PokerNews Op-Ed:Il Poker ha Bisogno di Altri Ambasciatori
Il mondo del poker di oggi sembra avere dei giocatori con poco rispetto per il gioco che li ha resi ricchi e famosi. Oltre ai risultati individuali, questi potrebbero preoccuparsi di più per far guadagnare al gioco maggiore legittimità attraverso le proprie azioni.
Qualcuno potrebbe dire che questo non sia un dovere dei giocatori, ma io non sono d’accordo. Se un giocatore sale alla luce della ribalta ed ha la possibilità di aiutare il gioco, deve fare ogni cosa in suo potere per far sentire la propria voce. Non è una cosa positiva se ci si comporta da idioti o si ignorano i fans e i media, perché ciò da ancora più credito a coloro che odiano questo gioco che invece tutti noi amiamo. In un periodo in cui il poker è costantemente sotto l’attacco dei governi, non c’è mai stato così bisogno di giocatori che si mettano in evidenza e diventino dei rappresentanti positivi.
Se un giocatore si comporta in modo tale da mettere in cattiva luce il gioco (Scotty Ngyuen e Layne Flack ubriachi durante il torneo 2008 WSOP H.O.R.S.E.) è già una cosa abbastanza negativa, ma se un giocatore vince un evento come il WSOP Main Event e poi sparisce (Jerry Yang) fa ancor di più male al gioco, visto che i fans che siano casuali o affezionati, vogliono sentire cosa hanno da dire i propri beniamini. Che a un giocatore piaccia o meno, quando si vince un braccialetto Main Event si hanno anche delle responsabilità.
Malgrado la possibilità di mettere in luce il poker, il membro del 2009 November Nine ed editore di Cardplayer Magazine Jeff Shulman ha già dichiarato di non avere intenzione di promuovere l’evento o l’industria del poker. Avendo lavorato per Jeff diversi anni fa, so che è una persona intelligente che ha la capacità di essere un grande ambasciatore del poker. Sfortunatamente non sembra che ciò possa avvenire, per il disappunto di tutti coloro che sperano in una voce positiva che spinga il gioco per un riconoscimento globale.
La mancanza di responsabilità personale mostrata da questi giocatori si aggiunge ancora una volta agli stereotipi negativi che ci sono intorno al gioco e rappresenta un’occasione persa per apparire in maniera adeguata al pubblico a casa. Non importa quale opinione del gioco abbiano questi giocatori, i membri del November Nine diventeranno tutti milionari grazie al poker, quindi dovrebbero almeno dare un giusto omaggio. Il gioco li renderà più ricchi della maggior parte delle persone su questo pianeta, quindi dovrebbero dare qualcosa in cambio. In altre parole, se l’universo ci da un dono bisognerebbe aiutare gli altri aiutando se stessi. Se non ci si comporta così si diventa come una sanguisuga che alla fine fa morire il corpo di cui si è nutrita.
Fortunatamente, ci sono molti giocatori che si sono comportati in modo opposto mettendo a disposizione la loro faccia per aiutare a promuovere eventi benefici e il gioco stesso tra cui Annie Duke con il suo Ante Up for Africa e Celebrity Apprentice, Jamie Gold che ha di recente dato vita ad una fondazione per scopi benefici in seguito alla vittoria al WSOP Main Event. Altri giocatori si sono adoperati per un riconoscimento legale del poker tra cui Greg Raymer, Howard Lederer, Andy Bloch. Questi giocatori si sono messi a disposizione altruisticamente per migliorare il gioco e tanti altri come loro sono necessari per continuare a crescere ed evolvere.
Alla fine, possiamo solo sperare che chiunque vincerà il Main Event di quest’anno, diventerà un ambasciatore di questo gioco proprio quando il resto del mondo del poker è alla ricerca della libertà di giocare dovunque e in ogni momento si voglia. Ci sono abbastanza sanguisughe in giro, quello che ci vuole sono altre guide.
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