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Cinque Considerazioni a Proposito del World Poker Tour Grand Prix de Paris

Matthew Parvis
Matthew Parvis
3 min read
WPT

Dopo una pausa durata quattro anni, questo mese il World Poker Tour ha fatto il suo ritorno trionfale all’Aviation Club de France, con il pro danese Theo Jorgensen che ha aggiunto il titolo WPT alla sua bacheca e Freddy Deeb che ha conquistato la vittoria all’evento €20,000 buy-in high-rolle. Ora che le ultime carte sono state servite al tavolo, cosa ci rimane dal ritorno del WPT a Parigi?

1. Lunga Vita all’Aviation Club de France

L’Aviation Club de France dovrebbe rimanere parte del circuito annuale di poker. Il club è un ritorno al passato alla tradizione degli eleganti casinò d’Europa e quello che perde per le dimensioni, importante fattore per ospitare main event dal grosso field, lo guadagna in eleganza e senso della storia. Seduti, letteralmente, nel cuore di Parigi sul Viale degli Champs-Élysées e con un codice d’abbigliamento ancora vigente. Il club porta le persone al tempo in cui il poker non era giocato su un divano in intimo. Anche se ciò non si addice ad alcuni giovani giocatori online, credo che questi standard debbano essere mantenuti all’Aviation Club e che i giocatori più giovani dovrebbero rendere omaggio a questo approccio vecchia scuola garantendo la proprio partecipazione al WPT Paris del prossimo anno – se il WPT deciderà di ritornarvi.

2. Il WPT Dovrebbe Essere Contento del Numero di Partecipanti

Molto è stato detto sulla diminuzione degli iscritti agli eventi del World Poker Tour, ma il WPT Paris ha avuto un rispettabile field di 247 giocatori con un buy-in da €10,000. Se si considera che l’evento è stato annunciato solo qualche settimana fa, che segue le ultime tappe dell’European Poker Tour e che molti giocatori prendono un periodo di pausa prima delle sette settimane e mezza di gioco alle World Series of Poker, che inizia la prossima settimana, credo che gli organizzatori debbano essere contenti dei numeri raggiunti. Con un evento già annunciato a Londra per il prossimo autunno, mi aspetterei un incremento dei numeri per questo evento, visto l’ampio tempo per pubblicizzarlo e per i giocatori di qualificarsi online.

3. La Regolamentazione Nazionale del Poker è un Buon Affare

Anche se la versione francese della regolamentazione del poker è lontana dalla perfezione, è sempre meglio di non averne una. Ho parlato con diversi pros che sono rimasti scioccati dal numero di giocatori con cui non avevano familiarità per essere un evento da €10,000 buy-in. La massiccia presenza di amatori ha fatto salire il montepremi del Main Event e stimolato l’appetito dei professionisti che hanno deciso di presentarsi. Il gioco è stato una reminescenza dei tornei tra il 2003-2006, con molti giocatori a spingere lo stack di 100 grandi-bui nel mezzo con solo una top-pair. I pros hanno fiutato l’occasione e infatti il tavolo finale ha visto la presenza di diversi professionisti tra cui Arnaud Mattern, Per Linde, Antonie Amourette ed il vincitore finale Theo Jorgensen.

4. MatchRoom Sports e il WPT Sono una Buona Combinazione
Il World Poker Tour ha preso una brillante decisione delegando la produzione degli eventi europei del tour. Anche se ci sono molte persone che amano i classici tavoli finali a sei, MatchRoom offrirà una ventata d’aria fresca e una iniezione di vitalità. Penso che MatchRoom abbia provato le sue capacità con eventi come la Party Poker Premier League e vedere il nuovo set televisivo del WPT è sembrata una grande vittoria. Il set non è stato cambiato significativamente, cosa che ha reso felici i fan sfegatati del WPT, ma ha subìto delle variazioni che hanno risvegliato la voglia di tutti quei fan delusi degli ultimi anni. Aspetto con impazienza di vedere quale sarà il prodotto finale.

5. Sorel Mizzi è Sicko


Sorel Mizzi è uno dei più “sick heaters” che abbia mai visto. Sebbene non abbia vinto l’evento high-roller, il suo secondo posto finale è un altro conseguimento in un anno in cui sembra andare sempre più in fondo o vincere ogni evento a cui partecipa. Già quando ha iniziato a giocare i tornei live, Mizzi non è mai stato una schiappa, ma sembra che abbia avuto recentemente una sorta di svolta. Qualcosa si è acceso in lui che gli permette di dominare tutte le sfumature del gioco live. A meno di un epico crollo, segnalerei Mizzi come l’indiscusso favorito per vincere ogni titolo di giocatore dell’anno per il 2010 e sarei sorpreso se non conquistasse il suo primo braccialetto WSOP questa estate.

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Matthew Parvis
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