro Alessio Isaia, Katchalov si è rivolto al suo avversario e gli ha augurato “good luck,” pur essendo in svantaggio per 7 a 1. Katchalov non è mai sembrato volersi arrendere ed infatti in meno di un’ora era passato in vantaggio per poi chiudere i conti di meno di due ore. Il giocatore ucraino aveva raggiunto tre tavoli finali lo scorso anno ma non riuscì ad andare oltre ad un terzo posto. Rivincita già presa quest’anno.

Assistere alla sua rimonta è stato incredibile: non è mai sembrato turbato o in confusione. È rimasto calmo e fiducioso e grazie ad un po’ di aiuto da parte del mazzo, è riuscito a mettere a segno una delle rimonte più clamorose della storia delle WSOP.

3. Allen Bari dice il vero

C’è differenza tra sfrontatezza e fiducia in sé e Bari è uno che di fiducia in sé ne ha da vendere. Dopo aver vinto l’evento #4 ha detto alla nostra Kristy Arnett che, “Questo bracciale non significa nulla a parte il fatto che ora tutti quelli che mi odiano devono stare zitti.”

Più tardi ha avvicinato me e mi ha detto, “Mi aspettavo un bracciale [quest’anno]. Seriamente. Pensavo che sarebbe stata una presa in giro non vincerne uno.”

Stando a quanto afferma Bari, il bracciale vinto non lo rende un giocatore più affermato - era già prima un grande giocatore. Lui si dice felice a patto che gli altri giocatori al tavolo lo rispettino.

4. Questo è davvero grosso!

Guy Laliberte, One Drop, e le WSOP hanno unito le proprie forze per realizzare un torneo da un milione di dollari di buy-in alle prossime WSOP e lo hanno chiamato "The Big One." circa l’undici percento del montepremi finirà in beneficenza per One Drop – organizzazione nonprofit che si occupa principalmente della creazione di punti di accesso ad acque pulite nelle regioni del mondo che più patiscono la sete.

5. C’è vita anche dopo Phil Ivey

Nel primo giorno delle WSOP 2011, Phil Ivey ha annunciato (via Facebook) che non avrebbe partecipato ad alcun evento poiché Full Tilt Poker non ha pagato i propri giocatori. La notizia ha sconvolto il mondo del poker per 24 ore ma adesso possiamo tranquillamente dire che il mondo va avanti anche senza Mr. Ivey.

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