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World Series of Poker: Intervista al Campione delle WSOP Joe Cada, Parte Seconda

Matthew Parvis
Matthew Parvis
7 min read
Joe Cada

Ieri, vi abbiamo proposto la prima parte dell’intervista a Joe Cada. Nella seconda parte, PokerNews approfondisce la battaglia heads-up tra il campione delle WSOP sponsorizzato da PokerStars e il boscaiolo Darvin Moon, e cosa attende il fresco vincitore da qui in avanti.
Guardando te e Darvin testa a testa è stato come assistere ad un incontro di pugilato. Ti aspettavi che Darvin fosse così aggressivo, come poi è stato?

No, non me lo aspettavo. Sapevo che Darvin non aveva giocato molto heads up in precedenza, quindi non credevo che sarebbe stato aggressivo. Pensavo avrebbe chiamato e giocato molte mani fuori posizione e fatto molti check-fold o check-call. Ma è partito forte con diversi rilanci, rendendomi tutto più difficile. Io volevo giocare contenuto preferendo le mani in posizione. Lui ha fatto un ottimo lavoro mettendomi alle strette in diverse occasioni nelle prima fasi della sfida.

Nella prima mano, hai ceduto molte chips, ma tecnicamente lui avrebbe potuto raddoppiare se la mano fosse andata diversamente.

Volevo giocare la maggior parte delle mani in posizione, ma i nove sono una grossa mano heads up. Lui ha fatto limp e io ho chiamato. Il flop è sceso piuttosto asciutto, con re-cinque-due e a Darvin piace rallentare il gioco e allo stesso tempo non gli piace passare, quindi mi aspettavo che avrebbe rilanciato spesso durante il testa a testa. Così ha rilanciato con quel board, e mi aspettavo questa mossa se aveva un re, provando a raddoppiare al turn. Avevo intenzione di passare con una puntata al turn ma quando l’asso è sceso sul tavolo, tutto è cambiato. Ora, se aveva un re, perché avrebbe puntato con un asso al turn? L’asso è una carta che fa paura, quindi ho pensato ch si trattava di un bluff continuativo. Cosa poteva avere al flop con cui mi ha rilanciato e poi puntato dopo l’asso al turn? Ho pensato che la puntata di 10 milioni in un piatto di 27 milioni in chips non era eccessiva, quindi ho chiamato e dopo l’ultima carta pensavo di essere buono. Sfortunatamente, non sapevo che in realtà aveva fatto una value-bet con coppia di regine. (risata)

Arrivando alla sfida heads up come chip leader ed essendo uno specialista del testa a testa, probabilmente eri molto sicuro di te stesso, ma molto rapidamente, Darvin è sembrato prendere il controllo. C’è stato un momento in cui ti sei sentito frustrato? Come hai mantenuto la calma in questa situazione?

Ho giocato così tanti sit-n-gos heads-up ed avendo ancora 40-50 milioni in chips, non potevo andare in panico. C’era ancora molto da giocare. È stato frustrante perché non riuscivo a giocare molte mani e quando optavo per una chiamata, lui subito rilanciava. Ho passato diverse volte quando il flop scendeva con un asso e lui alzava la posta. Una volta che ho rilanciato lui ha risposto over the top. Ho fatto una three-bet in due sole occasioni nell’intera sfida, e una di quelle volte avevo asso-regina e non mi sarei mai aspettato che Darvin bluffasse con una four-bet, ma così è stato e mi ha messo in una situazione critica. Alla fine ho passato, pensando che ci sarebbero stati momenti migliori che andare con asso-regina.

Sei rimasto sorpreso di vedere che aveva asso-jack in quella mano?
Ho scoperto che aveva asso-jack prima di vederlo in televisione. Penso che probabilmente sia la mano più debole con cui avrebbe fatto una four-bet. È stato giusto passare e continuare la sfida con Darvin.

Raccontaci del tuo raddoppio più grande con jack-nove.

Ho rilanciato a 3 milioni con jack-nove off suit, che era una mossa abbastanza standard. Lui ha chiamato e il flop ha servito dieci-nove-cinque e visto che a lui piace fare check-raise e giocare grossi piatti, quando ha fatto check, ho deciso di fare la stessa cosa con coppia media. Il turn ha dato un dieci e lui ha fatto check di nuovo, con anche due carte di fiori sul tavolo. Ho puntato 3 milioni in un piatto di 6 milioni in chips e lui ha rilanciato a 55 milioni. Ciò ha complicato le cose, visto che si trattava di una enorme puntata in un piccolo piatto. Ho pensato a tutte le sue potenziali mani e molte di queste erano dei bluff. Ho pensato che cercava semplicemente di mettermi fuori dal piatto, considerando che avrebbe giocato difficilmente con un dieci in quella situazione. Ho optato per il call.

Bisogna essere sicuri di se stessi per fare la chiamata giusta e poi essere fortunati abbastanza per vincere la mano. Hai conquistato il comando e qualche mano più tardi hai vinto un altro bel piatto.

Si, ricordo questa mano. È quando ho preso al river una doppia coppia con nove e dieci. Quando lui ha passato, ho visto una delle sue carte, che era un due, quindi non so se stava cercando di bluffare ancora. Il flop era dieci-otto-re, lui ha continuato a puntare, io ho chiamato e al turn è sceso un sette. Quindi avevo coppia intermedia e una bilaterale, ecco perché non ho mollato e ho preso al river.

Poi è arrivato il grande momento, hai cominciato la notte con pocket di nove e hai finito allo stesso modo. In quel momento probabilmente eri contento di ritrovarti in tale situazione contro Darvin.

(risata) Si, aver giocato la sfida mi faceva sentire sicuro a spingere con i nove. Il modo in cui lui ha guardato le carte e l’avere chiamato subito mi ha fatto pensare all’inizio che avesse le regine. Pensavo avesse una grossa mano per via del suo comportamento e sono rimasto sorpreso di vedere regina-jack.

Qual è stato il primo pensiero che ti è passato in mente quando hai vinto la mano e sei diventato il nuovo campione del mondo?

Non lo so. Ho sentito una strana sensazione allo stomaco. Non potevo crederci, specialmente dopo aver iniziato con solo l’un percento delle chips in gioco. Non mi aspettavo di andare così forte. È stato un sogno diventato realtà.

È nota la tua amicizia con Sheets e Bax. Quanto è stato importante avere uno come Bax tra il pubblico a sostenerti? In generale quanto decisivo è stato avere un grosso gruppo di fan?

Ho apprezzato molto tutto il tifo che hanno fatto per me. Molte persone hanno lasciato scuola e lavoro per venire a sostenermi. Durante le pause, parlavo solo con Bax e il mio amico Tony che è davvero un buon giocatore. Volevo solo pensare e parlare di poker. In ogni pausa — no alla famiglia, alla ragazza, a nessuno — ero lì per affari. Mi hanno aiutato molto con la loro presenza. Bax mi ha dato degli ottimi consigli, aiutandomi a rimanere concentrato. È stato grande.

Probabilmente non hai avuto molto tempo per uscire e spendere un pò dei soldi appena guadagnati, ma hai pensato a qualche regalo per te stesso?

Davvero non so cosa comprerò. Finora ho avuto abbastanza grazie al poker quindi veramente non lo so.

Qual’ è stato il risultato più grande raggiunto prima di questo?

Ho vinto il 750K per circa $150,000 ed ho vinto anche $128,000. Credo di avere oltre $500k in guadagni ai vari tornei prima di questo. Di solito gioco ai tornei soltanto di domenica, visto che il resto della settimana mi dedico ai cash games.

È interessante, perché ti consideri chiaramente un professionista e Peter Eastgate prima di te si considerava anche lui un professionista, ma c’è ancora chi dice che un professionista non vincerà mai il main event. Pensi che ci sia una inversione di tendenza visto che molte persone oggigiorno vivono giocando a poker?

Questo è il punto. Tempo fa, qualche anno indietro, il poker era molto più facile. Il gioco si è evoluto tanto. La gente impara molto più velocemente e ci sono tanti modi per imparare. Ci sono un sacco di grandi giocatori ora, quindi con il passare del tempo continuano ad esserci altri grandi giocatori. Ci sono anche cattivi giocatori, ma il main event è un torneo così lungo e con un deep stack che continueremo a vedere solidi giocatori vincere questi tornei dai grandi field.

Ovviamente ora sei il nuovo e più importante ambasciatore del poker, cosa ne pensi di questa responsabilità?

Farò il meglio che posso. Amo il poker e voglio vederlo crescere. Darò il massimo per aiutarlo a crescere.

Cosa ne pensa la tua famiglia di tutto questo?

Mia madre e mio padre sono veramente orgogliosi. Mia madre era in lacrime. Lei è stata sempre molto scettica quando ho iniziato. Lavora in un casinò quindi vede la gente perdere in ogni momento e lei non capisce la differenza tra il giocare a carte e giocare d’azzardo. È difficile da spiegarglielo, ma c’è una grossa differenza.

Fare parte della storia del poker, e quella che ora sembra una tradizione nell’avere il campione delle WSOP nella famiglia di PokerStars, come ci si sente?

Il mio obiettivo principale prima di giocare alle WSOP, era quello di diventare un poker pro per un sito come PokerStars e grazie al raggiungimento del tavolo finale al main event, è diventato possibile. C’è voluto un po’ di tempo prima di realizzarlo, ma alla fine è successo e sono molto orgoglioso di essere parte del team PokerStars e farò del mio meglio per rappresentarli degnamente.

Qual’ è il tuo prossimo obiettivo?

Cercherò di vincere un altro grande torneo. Le probabilità di vincere questi eventi con field enormi sono basse e nelle riprese televisive su ESPN è sembrato di essere stato stato veramente fortunato e quindi voglio farmi un nome e una reputazione. Guardo a questa vittoria come un primo passo. Il mio prossimo torneo sarà il PCA a gennaio.

Ancora congratulazioni Joe, ci aspettiamo di vederti sotto le luci della ribalta il prossimo anno e ti auguriamo per molti anni a venire.

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Matthew Parvis
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