Italian Poker Tour 2009: A Faccia a Faccia con Alioscia Oliva
Un nuovo giocatore si aggiunge alla scuderia della poker room targata 4A The Poker Suite, il suo nome è Alioscia Oliva. Un giocatore che difficile da circoscrivere in uno stile, capace di accomodare ogni volta il tiro. Complesso da leggere il suo gioco, proprio perché non fisso, ma abile nell'adattarsi alle fasi di gioco e a modificarsi in base alla lettura dell'avversario. Abbiamo raggiunto Alioscia, proprio dopo la grandissima performance all' Italian Poker Tour a Sanremo, che l'ha visto sul podio accanto al vincitore Alessio Isaia.
Ciao Alioscia, potresti definirti brevemente come giocatore di poker professionista?
Non riesco a dare una definizione precisa del mio gioco, piuttosto penso di essere un giocatore che si sa adattare bene alle varie situazioni e alle differenti tipologie di avversari che affronto. Ad esempio nell’ultimo IPT in prossimità della bolla con il monster stack che avevo ho rilanciato il 90% di mani preflop, ma questo non fa di me assolutamente un giocatore maniac.
Partiamo dagli avvenimenti recenti: grandissima performance a Sanremo per l'IPT. Ad un certo punto sei riuscito a superare Alessio Isaia grazie ad una mano in cui un flop 9-6-8 rainbow ti fa andare all in, call di Isaia, allora giri A-K off e il tuo ace high resta vincente fino al river, poi secondo te cosa non ha funzionato?
Sono tante le cose che non hanno funzionato in quell’hu. Alessio è un giocatore formidabile, un altro talento puro del poker italiano ed era l’ultimo dei giocatori che mi auguravo di affrontare in un HU. Alessio ha meritato ampiamente la vittoria finale, ma penso di avere anche delle colpe, prima su tutte l’inesperienza ad affrontare una partita con così tanto in gioco ( e non parlo solo dei soldi ) sotto i riflettori. Mi è mancata la lucidità mentale per battere un grande giocatore come lui proprio nel momento a me favorevole di cui parli. La mano conclusiva (quella dove ho k7 off) è la conferma di un mio crollo mentale nella parte finale del match.
Nella tua esperienza di professionista pensi che la strategia legata alla mano di partenza, la starting hand, getti sempre le fondamenta di una strategia complessiva redditizia nell'hold'em?
Più che di starting hand parlerei di starting hand legata alla posizione al tavolo. E sono d’accordo su questo assioma che una selezione delle mani di partenza a seconda della posizione che si ha al tavolo getti le fondamenta di una strategia complessiva redditizia, anche se risulta un po’ troppo riduttivo e semplicistico imbrigliare questo fantastico gioco che è il poker in uno schema così rigido. Ci sono delle situazioni in cui le starting hand non vengono prese in considerazione come quando ad esempio abbiamo un’ottima lettura sull’avversario e siamo sicuri di outplayarlo sul board o come quando per deception ci ritroviamo a giocare un piatto con carte improbabili.
Secondo te, quanto influisce sulla carriera di un giocatore, la capacità di gestire l’ammontare di denaro che si desidera e si può destinare al gioco del poker (bankroll)?
Qualche tempo fa avevo scritto un articolo proprio su questo argomento e lo concludevo così “Sapere quale sia il bankroll adeguato per affrontare un determinato livello, sapere come gestire il proprio bankroll e avere la disciplina nel gestirlo correttamente sono qualità necessarie ad ogni giocatore che voglia essere vincente, non solo negli Heads Up, ma in qualsiasi altra forma di gioco dove sia presente il denaro e l’abilità in generale”
Ho letto che hai fatto uno dei più grossi misclick che si ricordino: hai callato con Q7 pensando fossero 1.000 chips, invece erano 100.000, come è andata a finire?
Vero vero lo confesso, il mio giocatore aveva KK ed io ho fatto call 100.000 pensando fossero 1000 lasciandomi qualche spiccio davanti con q7, c’è da dire però che stavo multitablando una decina di tornei quel giorno e comunque questa storia ha un lieto fine: full al flop, bianca bianca al turn e al river e un sacco di insulti finali da parte del mio avversario LOL
Hai il ricordo del tuo più grande lay-down e invece di una mano felicemente indimenticabile?
Il mio più grande laydown è sicuramente quello al primo turno nel championship heads up da 10.000 dollari delle wsop 2008, era la terza mano del primo turno appunto, contro Scott Clements uno dei fultilt red pro, ho dovuto passare kk al river su un monster pot fourbettato preflop. Scelta che si è rivelata giusta visto che Scott ha poi confessato a Dario Minieri di aver avuto scala nuts al turn con AK in mano.
La mano invece felicemente indimenticabile penso possa essere un mio scoppio in bolla con kq preflop versus ak al main event di novagorica (che ho poi vinto)
Visto che siamo in tema natalizio e festivo: potresti regalarci un augurio e un tuo sogno?
Auguro a tutti voi di PokerNews buone feste e il mio sogno è....mbè ovvio, vincere un braccialetto Wsop :)